È divenuta ormai una tradizione per il Gruppo Alpini in Congedo di Barga riunirsi nella “loro” chiesina il 5 agosto, giorno dedicato alla Madonna della Neve, a cui il tempietto sulla strada per Barga è dedicato, anche se spesso viene ancora indicato come Chiesina delle Palmente.
Dopo l’acquisizione da parte del comune, la ristrutturazione e la riconsacrazione, questo luogo di culto è tenuto con particolare cura dagli Alpini di Barga, ed oggi, per celebrare la Madonna a cui è intitolato, si sono ritrovati in molti per celebrare una messa e leggere la Preghiera dell’Alpino; non solo le penne nere di Barga hanno condiviso questo momento, ma anche alcuni amici delle vicine sezioni e diversi cittadini, che si sono riuniti per ricevere l’eucarestia da Don Stefano Serafini.
Il titolo di Madonna della Neve affonda le sue origini nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato al sorgere della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma.
Nel IV secolo, sotto il pontificato di papa Liberio (352-366), un nobile e ricco patrizio romano di nome Giovanni, insieme alla sua altrettanto ricca e nobile moglie, non avendo figli decisero di offrire i loro beni alla Santa Vergine, per la costruzione di una chiesa a lei dedicata. La Madonna gradì il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, tempo di gran caldo a Roma, indicando il luogo dove doveva sorgere la chiesa come un posto dove si trovasse della neve.
La mattina dopo i coniugi romani si recarono da papa Liberio a raccontare il sogno fatto da entrambi; anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e quindi si recò sul luogo indicato, il colle Esquilino, e lo trovò coperto di neve, in piena estate romana.
Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa, seguendo la superficie del terreno innevato e fece costruire il tempio a spese dei nobili coniugi. Questa la tradizione, anche se non è comprovata da nessun documento; la chiesa fu detta ‘Liberiana’ dal nome del pontefice, ma dal popolo fu chiamata anche “ad Nives”, della Neve.L’antica chiesa fu poi abbattuta al tempo di Sisto III (432-440) che, in ricordo del Concilio di Efeso, durante il quale era stata decretata la Maternità Divina di Maria, volle edificare a Roma una basilica più grande in onore della Vergine; qualche decennio dopo le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore, per indicare la sua preminenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna.