Esiste un luogo, oltre il Sillico, sopra Capraia (Pieve Fosciana), che si chiama Cerasa ed è una piccola oasi montana dove il tempo continua a scorrere con il ritmo di una volta.
La Cerasa è un’azienda agricola del patrimonio forestale della Regione Toscana gestita da anni dalla famiglia Cavani, che qui, alle pendici dell’Appennino, vive tutto l’anno allevando animali e coltivando ortaggi come 50 anni fa.
Galline, ma soprattutto ovini di razza garfagnina e maiali sono gli animali allevati durante l’anno, che poi restituiscono prelibatezze come il gustosissimo pecorino che si può assaggiare solo fermandosi per merenda o per pranzo alla Cerasa, così come gli insaccati realizzati secondo la tradizione della norcineria garfagnina.
Per non parlare della lana che alla Cerasa, secondo la tradizione del luogo ma con il senso dell’imprenditoria moderna, viene cardata, filata e trasformata poi in lavori a maglia o al telaio e, grazie alla passione di Ombretta, la figlia più giovane, in bellissimi oggetti in feltro.
Gatti e bellissimi cani da pastore sono gli altri componenti della famiglia che, previa prenotazione e a prezzo modico, accoglie i viandanti che per caso o per scelta arrivano in quest’angolo di mondo.
Attorno all’azienda agricola un bosco di castagni secolari ha ritrovato nuova vita e risorse grazie al progetto “Adotta un Castagno”, nato proprio per sostenere la cura e il mantenimento di questo patrimonio: 140 castagni secolari (alcuni dei quali si stima abbiano 400 anni), che, grazie alla sottoscrizione dell’adozione, non solo possono essere mantenuti come veri e propri monumenti della montagna, ma possono anche essere coltivati con i metodi dell’agricoltura biologica.
Ogni castagno ha un nome ed il vantaggio per chi lo adotta non è solo la soddisfazione di fare qualche cosa per mantenere un patrimonio naturale. Ha anche diritto di raccoglierne i frutti, e riceve dall’associazione Castanicoltori della Grafagnana castagne fresche, castagne secche e una bella dose di farina di neccio DOP, oltre a buoni sconto per acquisti o pernottamenti nelle strutture che partecipano al progetto.
Come se tutto questo ben di dio non bastasse, il momento della consegna di queste bontà basterebbe già di per se a pagare l’impegno dell’adozione: alla Cerasa, infatti, in quel giorno è festa grande, e i tavoli della sala da pranzo dell’azienda agricola si riempiono di bontà tipiche e di convivialità. Lo spettacolo dei castagni che virano al giallo con l’arrivo dell’autunno e la vista in controluce delle Apuane completano l’esperienza, davvero impagabile. O per lo meno di molto superiore ai 75 euro che occorrono per adottare un castagno.