Gran finale questo sabato sera al teatro dei Differenti con la proclamazione dei vincitori del concorso internazionale di arrangiamento e composizione per orchestra jazz.
Dopo tanta buona musica, dopo tanti spettacoli, dopo tanti grandi nomi, dopo tanto impegno, si è chiusa un’edizione del Barga Jazz Festival che rimarrà nella storia per il successo ottenuto, ma anche per la particolarità delle proposte.
Ma andiamo subito alla finale di poche ore fa dove si sono dati battaglia, eseguiti dalla splendida Barga jazz Orchestra diretta alla grande da Bruno Tommaso, i brani finalisti della sezione C (dedicata agli allievi del corso di arrangiamento tenuto a Barga dal M.o Bruno Tommaso); della sezione B (composizioni originali) e della sezione A (arrangiamenti su musiche di Sun Ra).
La giuria, presieduta dal musicista Mario Raja e che stasera ha visto anche la partecipazione del grande Pietro Tonolo, ha deciso di assegnare il primo premio ex aequo ai due finalisti della sezione C: Andantino di G. Glaslini, arrangiato da Andrea Lucchesi e Free Cell Block F – Tis Nazi U.S.A. di Charles Mingus, arrangiato da Marco Pomponio.
Per la sezione B il primo premio è andato a 4 Hours di Nicola Corso mentre la sezione A è stata vinta dall’arrangiamento di Saturn (Sun Ra) di Michele Corcella.
Niente da eccepire sul giudizio della giuria anche se tutti i brani in finale erano di alto livello. Gli altri tre eseguiti nella serata dalla Big Band di Barga Jazz sono stati Are you funking kidding me? di Denis Feletto e Dancing Shadows nell’arrangiamento di Giuliano Mora e We Travel the spaceway nell’arrangiamento di Lorenzo Agnifili.
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Sezione C – dedicated agli allievi del corso di arrangiamento del M. Bruno Tommaso
Sezione B – composizioni originali
Section A – arrangiamenti su musiche di Sun Ra – trombone solista Gianluca Petrella
composizioni originali but not in the competition
Anche questa serata ha visto come ospite speciale, solista per gli arrangiamenti della sezione A, il grande trombonista Gianluca Petrella che poi ha dato un saggio della sua notevole qualità esibendosi insieme alla sezione ritmica della Barga Jazz Orchestra. Prima ancora l’orchestra diretta da Tommaso aveva eseguito fuori programma i brani composti da Silvio Bernardi 8componente dell’orchestra) dal titolo Un vgiorno qualsiasi e quello del patron di Barga Jazz, Giancarlo Rizzardi, dal titolo “News” che non è escluso che i prossimi anni divenga la nuova sigla del concorso.
A presentare il tutto, come sempre, la bravissima Michela Lombardi.
Grande la soddisfazione del direttore artistico Alessandro Rizzardi che in fondo alla serata ha fatto i ringraziamenti di rito ai quali si è aggiunto, per la parte istituzionale, anche il vice sindaco del Comune di Barga, Alberto Giovannetti. Quello più meritato è sicuramente andato, e ci sentiamo di condividerlo in pieno, ai Barga jazz volunteers, ai tanti volontari, vecchi e giovani, che in questi dieci giorni non si sono risparmiati un momento,. E’ anche grazie al loro impegno se questa edizione si chiude con il massimo dei voti.
Chiuso il sipario è già tempo di primi bilanci per il Festival che festeggia alla grande i suoi venticinque anni con un edizione che ha battuto tutti i record di partecipazione.
Affollatissimo il centro storico di Barga nella giornata di Domenica 19 con Barga IN Jazz con la P-Funking Band ed i gruppi nelle strade. Grande l’apprezzamento da parte del pubblico per la nuova area spettacoli attrezzata sul Piazzale del Fosso dove si sono tenuti i concerti di Gegè Telesforo, Karima Ammar e Stefano Bollani.
E gran finale questo sabato sera con un pubblico da grandi occasioni e con la festa che è proseguita anche a Villa Moorings per le Jazz 4 Dinner a cura di ristorante Scacciaguai & Franchibros e dall’ “Enojazz”, le incredibili jam session con i protagonisti del festival.
httpv://youtu.be/Xw5sPt-9eAw
SUN RA
Per quanto Sun Ra abbia sempre sostenuto di non essere originario di un luogo sulla terra, di appartenere alla “razza degli angeli” e di provenire da Saturno, sembra più probabile la sua nascita a Birmingham, in Alabama il 22 maggio del 1914. Nato Herman Poole Blount cambiò il suo nome dal 1952 in Le Sony’r Ra e successivamente in Sun Ra composto da “sun” (sole in inglese) e “Ra” (il dio egizio del Sole). E’stato una delle figure più controverse del jazz moderno, conosciuto per la sua “filosofia cosmica”. Questa era incentrata sulla pace e conteneva concetti tratti da diverse correnti di pensiero (rosacrocianesimo, pensiero cabalistico, religione egizia e liberazionismo afro-americano).Influenzato inizialmente dalle musiche di Duke Ellington e di Fats Waller, iniziò a suonare professionalmente a partire dal 1934. Dal 1946 lavorò con Fletcher Henderson e poi in trio con Coleman Hawkins e Stuff Smith ma è nel 1952 che fonda la sua “Arkestra” che l’accompagnerà per tutta la vita. L’organico dell’Arkestra non fu mai stabile, così come non lo fu il suo nome che cambiò diverse volte in Solar Arkestra, Myth Science Arkestra, Astro Infinity Arkestra.
A partire dalla fine degli anni ’50, cominciò ad avere anche un particolare modo di presentarsi, facendo uso di vestiti che rassomigliavano a quelli degli antichi egizi.I concerti dell’Arkestra negli anni ’60 divennero un vero “spettacolo totale” di musica, danza, teatro ed arti varie che metteva in scena anche 40 artisti.
Fu inoltre tra i primi a sperimentare le potenzialità del sintetizzatore e delle tastiere elettroniche e fu il primo a usare il Minimoog a partire dal 1969.Nel 1971 Sun Ra tenne un corso presso l’università della California, a Berkeley, trasmettendo insegnamenti provenienti da diverse corrente filosofiche: dagli scritti di Madame Blavatsky al Libro dei morti, dai geroglifici egizi al folklore afro-americano.
Per tutti gli anni ’70 e ’80 continuò a suonare spaziando da arrangiamenti in stile free-jazz al be-bop, al revival ellingtoniano, collaborando con artisti come Philly Joe Jones, Richard Davis, Jack DeJohnette, Lester Bowie, Don Cherry, Archie Shepp, Pharoah Sanders, Clifford Jarvis e molti altri. Sebbene affetto da notevoli problemi circolatori continuò ad esibirsi fino agli anni ’90. Colpito da infarto si spense a Birmingham il 30 maggio del 1993. La sua leggendaria Arkestra è ancora in attività diretta dal sassofonista Marshall Allen.
Gianluca Petrella
Nato a Bari nel ’75 dove si è diplomato al Conservatorio con il massimo dei voti nel ’94.
Nel ’95, come primo trombone nella O.F.P. Orchestra, ha suonato sotto la direzione di Carla Bley, Steve Coleman e Bruno Tommaso ed ha partecipato alla compilation “Italian Jazz Today” prodotto da “Musica Jazz”.Nel 2000 è stato membro dell’ “Orchestra National de Jazz” diretta da Paolo Damiani.
Nel 2001, Gianluca ha vinto il referendum “Top Jazz” indetto dalla rivista Musica Jazz quale miglior “nuovo talento nazionale” e ha raccolto un prestigioso “award” per l’importantissimo “Django d’Or” internazionale, sempre in qualità di “miglior talento” europeo.E’ del 2004 la svolta, come leader e l’importante contratto discografico che lo lega con Emi/Blue Note. Vince, nel 2006 (primo jazzista italiano di sempre) il celebre “Critics Poll” della rivista “Down Beat” nella categoria “artisti emergenti”.
E’ invece del 2007 la conquista del Paul Acket Awards (meglio conosciuto come “Bird Award”), consegnatogli nella prestigiosa sede del Royal Conservatory de L’Aja, in qualità di “Artist Deserving Wider Recognition” e, bissando il successo dell’anno precedente, conquista nuovamente il primo posto nel “Critics Poll” della rivista “Down Beat”.Collabora con Enrico Rava, con il quale ha registrato una nutrita serie di dischi. Nella lista delle collaborazioni con musicisti internazionali: Steve Swallow, Greg Osby, Carla Bley, Steve Coleman, Tom Varner, Michel Godard, Lester Bowie, Sean Bergin, Jimmy owens, Hamid Drake, Marc Ducret, Roswell Rudd, Lonnie Plaxico, Ray Anderson, Pat Metheny, John Scofield, Oregon, John Abercrombie, Aldo Romano, Steven Bernstein e la Sun Ra Arkestra diretta da Marshall Allen. Tra gli italiani: Enrico Rava, Sefano Bollani, Roberto Gatto, Antonello Salis, Gianluigi Trovesi, Roberto Ottaviano, Paolino Dalla Porta, Paolo Fresu, Danilo Rea, e molti altri.
E’ oltremodo attivo anche in territori extra-jazzistici. Ha infatti collaborato con Manu Di Bango, John De Leo, in duo con Giovanni Lindo Ferretti oltreché con i vari progetti dedicati all’elettronica.