There were two visitors to the barganews office back in September 2013 – both with a story to tell and both with a very different ways of getting their message across.
This week comes news that one of those visitors, the video maker Albero Grossi has just been awarded the Luisa Minazzi Award 2015 – Environmentalist of the year
Alberto Grossi is a video maker who has been making a series of short films about the destruction of the mountains by the excavation of marble in the marble quarries in the Apuane mountains.
httpv://www.youtube.com/watch?v=clYuGVVVLpo
Aut Out – la distruzione delle Alpi Apuane il più grosso disastro ambientale d’europa – Marmo di Carrara – Questo è l’ultimo cortometraggio di Alberto Grossi
As Alberto eloquently says (in Italiano) in the short conversation recorded that afternoon, when somebody mentions the word “Apuane” we almost all think of the the word “marble” and as a consequence, Michelangelo but he maintains that we should not be lulled into a false mindset which involves culture when something else far more destructive is actually taking place.
In this area of Tuscany, wide stretches of fine sand slip gently into the sea protected by natural marble cathedrals: the Apuan mountains.
One of the most original mountain chains in Italy, for centuries the Apuan mountains have been used to extract the finest Italian marble from the local quarries, the same marble that turned into amazing works of art under Michelangelo’s hammer and chisel.- source – Italy Magazine
httpv://www.youtube.com/watch?v=a_-hXKWmNuk
Cosa c’è sotto le Nuvole – Alberto Grossi – Alpi apuane e cave di Marmo – un toccante cortometraggio che mette in luce le contraddizioni di un popolo, che nella storia ha lottato duramente per la libertà ed oggi sta letteralmente distruggendo il suo paesaggio, per i pochi spiccioli provenienti dal bussiness del Carbonato di Calcio…
Side by side with Alberto in the barganews office and also recorded (in Italiano) in the short conversation was Prof. Elia Pegollo who brought some startling facts to the table about just how much marble was being extracted and at what cost to the environment with a specific focus on the damage to that element which the planet and its inhabitants cannot do without – water.
Il punto su quello che sta accadendo alle Alpi Apuane, una catena montuosa di particolare conformazione ed enorme importanza ecologica con le sue vette che sfiorano i 2000mt. di fronte al mare ed un microclima unico.
Le montagne note nel mondo per aver dato i marmi alle opere di Michelangelo e Canova, sono ora minacciate dalla escavazione selvaggia e dall’industria del carbonato di calcio.
Intervista al Prof. Elia Pegollo dell’ associazione La Pietra Vivente – SALVIAMO LE ALPI APUANE
SALVIAMO LE ALPI APUANE on facebook – Questo gruppo, dopo una fase triennale di irrobustimento (siamo oggi oltre 5500), definisce, con estrema chiarezza, la sua posizione rispetto al disastro delle Apuane che riteniamo essere il “più grande disastro ambientale europeo”. Se così è, non possono bastare piccole iniziative né solo azioni locali per fermarlo ma serve che tale disastro venga a conoscenza dell’Europa e del Mondo intero e che la lotta per la loro salvezza si dispieghi in tutto il Pianeta attraverso Reti sempre più ampie di alleanza. Dunque, modifichiamo il nostro messaggio lanciando questi Punti e Principi Fondativi del Gruppo, e tutti valutino se corrispondono al loro pensiero.
1. Le Apuane vanno salvate dalla distruzione e la causa della distruzione sono le cave di marmo: dunque per salvarle l’unica via è chiudere le cave di marmo.
2. Questo principio deve essere fatto proprio da ogni “salvatore delle Apuane” al fine di formare una coscienza che la storia dell’estrazione del marmo sia considerata come una storia finita e che si debba progettare, da subito, una riconversione ed un altro futuro per le Apuane.
3. La chiusura totale e la riconversione delle Apuane ad un’economia alternativa sono gli obbiettivi irrinunciabili di Salviamo le Apuane.
4. Il processo sarà progressivo –inevitabilmente- ma mai ci si dovrà accontentare dell’obbiettivo della limitazione, regolamentazione, contingentamento dell’escavazione.
5. L’accettazione di questi obbiettivi (limitazione, regolamentazione, contingentamento, filiera corta) corrisponde comunque, per Salviamo le Apuane, all’accettazione dell’escavazione del marmo e dunque della distruzione delle Apuane.
6. Salviamo le Apuane lavora affinché la chiusura delle cave non produca disoccupazione ma si creino, subito, alternative economiche ed occupazionali.
7. I settori di questa alternativa economica sono l’Agricoltura e la Pastorizia di filiera corta, il Turismo nelle sue diverse forme, l’Artigianato locale, la Coltura del bosco, l’uso delle Biomasse, il Risparmio energetico, i Servizi alle Comunità apuane ed alle Città amiche delle Apuane.
8. In questa azione Salviamo le Apuane si allea con le città che stanno attorno alla Montagna, in Toscana, Liguria ed Emilia.
9. La ricerca e la salvezza della “Bellezza” come valore e bene comune per ogni Uomo e la difesa del Creato sono Principi fondativi di Salviamo le Apuane.
10. L’Amore per le Apuane, sia di indigeni che di amici esterni, è la forza che anima il Gruppo, senza se e senza ma.