La notizia delle ultime ore più significativa è senza dubbio questa: il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale facendo seguito alla precedente nota inviata in data 31 gennaio 2013 ha precisato di non aver formulato alcuna previsione di forti terremoti, ma semplicemente una valutazione sulla possibile evoluzione della sequenza iniziata il 25 gennaio e che le conoscenze attuali indicano che le sequenze come quella in atto si sono già verificate ripetutamente in passato senza culminare in scosse distruttive, pur non essendo possibile prevederne l’evoluzione.
Il comunicato, al pari del precedente, è stato diramato dalla Sala Operativa integrata della Provincia e della Prefettura e dalle Unioni dei Comuni a tutti i Sindaci della Provincia e alle componenti del servizio di protezione civile.
Comincia già lo scarica barile per l’allarme, il caos, i disagi che inevitabilmente hanno colpito stanotte la popolazione della Valle del Serchio che ancora una volta, ma stavolta in modo disordinato e senza una precisa direttiva, ha dovuto subire le difficoltà di quello che alla fine è stata in tutto e per tutto una nuova preallerta sismica come quella del 1985. Solo meno organizzata e soprattutto lasciata alla responsabilità ed all’interpretazione dei sindaci e delle istituzioni del territorio.
I primi a dover far fronte alle problematiche appunto i sindaci dei comuni della Valle del Serchio che si sono trovati tra le mani un comunicato che è vero che non prevedeva forti terremoti, ma che comunque era inquietante assai.
Oggi la Protezione Civile fa marcia indietro e la speranza è che comunque questa “pseudoallerta” si chiuda nel giro di poche ore e la gente possa fare ritorno nelle abitazioni.
Stamani si terranno incontri delle istituzioni sia al centro intercomunale di Pian di Gioviano che di Piano Pieve e verrà deciso il da farsi. Soprattutto se proseguire con questa specie di mobilitazione generale.
Alla fine, dopo lp’emergenza e le difficoltà, siamo certo che ci saranno strascichi polemici ed attribuzioni di responsabilità in tutto quello che è accaduto. Ne riparleremo
Per quanto riguarda il comune di Barga i centri di ricovero hanno ospitato nella nottata anche fino a 400 persone, tra i quali molti anziani anche con difficoltà e particolari esigenze di assistenza. Ci si è organizzati alla meglio ed in tanti non hanno chiuso occhio. Molta la gente che ha scelto di dormire in auto o ha trovato accoglienza da parenti ed amici in case più sicure. Comunque sia da registrare e da sottolineare la disponibilità della popolazione che si è sempre ben comportata anche nei momenti di panico che sono seguiti al diffondersi della notizia di lasciare le case.
Ovviamente tutta la situazione non ha certo contribuito a rassicurare gli animi di una popolazione che dallo scorso venerdì vive col fiato sospeso. Qualcuno stamani, forse più suggestionato dalla situazione, parlava anche di eventuali scosse avvenute durante la notte. In realtà dal pomeriggio di ieri non si è registrata nella zona nemmeno una piccola scossa strumentale.
Tornando a questa notte, il centro storico di Barga è stato uno dei luoghi dove forse maggiore è stata l’evacuazione della gente che non se l’è sentita di passare la notte nelle case, ma tutto si è risolto nel giro di poche ore. Gli ultimi ad essere evacuati gli anziani della casa di riposo “Belvedere” trasferiti in diversi presidi sanitari nella piana..
Per quanto riguarda stamani, come già comunicato restano chiusi gli uffici comunali, mentre gli uffici postali apriranno, o hanno già aperto al pubblico.
Intanto giunge anche una comunicazione della Protezione civile provinciale che fa un primo punto della situazione sulla nottata appena trascorsa:
“A seguito della diffusione della relazione sull’evento sismico in atto, redatta dall’INGV e trasmessa dalla Protezione Civile Nazionale, nelle aree della Mediavalle e Garfagnana si è determinata la necessità di attivare un sistema di assistenza alla popolazione analogo a quello che si attiva dopo un evento sismico. Da tutta la provincia sono pervenute richieste di informazioni e assistenza. Tutte le centrali operative e sedi istituzionali sono state impegnate per ore in comunicazioni con la cittadinanza e controllo del territorio. in Mediavalle e Garfagnana circa 1500 persone sono state assistite presso le circa 30 aree di ricovero attivate dai Comuni e dai due Centri Intercomunali del territorio, supportati dalla provincia di Lucca e dalle risorse della Colonna Mobile della Regione Toscana; un numero non quantificabile di persone ha trascorso la notte all’interno delle autovetture. In Mediavalle e Garfagnana è disposta la chiusura dei plessi scolastici per oggi. Alle ore 11 riunione al Centro di Protezione Civile Garfagnana per fare il punto della situazione”.
Questo per il momento è tutto. Non appena avremo nuovi sviluppi torneremo come abbiamo fatto in queste ore ad informarvi.