Qualche tempo fa, quando la primavera sembrava essere arrivata con grande anticipo sono iniziati i lavori nell’Orto delle Meraviglie, l’orto della scuola dell’infanzia di Nave, poco fuori Lucca.
Da qualche giorno la primavera sembra esser stata stregata e il clima è tornato decisamente più fresco, sebbene siano arrivate piogge davvero necessarie. E’ in questo contesto che sono nati alcuni “orti impossibili” in due scuole primarie di Pietrasanta (LU): la Scuola Pascoli nel capoluogo del comune e la Scuola Forli nella frazione di Vallecchia.
Orti scolastici in quanto orti che nascono e crescono negli spazi delle scuole col lavoro degli alunni ma anche “orti impossibili” in quanto orti realizzati in situazioni in cui il terreno disponibile è poco e inadatto alla coltivazione di un orto, sebbene piccolo e con valenza didattica.
Proprio quest’ultimo aspetto prevale nei lavori in corso: in quegli orti si cerca di imparare. Si impara ad utilizzare spazi, a conoscere piante, ad osservare giorno dopo giorno ciò che nessun libro, sito web o visita ad un azienda agricola può spiegare. Si cerca una consapevolezza che a volte nasce dalla quotidiana ripetizione di un gesto (dare acqua, osservare, ecc.) a volte semplice ma straordinario. Ecco che si parla di consociazioni, in qualche caso si compiono errori imperdonabili in un orto “normale” ma in questo caso funzionali a capire le semplici ma inderogabili regole che governano l’orto e la vita delle piante (e non solo).
In quegli orti che nascono utilizzando speciali kit per la coltivazione in contenitore si matura un’idea che oggi sembra rivoluzionaria anche se per secoli ha caratterizzato la vita dei nostri avi: autoprodurre il cibo che consumiamo ogni giorno è possibile. E’ possibile anche in ambito urbano sfruttando piccoli spazi che spesso non sappiamo come gestire. Certo in piccole quantità, ma sappiamo bene che piccole quantità moltiplicate per grandi numeri, come quello di coloro che vivono nelle città, sono in grado di produrre grandi cambiamenti.
E i numeri in ballo non sono poi così piccoli: il progetto appena avviato coinvolge circa 270 bambini!
Il progetto porta con sè un valore aggiunto non trascurabile: esso nasce da un’iniziativa privata, dalla volontà di uno sponsor che mette a disposizione mezzi (terricci biologici, kit per la coltivazione in contenitore, piante biologiche, ecc.) e personale qualificato. Si tratta di Giardini della Versilia, un grande garden nato due anni fa proprio a Pietrasanta.
I lavori sono iniziati da pochi giorni con l’obiettivo di avere i primi risultati colturali (e culturali) entro la fine dell’anno scolastico ma a settembre tutto partirà nuovamente con un respiro ben più lungo e, probabilmente, coinvolgendo nuove scuole.
A pensarci bene, se tutto questo fosse contagioso, ci sarebbe da augurarsi una vera e propria epidemia!