È tornato questo pomeriggio a Barga il grande giornalismo, con la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio Giornalistico Arrigo Benedetti.
Un’iniziativa nata nel 2010 per celebrare il centenario della nascita del giornalista lucchese che seppe portare, con la sua professionalità e lezione umana, grande innovazione in quanto a forma e contenuti.
Organizzato da Comune di Barga e Provincia di Lucca, è il nostro capoluogo ad ospitare il prestigioso premio poiché nella biblioteca pubblica sono conservati i 1400 volumi che appartennero al giornalista.
Il pomeriggio, che ha avuto come ospiti d’onore i premiati Nello Ajello e Marco Gasperetti, è stato introdotto dai saluti del sindaco Marco Bonini, del presidente della Provincia Stefano Baccelli, dell’assessore alla cultura Giovanna Stefani e da Arrigo Benedetti jr., che ha sottolineato come questo premio, pur essendo solo alla seconda edizione, si sia già molto arricchito.
Citando il messaggio di saluto inviato a Barga da Bruno Manfellotto – direttore de L’Espresso e “premio speciale” della passata edizione – è stato reso noto che a partire dal prossimo anno, gli allievi vincitori della sezione a loro dedicata potranno prendere parte a stage formativi presso la redazione del settimanale, proprio nell’ottica di avvicinare i giovani a questa professione con maestri d’eccezione.
Immancabile è stato anche un omaggio a Giovanni Pascoli, che è stato ricordato per gli aspetti forse poco noti di giornalista. A tracciare il profilo del “cronista” Pascoli è stata Carla Pisani, dell’Università della Basilicata.
La seconda edizione del Premio Giornalistico Arrigo Benedetti – Città di Barga è entrata poi nel vivo con la premiazione degli allievi che hanno partecipato alla sezione a loro dedicata, ai quali è stata consegnato un attestato e una targa ricordo.
Tra gli elaborati valutati dalla giuria il primo premio per la sezione Licei è andato aa Benedetta Tomei del Liceo Sociopsicopedagogico “N. Macchiavelli” di Lucca per l’articolo “Eutanasia: delitto o affermazione di libertà?”, scelto come vincitore perché “equilibrato, scorrevole, affronta con coraggio un argomento particolarmente attuale e complesso”.
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È stato invece il pezzo dal titolo “L’economia della parola. L’intervista impossibile. Ciao Dante, anzi arrivederci” di Lia Santi, dell’ITC Magri di Barga, il migliore per la sezione Tecnico-professionale, giudicato dagli esaminatori “un testo caratterizzato da creatività, chiarezza, vivacità.”
Come apparso già nei giorni scorsi sui media, il premio “Arrigo Benedetti – città di Barga”, è andato invece Marco Gasperetti, giornalista del Corriere della Sera e docente di comunicazione all’Università di Pisa. Ma soprattutto tra i primi in Italia ad occuparsi di contenuti digitali tanto che è stato tra i fondatori di Kataweb ed attualmente responsabile del webteam dell’Espresso-Finegil.
Nel suo discorso di ringraziamento Gasperetti ha sottolineato come i giornalisti della sua generazione siano stati in gran parte influenzati dal giornalismo di Arrigo Benedetti così come da quello dello stesso Ajello, spendendo anche belle parole sul legame tra giornalismo e potere e citando ciò che gli fu detto in proposito da Indro Montanelli: “Scappa da quei colleghi che sono troppo vicini al potere”.
Il premio speciale che l’anno scorso fu di Bruno Manfellotto è andato quest’anno a Nello Ajello, per il quale Arrigo Benedetti fu “maestro nel mestiere e nella vita”. Ed è stato infatti lo stesso Ajello a tracciare i profili del giornalista lucchese, ricordando i tempi della loro collaborazione all’Espresso.
Ajello, descritto come “punzecchiatore sobrio che continua a raccontare l’Italia con ironia” non si è sottratto da questa definizione ed ha deliziato la platea raccontando la vita della redazione sotto la direzione di Arrigo Benedetti, uomo dai modi forse burberi ma di grande spessore morale.
Sul palco per qualche battuta anche Umberto Sereni, che ha espresso grande affetto e gratitudine per Ajello, incontrato alcuni decenni fa quando alcuni suoi articoli su degli inediti di Ungaretti furono pubblicati da un inserto di Repubblica.
A Nello Ajello, a Marco Gasperetti e agli altri relatori Sereni ha anche fatto dono del volume dai lui scritto a quattro mani con il sindaco di San Mauro di Romagna Gianfranco Miro Gori, come ulteriore omaggio alla loro graditissima presenza.