Nell’anno passato per ben due volte ho parlato della nostra Biblioteca Comunale di Barga, della sua storia e dell’importanza che l’istituzione riveste per il comune e i suoi cittadini, ma anche per quelle tante persone di là dai confini comunali che nei suoi molteplici servizi trovano risposte alle loro esigenze di cultura e conoscenza.
Ricordavo in quegli articoli che la Biblioteca è nata nel 1949 sullo stimolo dell’allora Comitato Rinascita Barghigiana, sorto subito dopo il conflitto mondiale, all’indomani della liberazione che avvenne il 25 aprile 1945. Di questo Comitato facevano parte le persone più in vista della Barga di quel tempo, tutti uniti nell’idea del fondamentale ruolo che avrebbe giocato anche la cultura nell’infondere nella cittadina speranza e il senso della rinascita dopo il conflitto bellico che aveva lasciato su Barga i suoi nefasti segni. Quelle persone erano: Italo Stefani, il vecchio direttore del giornale La Corsonna e tra i fondatori della Pro-Barga, Bruno Sereni neo direttore del suo Il Giornale di Barga, il prof. Corrado Carradini, il Costituente e barghigiano d’adozione avv. sen. Adolfo Zerboglio, il proposto mons. Lino Lombardi e tanti altri, il motto che tenacemente li univa: Barga riprenderà!
Se questa è la meravigliosa storia della Barga di ieri, un grande insegnamento d’amore e di dedizione al bene e al bello del pubblico patrimonio, proprio perché nei suoi frutti ancora oggi ci tocca benevolmente, non si può tacere dello stato in cui versa una di quelle lodevoli intuizioni: la Biblioteca Comunale, oggi Fratelli Rosselli e locata in via Giannetti nell’omonimo palazzo.
Infatti, l’istituzione è in uno stato di grande e comprensibile incertezza causata dal terremoto del 25 gennaio c.a., riacutizzato dall’altra scossa del successivo 31 gennaio, con l’immediata chiusura della stessa a seguito del primo evento, e ancora oggi, che siamo all’8 febbraio, senza una precisa data per la sua riapertura al pubblico, con la sola idea del Comune di Barga di spostarla a Villa Gherardi.
Lo stabile di via Giannetti pare non abbia subito alcun danno dal terremoto, ma semplicemente perché inserito nel Centro Storico, data l’età della sua costruzione, senza uscite di sicurezza e costruito su diversi piani, l’Amministrazione Comunale ha ben pensato di togliervi la sede della Biblioteca spostandola a Villa Gherardi. Resta comunque da evidenziare l’impoverimento di Barga Vecchia, unendo a ciò la perdita dell’utile sinergia che la stessa Biblioteca attua con gli altri uffici del Comune, lì a pochi passi.
Comunque, nonostante gli avvisi diffusi in vari modi, intanto la gente si reca ancora in via Giannetti, quando per riconsegnare un libro preso in prestito o per sapere se presto potrà usufruire nuovamente dei servizi forniti dalla Biblioteca: prestito dei libri, computer, stampanti, fotocopie a uso scolastico e di studio, consultazione in sede, informazioni varie, ecc.; insomma tutta una serie di domande e di esigenze che urgono delle precise risposte da parte del Comune. Così come urge sapere se avremo nuovamente un tale livello di servizi, anzi, dato il preventivato spostamento in una sede attraente, magari migliorandoli o se almeno lì riavremo, tutto quanto ha in dotazione l’attuale struttura, persone, cose e servizi.
Si ricorda che la Biblioteca è adesso disposta in ben undici ampie stanze, più un magazzino, per un complessivo numero di libri che sfiora le quarantamila unità, con le migliaia di opuscoli, riviste, emeroteche e donazioni da continuare a valorizzare. Queste sono il Fondo dedicato alle opere di e su Giovanni Pascoli, il Fondo Umberto Vittorini dedicato all’arte, il Fondo Renato Coén dedicato alla pedagogia e alla filosofia, il Fondo Sereno Sereni dedicato all’emigrazione, il Fondo Luigi Magri dedicato all’arte e alla letteratura e il Fondo Arrigo Benedetti che contribuisce ad arricchire quella cultura autenticamente liberale; queste notizie si possono leggere nel sito Internet Premio Giornalistico Arrigo Benedetti Città di Barga; in pratica un valido sostegno al cittadino per conoscere e informarsi, magari sull’artigianato artistico della nostra terra con l’altra importante donazione, quella dell’artista nello sbalzo su metallo Vincenzo Gonnella.
Come si è ben capito parliamo di una delle più importanti strutture non solo del Comune ma dell’intera Valle del Serchio da Lucca a Minucciano, uno dei fiori all’occhiello della comunità barghigiana, che tanto la ama e non vuole assolutamente sminuita.
Se la biblioteca viene portata da Via Giannetti solo e soltanto perchè trovasi nel Centro Storico, credo che sia sbagliato farlo. In questo modo si va ad impoverire ancora di più il Centro Storico di qualcosa che crea comunque movimento.
Già il nostro Centro Storico si è impoverito negli anni scorsi di abitanti, purtroppo non sostituiti dagli stranieri che hanno comprato, ma che hanno fatto fare solo un affare ai barghigiani che hanno venduto a prezzi che sicuramente non avrebbero spuntato dai locali.
Stranieri che mi sembra che da un pò di tempo abbiano cominciato anche loro a mettere in vendita ciò che hanno comprato. Quindi ancora lenta agonia.
Senza dimenticare lo spostamento di alcuni degli uffici comunali al Giardino e soprattutto la Posta. Tutto ha contribuito a fare di Barga Vecchia un borgo quasi senza persone (tranne pochi) che la vivono.
E l’agonia continua.
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D’altro canto si potrebbe gioire dello spostamento della Biblioteca a Villa Gherardi.
Si perchè, dopo la decina di inaugurazioni che si sono succedute negli ultimi anni (e ce ne saranno ancora), questo palazzo, finalmente, dopo tutti i soldi che ci é costato a noi Barghigiani, si renderebbe utile per qualche cosa.
Ma anche qui é una lotta tra poveri: privare il Centro Storico di qualcosa che sta bene lì dove sta, per la amara consolazione che anche Villa Gherardi serve a qualcosa.
Siamo messi proprio male.
Giuseppe Luti