ANNO 1720: DI GIUGNO LA FESTA DELLA CONSACRAZIONE DEL DUOMO DI BARGA DI PIER GIULIANO CECCHI Durante le mie ricerche sulla presenza a Barga, agli inzi del 1700, del “domini signiferi” Domenico Cecchi di Castiglione di Garfagnana, un mio antenato in linea diretta, un uomo dalla vita avventurosa, valente cartografo e autore di numerosi e bei terrilogi di opere, istituzioni religiose e chiese della valle del Serchio, tra cui a Barga, quello della Propositura del 1728, del Capitolo dei Canonici del 1729 e degli edifici religiosi degli agostiniani, quando sfogliavo vari documenti per cercare di ricostruirne la sua storia in loco, mi sono imbattuto in una notizia attinente al nostro Duomo che, per la sua importanza, ho creduto opportuno farla conoscere con questo articolo. Il contenuto di quella notizia, come dal titolo dell’articolo, ci offre la possbilità di conoscere in quale mese, nel settecento, si festeggiasse la consacrazione del Duomo di Barga. Una ricorrenza da tempo perduta, ma che volendo potrebbe essere anche ripresa, logicamente alla luce di ulteriori ricerche e studi sull’argomento. Premetto subito che inoltrarsi nella storia religiosa del Duomo, le cui origini risalgono a prima del Mille, è cosa ardua per tutti. Parlare poi della sua consacrazione sulla scorta di un documento del 1700 – sia pure dando fede ad una tradizione che si pensa tramandata nei secoli – presenta pur sempre i suoi grevi interrogativi per il gran lasso di tempo che precede: infatti, i documenti storici scritti a noi conosciuti, che man mano vanno a ritroso nel tempo, non ci soccorrono più di tanto circa l’argomento, per poi sprofondarci quasi del tutto nel buio dei primi secoli, a quel punto, e assai dopo, possiamo soltanto congettuare sulla base di indizi e ben poche, se non rare, possono essere le affermazioni. Così come per le iscrizioni gemelle che si trovano sugli stipiti a destra di due porte del Duomo: una, quella più antica e che pare la madre della seconda, è sulla porta che ha per architrave la scultura del Biduino e dà sul prato dell’Aringo; l’altra, più evidente, e sullo stipite della porta centrale e si tratta di una triplice invocazione a S.Michele “Mihili-Mihili-Mihili” (la plausibile interpretazione la si deve a Don Francesco Pockaj – “L’Ora di Barga” n° 23), che ha tutti i carismi di un’iscrizione consacratoria. Si rifaceva a quel ricordo la festa settecentesca della consacrazione? E andando molto più indietro nel tempo, a quella iscrizione e al suo periodo si riferiva la festa “diem consecrationis ecclesie de Bargha” che si ritrova nel più antico statuto di Barga a noi conosciuto, quello del 1360? Ovvie e pertinenti domande, alle quali rispondere è quasi impossibile, anche se, come vedremo più avanti, il Canonico Pietro Magri nel libro “Il Duomo di Barga” ci offre un’interessante occasione di riflessione. Abbiamo citato lo statuto di Barga del 1360, il cui testo in latino fu pubblicato in un libro da Mons.Lorenzo Angelini e, tradotto in italiano, ripubblicato recentemente da Maria Vittoria Stefani sotto il titolo “Barga Minuscola Repubblica Medioevale” e qui devo soffermarmi un attimo per fare un inciso, che consiste nel rilevare che l’idea della ricerca della data della consacrazione del Duomo è stata lanciata proprio da Maria Vittoria nel libro sopra citato, precisamente nel momento in cui nello statuto del 1360 si parla, senza citare una data, delle feste che si dovevano osservare a Barga. Ma se per le feste dei Santi o le ricorrenze religiose, ad oggi immutate, ha potuto stabilirne il giorno della ricorrenza secondo il calendario, ovviamente la festa della consacrazione del Duomo è rimasta senza una data. Da qui l’invito a ricercarla. Tra l’altro la festa si ritrova anche nel successivo statuto del 1414, al punto in cui si ordina con riferimento al “Potestà”… “che niuni piati civili si faccino” in certe festività, tra cui, “nella consecratione o dedicatione della Chiesa del Beato S.Cristoforo. Tornando sui nostri passi, può coincidere col momento della consacrazione del Duomo l’iscrizione invocante S.Michele, colui che cacciò il demonio all’inferno – la vittoria del bene nella quotidiana battaglia contro il male -? Possiamo dire anche sì, però attenzione a non porre la festa per la ricorrenza del Santo e scegliere tra l’8 maggio o il 29 settembre, per diversi motivi giorni del suo ricordo liturgico: prima perché S.Michele nel medioevo lo si invocava soprattutto in difesa della Chiesa, quindi al di là del suo ricordo liturgico, quale protettore nostro e di tutta la cristianità, poi perché negli statuti del 1360 e del 1414 la principale festa cristiana di S.Michele, quella del 29 settembre, è segnata festa a sé stante dalla consacrazione del Duomo, mentre per l’8 maggio non ho mai trovato che si festeggiasse a Barga S.Michele. Ecco allora che la citazione settecentesca incomincia ad avere i requisiti della credibilità per quanto riguarda la citazione del mese della consacrazione, che è da esularsi dalla ricorrenza di S.Michele, ma pur sempre collegata al suo nome per l’iscrizione rammentata. Come già accennato poc’anzi, circa l’scrizione e la sua probabile storia, è affascinante quanto ci riferisce il canonico Pietro Magri nel suo libro sul Duomo, infatti tramite le parole dello storico Mons.Liverani che interpellò sull’argomento, ci dice che l’allora indecifrata scritta altro non fosse che il ricordo della consacrazione della chiesa fatta nel 1068 dal già vescovo di Lucca Papa Alessandro II e continua dicendo che probabilmente la consacrazione ebbe luogo con rito privato e che assieme alla chiesa di Barga quel Papa ne consacrasse altre tre a Pisa, per la presenza sugli stipiti delle loro porte, però di sinistra, della stessa iscrizione di Barga. Concludendo ricordava come in Barga vi fosse la tradizione che la chiesa maggiore fosse stata consacrata da un Papa. Dopo questa lunga e doverosa premessa, passando al documento ritrovato, databile al 1720, devo dire che si tratta di una “Nota delle Feste più solenni solite farsi parate nella chiesa di S.Cristofano di Barga” composta dal proposto Giovanni Battista Niccoli per il cancelliere della Comunità di Barga Lorenzo Rimbotti. Le feste sono elencate mese per mese ma senza data. Al mese di giugno compare “La Dedicatione della chiesa di S.Cristofano”, da non confondersi con la festa del patrono di Barga, la quale è riportata a luglio come “Festa di S.Cristofano protettore”. Per giugno si ricorda inoltre la “Festa di S.Gio:Batta” e quella “dé Santi Apostoli Pietro e Paolo”. Quindi la data della festa della consacrazione del Duomo stava tra il 1° e il 24 giugno festa di S.Giovanni ed è un vero peccato non avere la possibilità di saperne il giorno. Come nota a margine credo sia interessante conoscere la storia di quel documento e perché fu richiesto dal cancelliere di Barga Rimbotti al proposto Niccoli. In buona sintesi all’epoca, il 1720, era in atto un forte attrito tra i Canonici e i Cappellani stipendiati dall’Opera per le celebrazioni in Duomo. Una controversia che risaliva al 1715, allorché i Canonici avevano introdotto un aumento delle feste “parate”, cioè solenni, che il proposto Niccoli nella sua nota, separatamemte da quelle “solite farsi”,
quantificò 17 in tutto l’anno. Tra l’altro i Canonici avevavo spodestato i Cappellani dal celebrare diverse “feste parate solite farsi” in Duomo prima dell’aumento e che gli spettavano per antica consuetudine (l’istituzione del capitolo dei Canonici risaliva a tempi più recenti, precisamente al 1673, mentre i Cappellani erano di più antica memoria). In tutto le feste consuete, cioè senza l’aumento, erano circa 40 in tutto l’anno. In questa diatrìba entrò anche l’Opera di S.Cristofano la quale, sulla situazione che andava degenerando, inoltrò al governo fiorentino un esposto teso a difendere i propri interessi e quello dei Cappellani da essa stipendiati. Infatti per l’aumento delle feste si stavano ritrovando nei conti, oltre ad un maggiore consumo dei parati, di incenso, cera ed altro, anche le probabili richieste economiche dei Canonici, i quali avevano le loro entrate derivanti dai benefizi. L’intervento del governo fiorentino fu demandato al cancelliere di Barga e si concretizzò nel ristabilire le cose come erano prima del 1715. Da qui la richiesta della nota al Proposto, dalla quale si evince che la festa della consacrazione del Duomo risaliva a prima del 1715, quindi andava mantenuta. Per quanto riguarda una probabile data della festa, uno spunto di riflessione lo ritroviamo nelle Addizioni allo statuto di Barga del 1414, precisamente quando nel 1616 ci fu bisogno di stabilire in quali giorni dell’anno il Podestà non era tenuto a sedersi al “banco della ragione” perché giorno di feria. Da qui l’elenco delle feste, in parte “all’uso della città di Fiorenza”, ma che conteneva in gran parte le feste di Barga, tra cui, per esempio il giorno 19 luglio festa di S.Arsenio. Ebbene l’11 di Giugno si ritrova S.Barnaba. Sarà perché era in uso festeggiarlo a Firenze, oppure era la ricorrenza della consacrazione del Duomo che, tra l’altro, nell’elenco è assente? Altro punto interrogativo. Questo vuol essere solo l’inizio di una ricerca e ai nostri storici l’invito ad esprimersi sull’argomento.