Ieri sera al Teatro Dei Differenti è andato in scena “ Il processo” di Franz Kafka, l’ultima fase di un progetto di formazione teatrale voluto dal drammaturgo e sceneggiatore Francesco Niccolini.
Partito circa un anno e mezzo fa, è stato sostenuto dai comuni toscani di Terranuova Bracciolini, Montevarchi e San Giovanni Valdarno e nasce come un laboratorio di scrittura teatrale e drammaturgica per giovani attori di recente formazione.
Francesco Niccolini, che vanta collaborazioni con grandi del teatro come Lombardi, Foà e Paolini ha voluto accanto a sé Ciro Masella, che cura la regia dello spettacolo e veste i panni dello sfortunato Josef K. E’ la storia assurda e surreale di un giovane “vice vice” direttore di banca che viene accusato, arrestato e processato per presunti fatti di cui tutti sono a conoscenza tranne l’impiegato, costretto ad adeguarsi alle accuse e a difendersi. Inizia così l’incubo del protagonista che in un’ora circa di messa in scena vede entrare ed uscire dalla sua camera una serie di personaggi che non fanno altro che sottolineare un potere ed una giustizia malsana e corrotta.
Anche l’unica figura femminile è vista nel suo degrado di prostituta, pronta a corrompere e a manipolare il giovane ignaro Josef. Come spiega lo stesso regista Ciro Masella, la donna di Kafka è quella che ogni uomo vorrebbe vedere davanti a sé, disponibile e pronta a perdere i sensi per lui, ma anche la donna imperfetta, con le mani palmate, un difetto fisico che tende forse a sottolineare la difficoltà del vero Kafka ad approcciarsi con le donne.
Lo spettacolo è il risultato di due laboratori diretti da Niccolini e Masella. Nel primo ogni giovane ha avuto la possibilità di lavorare alla riscrittura e alla messa in scena delle singole idee, traslando il testo originale in battute per attori. Nel secondo sono stati scelti i ragazzi che poi hanno fatto parte dello spettacolo finale ed il risultato è stato quello di essere riusciti a cogliere la vera essenza del romanzo ed il disagio del protagonista grazie anche all’essenzialità della scenografia e alla scelta delle luci che hanno senza dubbio aiutato a catapultare lo spettatore nel sogno. Niccolini spiega che inizialmente pensava a qualcosa di diverso, poi ha capito che in fondo in fondo ognuno di noi può ritrovarsi nell’angoscia di Josef: quante volte capita di ridere nei momenti più tragici e di angosciarci in momenti di apparente serenità? I personaggi, che nel romanzo originale sono molti, qui si riassumono in poche figure, tutte però pronte ad attaccare l’impiegato, colpendo ogni volta un bersaglio ben preciso.
Probabilmente il processo non è altro che un brutto incubo, di quelli in cui ci si sveglia tutti sudati ed angosciati. Ma chi di noi non ha degli scheletri nell’armadio pronti a venir fuori in ogni momento? Del resto il mondo non è altro che la rappresentazione di quello che vediamo.
Il processo di Franz Kafka
adattamento e drammaturgia Francesco Niccolini, regia Ciro Masella. Con Gabriele Giaffreda, Eugenio Nocciolini, Simone Martini, Ciro Masella, Elena Miranda, Giacomo Rosa, Tazio Torrini; scena Eva Sgro’; luci Marco Santambrogio.
Una produzione KanterStrasse Teatro in coproduzione con Uthopia/tra Cielo e Terra > Comune di San Giovanni Valdarno > Centro Culturale Le Fornaci > Ginestra fabbrica della conoscenza.
Prima de “Il processo di Franz Kafka”, Ciro Masella e Francesco Niccolini hanno incontrato gli studenti delle scuole superiori di Barga che partecipano al progetto “Scrivere di teatro” e che accompagnati dal critico teatrale Igor Vazzaz e dal professor Paolo Galletti hanno approfondito il lavoro di sceneggiatura e non solo che ha portato allo spettacolo di ieri sera.
In quella occasione abbiamo intervistato Masella e Niccolini e questo è quanto ci hanno detto: