Nei mesi scorsi pubblicavamo i dati relativi alle presenze turistiche in provincia di Lucca.
Barga, nonostante un trend negativo negli ultimi dieci anni, si confermava comunque per il 2010 come il comune più turistico dell’intera Valle del Serchio, con numeri da far impallidire l’intera Garfagnana messa insieme.
Barga registrava 26.117 arrivi (+3,7 rispetto al 2009) con un calo però nelle presenze che erano state 92.465 (-2,5% sul 2009). Praticamente i dati della sola Barga erano la metà del dati complessivi dell’intera Media Valle del Serchio dove gli arrivi erano stati 42.984 con un + 5,4% e le presenze 162.361 con un +5,3%. In Garfagnana gli arrivi erano nel 2010, 35.973 con un – 6,2% e le presenze arrivavano a 39.350 con un – 2,6%.
Dunque, parlare comunque di Barga come il polo turistico d’eccellenza dell’intera Valle del Serchio è sicuramente esatto ed allora vien da chiederci perché nel nostro comune, soprattutto a Barga che è il principale centro turistico del territorio, si permette agli esercizi pubblici o ai negozi che comunque forniscono un servizio anche per i turisti, di andare in ferie nei momenti di maggiore afflusso turistico? Non dovrebbero esistere regolamenti comunali che di fatto “precettano” i negozi a restare aperti in questo periodo?
Sinceramente vedere negozi chiusi alla fine di giugno o peggio ancora nel mese di luglio ci sembra fuori luogo.
Non ce ne vogliano gli amici commercianti ed i gestori di locali pubblici. Ognuno ha diritto a godersi le meritate ferie. Ma andare al mare o in montagna ed abbassare le serrande proprio quando nella cittadina si registra il maggior numero di presenze ci sembra un autogol anche per loro oltre che per l’immagine e la capacità di accoglienza del paese.
Siamo in anni difficili, la crisi e la recessione da noi sono forse solo agli inizi; qui il turismo oggi rappresenta l’unica via di uscita e tanto in questi anni è stato fatto proprio per sviluppare la vocazione turistica del territorio. Oggi più che mai tutti noi dobbiamo lavorare proprio sulla nostra immagine turistica.
In questi giorni mi è capitato di fare un giro dalle parti di San Marcello Pistoiese e Gavinana. Un tempo, nemmeno molto lontano, questi luoghi erano località turistiche di eccellenza. Oggi tutto questo rappresenta solo un lontano ricordo e questo è avvenuto perché questi centri non sono stati in grado di stare al passo con i tempi e soprattutto nel corso degli anni hanno perso servizi e luoghi in grado di rappresentare un’attrattiva.
Vogliamo fare la stessa fine?
Per capirne di più ed anche solo per farci convincere che ci stiamo sbagliando, giriamo questi interrogativi innanzi tutto alla nostra Amministrazione Comunale. Il Comune può precettare le attività nei periodi di maggiore afflusso turistico? Esiste una legge in tal senso? Il Comune ritiene che questo atteggiamento rappresenti o no un problema per la Barga turistica?
Secondo noi comunque, al di la di leggi e regolamenti, in questi casi, dovrebbe soprattutto prevalere il buon senso.
Può darsi che tutto questo non rappresenti un problema per la nostra vocazione turistica, ma ci piacerebbe sapere che cosa ne pensano i nostri amministratori e non solo loro a cominciare dai commercianti e gli esercenti pubblici stessi.