Pat Solitano (Bradley Cooper) esce dalla degenza in una clinica psichiatrica dove era finito dopo aver pestato a sangue l’amante della moglie, nei confronti della quale ha subito un ordine restrittivo. Accolto a casa da una famiglia che, nella sua normalità, è disturbata non meno di lui (il padre – Robert De Niro – basa la sua esistenza su sindromi ossessivo – compulsive e, perso il lavoro, si è riciclato scommettitore), Pat fissa come prossimo, martellante obiettivo della propria vita riconquistare la moglie, diventando la persona che lei aveva sempre desiderato. A complicare le cose, oltre ai continui attacchi bipolari, arriva Tiffany (Jennifer Lawrence che per questo ruolo ha vinto il premio Oscar), da poco vedova e con una psiche altrettanto complicata. Tiffany si offre di aiutare Pat a consegnare alla di lui moglie una lettera, in violazione all’ordine restrittivo, se Pat le farà da chaperon a una gara di ballo cui lei ha sempre voluto partecipare.
Tratto dal libro “L’orlo argenteo delle nuvole”, “Il lato positivo” è una commedia gradevole che, nonostante voglia trovare il proprio fulcro nel tema della malattia mentale, ha scelto di dare a tutta la storia un’aria di leggerezza ed ottimismo che vuole rispecchiarsi nel titolo italiano. La malattia mentale è vista come un isolante dalla famiglia e dal resto della società: la solitudine palese di Pat o di Tiffany (bravi gli interpreti) risalta nei rapporti interpersonali che essi non riescono a condurre, perché puntualmente fraintesi, perché ormai non più in grado di gestire situazioni, momenti o abitudini. Ma la netta dipendenza sviluppata da entrambi (l’idea della moglie per lui, il sesso e gli psicofarmaci per lei) svela quell’insopprimibile desiderio di interazione insito nell’essere umano. L’amicizia e la comprensione che nascono tra loro sono la medicina giusta: inizialmente ammorbata dalle esperienze precedenti, la forza del sentimento della vita vera irrompe e spazza via le loro fissazioni, virando dai toni della pellicola impegnata a quelli della commedia rosa.
Nonostante alcune scelte semplicistiche e didascaliche che appesantiscono talvolta il percorso, “Il lato positivo” porta inevitabilmente a riflettere sugli atteggiamenti del quotidiano e sulla bellezza che si può trovare nell’affacciarsi alla relazione con chi ci circonda.