Ogni anno i cristiani tornano alla sorgente della loro fede: è quanto avviene nella veglia di Pasqua, che sant’Agostino chiamava «la madre di tutte le sante veglie», perché all’assemblea dei fedeli viene nuovamente comunicata la notizia lieta e sempre sorprendente: Gesù, il crocifisso, è risorto! chiamava «la madre di tutte le sante veglie», perché all’assemblea dei fedeli viene nuovamente comunicata la notizia lieta e sempre sorprendente: Gesù, il crocifisso, è risorto!
La buona notizia della Pasqua risuona con forza nel mondo e i cristiani, la percepiscano come una sorgente di vita perché è la notizia che ha cambiato una volta per tutte la vita di tutti e di ciascuno. Se, infatti, Gesù di Nazaret è risorto dai morti per sempre ed è vivente in Dio, allora la morte non è più l’ultima parola per gli uomini ma solo un esodo verso la vita piena, un cammino di vita che già qui e ora possiamo intraprendere. Gli uomini tutti, anche coloro che non conoscono né Dio né Gesù Cristo, sono abitati dal senso dell’eternità come attesta Qoelet – e tutti si chiedono “Cosa sperare?”, tutti cercano a fatica, a volte per strade tortuose, quella “narrazione” della Pasqua nel quotidiano: sono queste e non altre le “opere e parole” che rendono comprensibile la nostra fede anche a chi non si sente di condividerla. Il cristiano, chiamato a rendere conto della speranza che lo abita, è fiero di chi sa che la sua speranza non andrà delusa e con la gioia contagiosa di chi è certo che l’amore di Dio per l’umanità è troppo grande per essere taciuto. Sì, Pasqua è annuncio, anche contro ogni malvagia evidenza, che non vi è più alcuna situazione umana senza sbocco: la risurrezione del Signore spinge il cristiano a rendere conto della propria speranza nella salvezza universale, a pregare affrettando la venuta del Regno, ad attendere il giorno radioso in cui le lacrime di tutti i sofferenti saranno asciugate.
Pasqua è anticipazione del vero volto dell’Emmanuele, del “Dio-con-noi” che non è mai “contro” gli altri: “Dio dimorerà in mezzo agli uomini, essi saranno il suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro”.
Tergerà ogni lacrima dai loro occhi, non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno… Ecco, io faccio nuove tutte le cose, dice il Signore” (Ap 21, 3-5).
Questa l’eterna novità della Pasqua che i cristiani non cessano di testimoniare fino agli estremi confini del mondo. Allora, se Cristo è risorto, questa è la nostra fede, la fede della CHIESA, è la SPERANZA che illumina e sostiene la VITA e la testimonianza dei cristiani. È proprio il RISORTO che chiama ciascuno di noi ad essere suoi testimoni credibili, “mediante la vita rigenerata dallo Spirito e capace di porre segni di un’umanità e un mondo rinnovati”.
Questa è la gioia della Pasqua.
Questa è la speranza per ogni uomo.
AUGURI….BUONA PASQUA