“Ospedale Unico della Media Valle: comunicazioni”. Questo l’oggetto del partecipato consiglio comunale di lunedì 14 gennaio, indetto dal comune di Barga per informare i cittadini dei reali accadimenti avvenuti attorno alla questione ospedale e riaprire il dialogo sulla questione.
In molti, nonostante la serata che ha anche regalato una spolverata di neve, si sono riuniti a Palazzo Pancrazi per ascoltare la voce del sindaco Bonini; tra loro semplici cittadini, figure professionali legate alla sanità; membri dell’osservatorio sulla Sanità, nato a Barga.
Il consiglio si è aperto con una relazione del sindaco Bonini sulle ultime tappe dell’iter per la costruzione dell’ospedale unico, il quale, con la massima oggettività, ha cercato di far chiarezza sui fatti accaduti nelle ultime settimane.
Dalla presentazione della relazione tecnica e sanitaria del 20 dicembre scorso – dove figura un rapporto nel quale si facevano dei distinguo sul tipo di ospedale a seconda della sua localizzazione – al voto sulla localizzazione del 7 gennaio scorso, quando il sindaco Bonini chiese con forza di rinviare la decisione sul sito per ascoltare, il giorno successivo 8 gennaio, le delucidazioni dell’assessore regionale alla Sanità, Marroni, che avrebbe incontrato i sindaci della Valle del Serchio a Lucca.
Come noto l’istanza di Bonini, condivisa dai sindaci di Bagni di Lucca, Borgo a Mozzano, Coreglia, Fabbriche di Vallico, Gallicano, Molazzana non è stata accolta e l’articolazione zonale dei sindaci ha scelto di procedere all’individuazione del sito, votando in maggioranza per Pieve Fosciana con l’astensione dei comuni di Bagni di Lucca, Borgo, Coreglia, Gallicano e l’abbandono dell’aula per protesta da parte di Barga e Molazzana (atto che è stato “appoggiato” anche dai gruppi consiliari di minoranza del consiglio di Barga).
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Il giorno seguente, durante l’incontro con l’assessore Marroni, però, volenti o nolenti, i sindaci hanno dovuto prendere atto che il luogo scelto sarebbe stato determinante per definirne le caratteristiche di dimensioni e specialità del nuovo ospedale. E che, tenuto conto dei bacini di utenza e dei flussi, un ospedale localizzato a Pieve Fosciana sarebbe stato molto più “semplice” di uno costruito in area maggiormente baricentrica, come è ritenuta quella di Mologno.
Questa la cronistoria riportata dal sindaco al consiglio e ai cittadini (che potete ascoltare nell’audio sopra), nella quale il sindaco Bonini ha anche voluto fornire precisazioni in merito alla completa idoneità del sito individuato a Mologno (i due piccoli corsi d’acqua che insistono nell’area non recano preoccupazione come sostenuto da alcuni; il parere di idoneità è favorevole anche da parte dell’autorità di Bacino) e la falsità del fatto che la realizzazione in quella zona sarebbe più dispendiosa (in Garfagnana si sosterrebbe di 20milioni in più confronto ad altre soluzioni, dato che però non è ufficializzato in nessun documento ufficiale).
Insomma, secondo Bonini – e molti altri – la partita è ancora aperta, ed il consiglio comunale di ieri sera è servito per informarne i cittadini: alla luce del distinguo riportato nero su bianco sulla relazione sanitaria, poi ribadito dall’assessore Marroni, già chiarito dal precedente assessore alla sanità Scaramuccia e dallo stesso direttore generale dell’azienda ASL 2, è chiaro che il luogo determinerà la struttura e soprattutto le sue caratteristiche. A questo proposito Bonini ha anche letto la parte finale della relazione sanitaria in cui – molto chiaramente – i tecnici definiscono le due opzioni:
Sulla base del documento “Studio di fattibilità preliminare – Ospedale unico della valle del Serchio”, dei vincoli normativi attuali o in via di attuazione, dai dati analizzati, appaiono possibili due ipotesi di configurazione per un nuovo presidio ospedaliero nella zona d’interesse.
Ipotesi A: il nuovo ospedale risponde alla domanda locale e prevede di recuperare la mobilità passiva
Presidio ospedaliero di base, dotato di sede di Pronto soccorso, Medicina Interna, Chirurgia Generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva o in regime di pronta disponibilità H24 di radiologia, laboratorio, emoteca e dotato di letti di “osservazione breve intensiva”. Nel presidio possono essere previsti anche i letti per riabilitazione post-acuzie, già presenti nella zona.
Per quanto riguarda il Punto Nascita, il suo mantenimento, in considerazione della specificità delle aree geografiche interessate, è un’ipotesi possibile purché mantenga un numero di parti / anno non inferiore ai 500 / anno e sia orientato essenzialmente al parto fisiologico. Un presidio con queste finalità dovrebbe avere circa 150 p.l.
Ipotesi B: il nuovo ospedale risponde alla domanda locale di base
Presidio ospedaliero dove sono garantite le attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, con p.l. medicina e chirurgia generale ridotta, cioè ricoveri prevalentemente in DH o in week surgery programmati. Il pronto soccorso è presidiato da un organico medico dedicato all’emergenza – urgenza, inquadrato nella disciplina specifica, e da un punto di vista organizzativo, integrato alla struttura complessa del DEA di riferimento. Le indagini radiologiche sono previste con trasmissione d’immagine collegata al centro hub o spoke più vicino. Nel presidio possono essere anche previsti i letti per riabilitazione post-acuzie, già presenti nella zona. Il numero di posti letto necessari non superebbe, in questo caso, i 75 p.l.
La scelta tra le due ipotesi dipende in definitiva da una concertata valutazione locale, che tenga conto del tipo di organizzazione ospedaliera ritenuta efficace ed efficiente dall’Azienda sanitaria territoriale e dalle comunità locali.
Va segnalato infine che le due ipotesi si differenziano significativamente sia per i costi d’investimento che per quelli di gestione.
A questo riguardo, è verosimile che, per un pieno utilizzo nel caso dell’ipotesi A, l’ospedale debba essere ben organizzato per rispondere pienamente anche alla domanda della parte bassa della valle, che in questo momento costituisce l’entità numericamente più importante di mobilità. Mentre, nel caso dell’ipotesi B, l’ospedale avrebbe prevalentemente la vocazione di soddisfare lai domanda di una zona geograficamente più svantaggiata.
Ma allora perché i sindaci della Garfagnana, compatti e determinati, hanno votato e scelto Pieve Fosciana pur sapendo, in cuor loro, che avrebbero votato per un “ospedalino”? Perché non hanno voluto riconoscere la legittimità della relazione sanitaria prodotta assieme a quella tecnica? Perché hanno ritenuto che l’unica relazione valida fosse quella di carattere tecnico che ha dato un parere di idoneità, indicazioni e correttivi sui quattro siti proposti per la costruzione del nuovo ospedale Unico. Gli stessi hanno ritenuto addirittura inopportuna la relazione sanitaria in quanto smentirebbe – o più correttamente ridimensionerebbe – quanto riportato nel documento preliminare siglato dai sindaci nel 2011 e dove si indicava un’unica tipologia di ospedale. Questo insomma l’inghippo che pone su diverse posizioni Garfagnana e Media Valle.
Come già approvato in consiglio di Unione dei Comuni nei giorni scorsi, anche Barga ha alla fine prodotto un ordine del giorno, unanimemente condiviso da tutti i gruppi consiliari, in cui si chiede “che venga sospeso l’esito della frettolosa votazione della Conferenza Zonale dei Sindaci del 07 gennaio, poiché quanto approvato è risultato palesemente influenzato dalla carenza di importanti informazioni come poi, il giorno successivo, sono state ufficialmente comunicate dall’Assessore Regionale”, invitando “la Regione Toscana, la Conferenza dei sindaci stessa, tutte le Istituzioni pubbliche della Valle del Serchio e tutti gli organismi politici a provvedere senza esitazioni nell’individuazione di quello che è il sito più idoneo, quale localizzazione ottimale in grado di assicurare la realizzazione di un adeguato presidio ospedaliero a servizio dell’intera Valle”.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BARGA
riunito il 14 gennaio 2013, valutata la situazione ospedaliera della Valle del Serchio, udita la relazione del Sindaco in merito agli esiti della riunione della conferenza zonale dei Sindaci tenuta il 7 gennaio 2013 e a seguito dell’incontro con l’Assessore Regionale alla Sanità;
rilevato che
le considerazioni conclusive della relazione prodotta dalla commissione tecnico-sanitaria appositamente istituita, già illustrata dal sindaco nella riunione del consiglio comunale del giorno 28 dicembre u.s. prevedono due diverse tipologie ospedaliere a seconda del sito scelto per la localizzazione del nuovo ospedale della Valle del Serchio;
e in particolare considerato che
proprio il sito di Mologno, nel Comune di Barga, assicura la costruzione di un presidio ospedaliero con 150 posti letto, mentre altre localizzazioni potrebbero assicurare solo un presidio ridotto, numericamente inadeguato, con conseguente riduzione dei servizi ospedalieri da offrire ai cittadini;
preso atto
che tali considerazioni sono state ribadite e confermate dall’Assessore alla Sanità della Regione Toscana nella riunione con i sindaci della Valle tenutasi il giorno 8 gennaio 2013;
visto
che la tipologia ospedaliera più rispondente ai bisogni della popolazione residente è ovviamente quella dell’ospedale più completo, in grado cioè di soddisfare tutte le richieste mantenendo inalterati i servizi principali attualmente offerti nei due plessi ospedalieri;
chiede
che venga sospeso l’esito della frettolosa votazione della Conferenza Zonale dei Sindaci del 07/01/2013, poiché quanto approvato è risultato palesemente influenzato dalla carenza di importanti informazioni come poi, il giorno successivo, sono state ufficialmente comunicate dall’Assessore Regionale.
invita
la Regione Toscana, la Conferenza dei sindaci stessa, tutte le Istituzioni pubbliche della Valle del Serchio e tutti gli organismi politici a provvedere senza esitazioni nell’individuazione di quello che è il sito più idoneo, quale localizzazione ottimale in grado di assicurare la realizzazione di un adeguato presidio ospedaliero a servizio dell’intera Valle;
impegna inoltre
la Giunta Regionale e l’Azienda ASL N.2 affinché, in attesa della maturazione della decisione definitiva in merito all’individuazione del sito maggiormente rispondente alle necessità ed alle aspettative di salute della popolazione della Valle del Serchio, vengano comunque garantiti con pienezza gli attuali standard di servizi erogati attraverso le strutture sanitarie presenti su questo territorio;
il Consiglio Comunale, per quanto sopra esposto,
dà pieno mandato al Sindaco affinché provveda nella diffusione di queste volontà in tutte le sedi opportune e convochi in tempi rapidi un’assemblea pubblica nella quale portare a conoscenza di tutti i cittadini gli intendimenti della Regione e le prospettive future della sanità in Valle del Serchio.
Insomma, Barga chiede di rivedere l’esito del voto invitando tutti i soggetti coinvolti a ragionare sul sito più idoneo tenendo conto di tutte le variabili in gioco.
E lo chiede con forza anche in virtù del fatto che la maggioranza della popolazione coinvolta insiste sui comuni della cosiddetta Media Valle, come riportato nella tabella sotto, dove si evince come i 5 comuni della Media Valle abbiano una popolazione maggiore dei 16 della Garfagnana, ai quali, però, i meccanismi di voto con cui si esprimono le consultazioni della conferenza dei sindaci attribuiscono più quote. Senza considerare poi che il voto espresso il 7 gennaio per il Piano Pieve non è stato sostenuto da tutti i sindaci della Garfagnana vista l’astensione di Gallicano e Molazzana.
DATI DEMOGRAFICI COMUNI MEDIA VALLE E GARFAGNANA (censimento ISTAT 9 ottobre 2012)
Comuni della Media Valle
Barga 10125 | Bagni di Lucca 6207 | Borgo a Mozzano 7227 | Coreglia 5232 | Fabbriche di Vallico 492
TOTALE: 29283
Comuni della Garfagnana
Camporgiano 2285 | Careggine 584 | Castelnuovo Garf.na 6059 | Castiglione G. 1860 | Fosciandora 621 | Gallicano 3882 | Giuncugnano 469 | Minucciano 2221 | Molazzana 1127 | Piazza al Serchio 2458 | Pieve Fosciana 2418 | San Romano G. 1459 | Sillano 681 | Vagli Sotto 991 | Vergemoli 328 | Villa Collemandina 1363
TOTALE : 28806
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Il dibattito non si chiude con il consiglio comunale di ieri sera, ma anzi, si apre ancor di più: è stato infatti annunciato che lunedì 21 gennaio, presso il teatro dei Differenti (ore 21.00) si terrà un incontro pubblico, al quale sono invitati il direttore Generale dell’azienda USL 2, il presidente della conferenza dei sindaci e tutti i soggetti coinvolti, i quali spiegheranno alla popolazione con ancora maggiore chiarezza come e dove si potrà fare il nuovo presidio e con quali caratteristiche.