La Linea Gotica fu una linea difensiva debolmente fortificata e velocemente predisposta, istituita da Albert Kesselring, nel suo progetto di “ritirata combattuta”. Amedeo Montemmaggi la definirà “avamposto dei Balcani” per la sua potente funzione di porta chiusa per Vienna. Il feldmaresciallo tedesco. poté, così, concentrare le sue truppe sulle direttrici e sui pochi valichi appenninici che le colonne alleate avrebbero potuto percorrere, impedendo per molti mesi all’esercito angloamericano composto dall’8ª armata inglese e dalla 5ª armata americana di avanzare in modo significativo verso l’Emilia-Romagna, sbarrando la porta per il nord d’Italia. “Io spero di attaccare e sfondare la Linea Gotica, di irrompere nella pianura padana e di avanzare verso Trieste e, attraverso il varco di Lubiana, giungere a Vienna”. Così affermerà, in quei mesi frenetici, Winston Churchil.
La linea difensiva, costruita in pochi mesi, da decine di prigionierie operai, fu affidata all’organizzatore Todt, si estendeva dalla provincia di Apuania (le attuali Massa e Carrara), fino alla costa adriatica di Pesaro, seguendo un fronte di oltre 320 chilometri sui rilievi delle Alpi Apuane proseguendo verso est lungo le colline della Garfagnana, sui monti dell’Appennino modenese, l’Appennino bolognese, l’alta valle dell’Arno, quella del Tevere, per finire poi sul versante adriatico negli approntamenti difensivi di Rimini.
Nella Valle del Serchio la fortificazione interessava varie parti del territorio tra cui Borgo a Mozzano che oggi è l’unico sito in grado di mostrare una visione completa di come era strutturata la Linea Gotica. Lo stato di conservazione, infatti, è eccellente essendo pressoché intatta. Per conservarla si è costituito un Comitato Valorizzazione e Recupero Linea Gotica che come primo impegno, ha reso disponibili -per visite guidate- alcuni bunker, gallerie, piazzole, camminamenti, muri anticarro.
Due anni fa, abbiamo incontrato il Presidente del Comitato, il dottor Piergiorgio Pieroni per una chiaccherata sulla loro opera e i progetti futuri. È stata anche un occasione per un “viaggio nel tempo” in cui ci ha svelato alcune curiosità come quella del vero nome della Linea Gotica, o quella del campo di concentramento da cui transitavano i deportati per la Germania nel piccolo borgo di Anchiano e della figura (poco conosciuta) di Silvio Ferri e Silvano Minucci. Questa intervista-video che vi proponiamo fa parte di una serie di interviste a storici locali per conservare, prima che vada perduta e dimenticata, la nostra storia. Un “Progetto Memoria”. Buona visione!
httpv://www.youtube.com/watch?v=180bBotrdnQ