Cresce la preoccupazione per la prossima riorganizzazione ospedaliera dei presidi della Valle del Serchio. A Barga, ogni giorno che passa, si teme che presto l’ospedale San Francesco svenga smantellato di tutti i suoi servizi principali. Stamani lungo la strada che conduce verso l’ospedale, sono apparsi anche degli striscioni che chiedono di salvare l’ospedale “San Francesco”.
E’ poi di questa mattina il comunicato stampa emesso dal Comitato per la difesa del cittadino di Barga che afferma: “Al Santa Croce di Castelnuovo stanno ripulendo in questi giorni una specie di reparto per accogliere l’Ostetricia e Ginecologia di Barga.
Pare però che le sale operatorie del suddetto Presidio non siano a norma. Per questo il Comitato ha richiesto al Direttore Generale D’Urso la relazione sulla situazione antisismica di queste sale operatorie.
Se “fosse “ vero quanto si dice, non solo non devono toccare l’ostetricia / ginecologia ma devono riportare a Barga anche la chirurgia e la cardiologia”.
Secondo il comitato comunque, a livello ufficiale si dice che niente è stato ancora deciso ed invece è già tutto stabilito: la riorganizzazione vedrà la realizzazione dell’ospedale a Castelnuovo e la trasformazione del “San Francesco” di Barga in una sede di ambulatori.
[dw-post-more level=”1″] “Tutto certamente verrà smentito – scrive ancora il Comitato – ma intanto da Barga in silenzio stanno portando via tutto. Ultima notizia è la prossima chiusura della Portineria/Centralino, così il San Francesco rimarrà anche incustodito durante le ore notturne”.
Il Comitato afferma poi che è venuto il momento di promuovere una mobilitazione di protesta e propone una grande manifestazione. Parla anzi di una : “sconvolgente manifestazione e di ogni altro mezzo possibile . Vogliamo in prima fila i sindaci della Medi Valle e quelli che sono per la difesa del “San Francesco”, anche a dimostrazione che sono con la popolazione;, altrimenti dimostreranno che le loro sono solo parole”.
Il Comitato invita quindi i sindaci ed anche l’Osservatorio per la sanità della Valle del Serchio di mettersi in contatto per “coordinare tutti insieme l’organizzazione della mobilitazione di protesta. Intanto il Comitato annuncia che sulla vicenda farà il possibile perché se ne parli anche sui media nazionali.
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