Mancato rispetto delle distanze di sicurezza, della precedenza e guida distratta sono le principali cause delle stragi sulla strada. Solo nella capitale del famigerato Bel Paese, ogni anno muoiono 100 centauri.
In base alle rivelazioni Istat e ACI il 53% degli incidenti a Roma ha coinvolto almeno un veicolo a due ruote. Le tipologie più diffuse restano, scontro frontale che genera 23 morti l’anno, scontro laterale con 11 decessi l’anno e tamponamento che ne riscontra ‘solo’4.
Quasi la metà comunque, avviene nei rettilinei, mentre 2 su 5, negli incroci e nelle intersezioni. Rilevante anche il fattore ambientale che spesso contribuisce al pericolo: come le buche nel manto stradale e i tombini. I più a rischio, relativamente al territorio romano ma dappertutto in Italia, risultano essere i centauri over 35. Sono per due terzi uomini e per un terzo donne e si concentrano specialmente nella fascia di età tra i 16 e i 49 anni.
I danni peggiori però, sono i giovani a subirli. I soggetti maggiormente coinvolti in incidenti con veicoli a due ruote, sono gli uomini: nel caso dei ciclomotori, i feriti e i morti sono concentrati nelle fasce d’età tra i 15 e i 24 anni. Per quanto attiene i motocicli, la concentrazione si allunga fino ai 44 anni, mentre i morti, oscillano tra i 21 e i 29 anni.
Le rivelazioni statistiche Istat-Arci, confermano inoltre come gli incidenti avvengano prevalentemente nei giorni lavorativi e nelle ore diurne, mentre il rischio di mortalità risulta essere più elevato il sabato e nelle ore notturne: il buio e l’assenza di traffico infatti, portano i conducenti ad una maggiore velocità.
L’utilizzo più intenso del mezzo e le favorevoli condizioni climatiche dei mesi estivi invece, rivela un maggior numero di incidenti proprio nei mesi di Maggio, Giugno e Luglio. Agosto, sembra essere invece il mese migliore, periodo in cui l’incidentalità scende al minimo e le strade hanno un tasso di mortalità relativamente basso. Il maggior numero di incidenti, a Roma, si registra su Via Casilina, via Tiburtina e il Grande Raccordo Anulare. In quest’ultimo caso, è l’eccessiva velocità a rappresentare il rischio maggiore. Da questi dati risulta che, nel complesso, gli utenti più deboli e fragili, seppur estremamente agili, siano i motociclisti.
Riccardo Alemanno, direttore generale di Aci Roma che ha prodotto un dossier sul caso ha dichiarato: “Il problema per i veicoli a due ruote, è la convivenza con gli autoveicoli, ma anche il cattivo stato delle strade. A tutto questo il motociclista deve essere preparato. Invece molte volte si dimostra inadeguato alla guida, specialmente se a prendere la moto sono persone in là con gli anni, che non hanno alcuna dimestichezza con il mezzo a due ruote”.
Significativo risulta essere il fatto che, più il traffico diventa ingestibile, più cresce il numero delle moto nella capitale: una carica di 750mila mezzi, ricorda l’Aci, che ogni giorno devono affrontare il pericolo dei grandi rettilinei a scorrimento veloce. Quando poi l’analisi, si sposta sulle condizioni psicofisiche dei motociclisti incidentati, viene fuori l’allarmante percentuale sullo stato di ebbrezza, pari al 62%, questo, purtroppo, è un problema grave e preoccupante, che tocca anche gli automobilisti. Ma è o non è ‘Tempo di morire’ come diceva Lucio Battisti nella sua mitica canzone parlando di una motocicletta 10hp ? Sarà vero che sono i motociclisti i più deboli e fragili nelle strade delle città?
(a cura di Roberta Valeriani)