“La bellezza salverà il mondo” – Virginia Landi in queste righe spiega quali sono le intenzioni della sua mostra, mutuando il titolo da una citazione di Fedor Dostoevskij*.
La ricerca della bellezza come possibile rimedio alle brutture della vita quotidiana sembra rimanere l’unica soluzione per sopravvivere e dare un senso alle nostre vite.
La mostra, inaugurata sabato scorso 17 luglio, sarà aperta sino al 2 agosto presso l’Opera Caffé, in via S.Croce a Lucca.
Virginia Landi nasce a Barga nel 1982. Diplomata nel 2006 all’accademia di belle arti di Carrara.
Ha esposto in varie personali a Barga e collettive (Sconfini nel 2003 a cura di Sandra Rigali, Caseminime nel 2009/10 a cura di Mauro Lovi, studio 14) .
Si disegna un suo mondo tanto fantastico quanto inquieto popolato di bamboline sexy e mostrilli volanti. In quello più scolorito, ma reale decora interni , cercando di portare anche in questo un ombra di colore.
“La bellezza salverà il mondo”
– Ci sono persone che usano tutta la loro vita
per avere il potere del comando sul mondo;
io no, io il mondo me lo creo.
A mia immagine e somiglianza.
Abbiamo questo enorme potere,
creare quello che non c’è,
quello che vorremmo ci fosse.
Perché quello che entra negli occhi
entra anche nello spirito
e quello che esce dallo spirito
si chiama arte
e sotto questa forma può essere
riassorbita dagli occhi
magari di un altro.
Sto continuamente cercando
la mia ‘bellezza’,
ed è quello che crea il mio mondo,
quello di cui ho bisogno,
quello che mi salverà –
«*L’idea principale del romanzo è raffigurare un uomo positivamente bello. Non c’è nulla al mondo di più difficile di questo, soprattutto oggi. Tutti gli scrittori, non soltanto i nostri, ma anche tutti quelli europei che hanno pensato di raffigurare un uomo positivamente bello, si sono sempre dati per vinti. Perché si tratta di un compito sconfinato. Il bello è l’ideale, e l’ideale sia quello nostro che quello della civilizzata Europa, è ancora lungi dall’essersi elaborato. Al mondo c’è una sola persona positivamente bella: Cristo, sì che l’apparizione di questa persona sconfinatamente, infinitamente bella è, naturalmente, già un miracolo infinito» (Fëdor Dostoevskij)
Article by Stefano Elmi, images by Simone Bracciali