Nel ricordo di Rolando Serafini, dell’uomo che al di là degli steccati, al di là degli ideali, ha sempre costruito la sua azione politica guardando al dialogo, alla costruzione di ponti tra tutte le parti con un unico obiettivo: il bene di tutta la comunità.
Così il premio speciale consegnato questa mattina presso la sede dell’Unione dei Comuni nell’ambito dell’edizione numero 3 del “Premio al lavoro”, un riconoscimento nato nel 2010 nell’intento di celebrare simbolicamente la festa del 1° Maggio, ma anche di dare un riconoscimento a tanti cittadini della Valle del Serchio che del lavoro hanno fatto un elemento pulsante e fondamentale della propria vita.
Il premio di quest’anno, assegnato anche ad imprenditori economici della Valle, ha assunto in questa occasione anche una valenza politica, nel senso più nobile del termine. Nel senso dell’insegnamento che può venire da chi la politica l’ha sempre intensa con la P maiuscola e l’ha sempre messa davanti a tutti nell’unico obiettivo di raggiungere il bene comune. Un premio è andarto alla memoria di Rolando Serafini nel ventennale della morte.
Rolando era così. Uomo del PCI prima e del PdS dopo, uomo quindi di parte, ma sempre pronto al dialogo, al confronto alla ricerca della soluzione migliore al di là delle proprie convinzioni. Lo hanno ricordato così in tanti stamani a Borgo a Mozzano e tra questi alcuni compagni di partito, come Mario Regoli, oggi in veste di assessore al lavoro della provincia di Lucca.
E di Rolando, a cominciare dal presidente dell’Unione dei Comuni, Nicola Boggi, così colpito dall’insegnamento politico di Rolando da volergli dedicare questa edizione del premio, sono stati ricordati i principali impegni politici, quello per il lavoro e quello per la salute e la sanità.
Chi vi scrive era con lui in quel 1993. In una calda mattinata barghigiana, a partecipare ad una riunione in cui si parlava proprio di ospedale “San Francesco”; ancora, come oggi, in pericolo di vita. Parlava proprio Rolando quando è successo quello che è successo. Quello che aveva da dire in quel momento è rimasto lì, a mezz’aria. E’ rimasto per me sospeso… un interrogativo che mi accompagnerà per sempre. Non aveva certo la risoluzione ad un problema che come vediamo è ricorrente e con il passare degli anni sempre peggiore, ma il fatto che il destino abbia voluto che il suo discorso sia rimasto a metà, fa sì che io sia lì da venti anni a questa parte, quasi ad aspettare che Rolando mi parli ancora e mi dica che cosa si può fare. Con i suoi toni pacati e con la sua grande intelligenza.
E fa sì che io sia lì a ricordarmi che in quel giorno triste e tragico, fu proprio tra le mie braccia, in una piccola ed angusta ambulanza che allora era senza medico, Rolando sia morto tra le mie braccia impotenti, prima di arrivare a quello che, allora, era il Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Francesco”. Oggi un “piccolo punto di pronto soccorso”….
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Il premio a Rolando, ha sottolineato il presidente dell’Unione Boggi, vuole essere quasi un monito ai rappresentanti delle istituzioni locali. A ritrovare, soprattutto su tematiche così importanti come la sanità, quell’unione di cui la Valle del Serchio ha un estremo bisogno. E che quando non c’è rende questa valle così attaccabile.
A ritirare il riconoscimento, una bella targa con la foto di Rolando, la moglie Dorina Fazzi, la sua compagna inseparabile. Commossa, ma anche riconoscente di questo bel ricordo a cui nell’approssimarsi della ricorrenza ventennale della sua scomparsa, il prossimo luglio, dedicheranno una manifestazione congiunta anche le Amministrazioni Comunali di Barga e Coreglia nei cui consigli Rolando aveva vissuto e dibattuto.
Oltre a Rolando stamani si è celebrato chi ancora è qui con noi e chi ancora ci può insegnare qualcosa sull’operosità della nostra gente.
Per rimarcare proprio il senso di un’Italia che nonostante le enormi difficoltà del momento continua a lavorare ed a tenere duro, sono stati consegnati tre riconoscimenti a quelli che Boggi anche stamani ha definito “ambasciatori dell’accoglienza della Valle del Serchio”. Esercenti che si sono distinti nel campo della valorizzazione enogastronomica e turistica con la loro attività professionale, marcando quel segno di accoglienza che è distintivo della Valle del Serchio. Si tratta di Enzo Bertellotti del ristorante Il Bugno di Fornaci; Patrizio De Servi della Pasticceria De Servi di Fornaci; Elso Bellandi dell’Antica Norcineria di Ghivizzano. Tra capostipiti di attività che ancora continuano a dire la loro proseguite dai figli e parenti.
“Con il loro lavoro – ha ribadito il presidente dell’Unione anche stamani – hanno creato crescita, ma anche hanno mostrato il volto accogliente della Valle del Serchio ed anche il volto migliore dei professionisti locali del terziario”.
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Su quanto sia rimasto dell’insegnamento di Rolando nella vita politica nel nostro comune, non saprei o comunque preferirei non esprimermi.
La butto sul personale, giusto per lasciare una testimonianza da parte di chi ha avuto la fortuna di incontrarlo: l’intelligenza, la capacità di sintesi e la propensione all’ascolto di Rolando rimarranno sempre fra i miei ricordi più preziosi.