Manifestazione di protesta e presidio permanente a Barga dei lavoratori dello scatolificio Corsonna di Castelvecchio Pascoli.
Stamani gli operai e gli impiegati del Corsonna si sono ritrovati davanti ai cancelli dello stabilimento insieme ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali per protestare contro il comportamento dell’azienda stessa che continua ad essere considerata, soprattutto in questa fase ancora poco comprensibile riguardo al futuro attuale dei lavoratori, latitante.
Ad innescare la manifestazione di questa mattina proprio una decisione dell’azienda Corsonna che, dopo il presidio iniziato da venerdì mattina con i lavoratori che si sono presentati all’interno dello stabilimento a disposizione della proprietà, ha inviato in questi giorni una comunicazione via fax in cui si vieta di stazionare all’interno dello stabilimento per motivi di sicurezza e si dispensano i lavoratori stessi dal presentarsi.
Fuori dello stabilimento, insieme ai lavoratori, abbiamo incontrato Fabio Graziani e Simone Tesi della SLC – CGIL e Federico Fontanini della Fistel CISL che chiedono al Corsonna di dare maggiori garanzie in questa complicata situazione. Una situazione di vero e proprio limbo in quanto i lavoratori, dopo la scadenza della cassa integrazione straordinaria, dovevano essere messi in mobilità, ma l’accordo per questo passaggio non è mai stato sottoscritto proprio dalla maestranze che quindi in questa fase si considera no a carico del Corsonna.
“Vogliamo sapere – dice Graziani della CGIL – che cosa vuol dire la comunicazione inviataci via fax; che cosa vuol dire essere dispensati dal presentarci e soprattutto chi garantisce per noi in questa fase. Ma l’azienda continua a non farsi vedere, a comunicare con noi via fax. È insomma completamente latitante e ci sta lasciando allo sbando. Ora ci impedisce addirittura di entrare nello stabilimento. Abbiamo inoltre necessità di capire quali sono le garanzie economiche che riguardano i lavoratori del Corsonna in questa fase.
L’impegno dei sindacati al momento viaggia anche su un altro fronte che è quello di continuare a richiedere al Tribunale di ritirare la procedura di mobilità e di avvallare la richiesta di CiG in deroga per il tempo necessario a verificare la possibilità che nello stabilimento possa essere attivata una nuova attività produttiva (da ricordare che esiste la lettera di intenti in proposito di un imprenditore locale).
Continua insomma la lotta dei lavoratori, decisi a non farsi dimenticare ed a far sentire la propria voce anche tra l’opinione pubblica.
“Per rendere visibile alla gente la situazione che stiamo vivendo – ci dice Graziani – già da oggi daremo vita ad un presidio permanente a Barga, per tutto il tempo che sarà necessario”.