Come presidente dell’Associazione per il Turismo in Garfagnana e Media Valle del Serchio desidero intervenire sulla questione dell’ipotesi del traforo del Monte Tambura di cui si è tornato a parlare in questi giorni. Non voglio entrare nel merito delle gravi problematiche ambientali che l’opera creerebbe e che sono state evidenziate nei mesi scorsi da molti autorevoli personaggi, vorrei piuttosto soffermarmi brevemente su cosa emerge da un incontro come quello di ieri con il Ministro Matteoli.
Sono estremamente preoccupato del fatto che si possa fare di demagogia politica. E’ facile intuire le potenzialità della nostra valle, basta guardarne la morfologia, quello che per alcuni significa isolamento per molti altri rappresenta infatti opportunità di ritrovare natura, tradizioni e ritmi altrove scomparsi. La soluzione ai problemi del nostro territorio, peraltro molto minori rispetto a quelli dei luoghi limitrofi ove si vorrebbe esportare la nostra manovalanza, sta nel credere nelle proprie potenzialità e nella capacità di valorizzarle al punto di renderle volano di sviluppo economico. Uno sviluppo che possa essere valido anche per i nostri figli e non solo per un breve periodo storico. Uno sviluppo che non punti su un turismo mordi e fuggi, bensì sull’unicità del nostro territorio, in grado di attirare visitatori da tutto il mondo . L’”industria” del turismo in valle è una delle prime per investimenti e non certo l’ultima per fatturato.
Sono convinto che dietro al progetto del traforo si celino meri interessi legati alla svendita della risorsa marmo e carbonato di calcio, un modo diverso per poter aprire nuove aree estrattive. Ciò che però più mi rammarica è l’ennesima dimostrazione di come la politica possa ancora vivere di questi palcoscenici, ciò vale oggi per il progetto della Tambura come per quello della Lucca –Modena, cavalcato alternativamente da schieramenti politici sia di centro destra che di centro sinistra.
L’Associazione turistica che rappresento e che conta oltre 50 aziende, vuole fare a meno di un nuovo traforo, chiede piuttosto alla politica di prendere atto del reale potenziale della Garfagnana, di investire risorse, se è vero che ci sono, nello sviluppo delle aree parco, oggi confinate ai margini della nostra valle ma in grado di portare vantaggi anche in termini occupazionali. Chiede di prendere atto dei numeri legati al turismo ed al suo indotto, auspica l’uso del buon senso e soprattutto la condivisione delle scelte strategiche con chi continua ad investire risorse su un territorio a palese vocazione turistica.
Danilo Musetti – Presidente
Associazione per il Turismo in Garfagnana e Media Valle del Serchio
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