Forse Barga non fa più notizia quando appare su una rivista, però una certa soddisfazione continua a darla.
E ci soddisfa constatare che questa volta, a distanza ravvicinata dall’apparizione su Relax Enigmistico, il nostro capoluogo è stato avvistato sul mensile di itinerari, arte e cultura del quotidiano Avvenire “I luoghi dell’infinito” uscito ai primi di gennaio.
Si tratta di un servizio di 10 pagine scritto da Francesco De Rosa con foto di Vittorio Giannella che percorre la Media Valle e la Garfagnana, soffermandosi tra le diverse bellezze naturalistiche e architettoniche che si incontrano lungo il Serchio.
Anche Barga ha una piccola parte in questo itinerario, assieme al Ponte del Diavolo, di cui viene narrata la leggenda, Castelnuovo per il quale si cita la permanenza di Ludovico Ariosto, Castiglione con le sue mura fino a raccontare del Parco dell’Orecchiella e della Pania di Corfino.
Di Barga si parla principalmente per il duomo ed il centro storico arroccato, ed è soprattutto sulla frazione di Castelvecchio che l’autore si sofferma, raccontando la presenza di Giovanni Pascoli attraverso interviste a Marinella Mazzanti della Fondazione Pascoli e Umberto Sereni, in veste di studioso pascoliano.
Anche il ponte di Campia, con il Ritrovo del Platano, trova spazio nella narrazione e si racconta come il poeta frequentasse quell’osteria che ancora conserva il suo calesse ed alcuni oggetti che quotidianamente utilizzava.
L’articolo è accompagnato da bellissime foto che spaziano dall’arcata del Ponte del diavolo ai verdi panorami della Garfagnana, comprendendo anche una foto dei leoni che sovrastano il portale del Duomo e un’immagine a tutta pagina che ritrae la ripa con alle spalle la Pania.
Il tutto racchiuso in una copertina che raffigura San Benedetto, in omaggio ad un altro servizio contenuto nella rivista.
Ma cosa c’è di interessante nell’immagine di copertina, a parte ritrarre un bellissimo dipinto?
A ben guardare qualcosa che ci riguarda c’è, dato che – per questo però bisogna ringraziare l’occhio arguto di Pier Giuliano Cecchi – si tratta del Miracolo di San Benedetto attribuito a Baccio Ciarpi, pittore che ebbe i natali proprio a Barga e che pochi anni orsono è stato ricordato con una pubblicazione curata da Antonio Nardini.
La soddisfazione nel sapere che Barga è doppiamente rappresentata sulla rivista non è però immediata, dato che la redazione attribuisce il dipinto in copertina a Andrea Commodi, pittore che fu collega del pittore barghigiano.
Chi ha ragione allora? Per risolvere questo dubbio ci viene in aiuto il sito del Museo dell’Accademia Etrusca della città di Cortona che custodisce l’opera, che, nel descrivere l’opera spiega: “Dipinto già attribuito ad Andrea Commodi, ma ora assegnato al pittore fiorentino Baccio Ciarpi (1574-1654), suo compagno di studi a Roma…”
Et voilà – svelato il dilemma ecco che l’orgoglio barghigiano raddoppia…