Il 2010 si è chiuso con un bilancio a luci ed ombre per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro. Lo evidenzia la consueta analisi effettuata dal Dipartimento della Prevenzione dell’Azienda USL 2.
Se da una parte non si sono verificati infortuni mortali nei luoghi di lavoro (con esclusione degli infortuni stradali), il numero complessivo di primi certificati di infortunio è salito rispetto al 2009, anche se è inferiore ai livelli toccati dal 2006 al 2008. Si sono inoltre verificati 313 infortuni gravi, che hanno evidenziato rilevanti problematiche di sicurezza.
Numero complessivo di primi certificati di infortunio sul lavoro pervenuti alla Azienda USL 2 | |||
ANNO | gravi | mortali | totali |
2006 | 486 | 2 | 3.782 |
2007 | 357 | 1 | 3.386 |
2008 | 358 | 1 | 3.012 |
2009 | 266 | 1 | 2.597 |
2010 | 313 | 0 | 2.940 |
Partendo dalla situazione generale, è utile un confronto con la situazione toscana, rispetto alla quale si può dire che sul territorio dell’Azienda USL 2 si registra un tasso infortunistico standardizzato (numero di infortuni ogni 1000 lavoratori equivalenti, corretto in base alla tipologia produttiva dei diversi territori) leggermente superiore rispetto al dato regionale, tuttavia con una gravità degli infortuni inferiore.
Il fenomeno infortunistico appare comunque ancora importante, dato che si verificano ancora infortuni con conseguenze gravi, che richiedono interventi di prevenzione mirati.
Dall’analisi degli infortuni sottoposti ad indagine di polizia giudiziaria nel 2010, si può ricavare un profilo delle principali problematiche di sicurezza ancora da risolvere nel nostro territorio.
Nel comparto carta una delle modalità di accadimento più frequenti è tuttora l’incastro in zone di imbocco fra rulli, particolarmente frequente nelle cartotecniche. La persistenza di infortuni per afferramento da zone di imbocco e soprattutto un caso molto grave verificatosi nel 2007 hanno riportato all’attenzione questa problematica e, più in generale, lo scostamento che talora esiste fra condizioni teoriche e pratiche di sicurezza durante il funzionamento della macchina: il ritmo di lavoro e le necessità della produzione portano a bypassare sistemi di sicurezza e a lavorare a contatto con i rulli in movimento. Da quanto scaturito negli incontri con le diverse figure aziendali ed i costruttori, nonché dallo studio della normativa tecnica sono nate le “Indicazioni per la sicurezza delle macchine per la trasformazione della carta”, disponibili sul sito web del Dipartimento della Prevenzione dell’Azienda USL 2 (www.usl2.toscana.it/sup). In Lucchesia l’argomento nel 2011 è ancora oggetto di vigilanza da parte dell’Azienda sanitaria e di approfondimento tecnico da parte di un gruppo costituito da Associazione Industriali, Sindacati di categoria, RLS ed operatori dell’Azienda USL 2, per lo studio di indicazioni di sicurezza condivise.
Nel 2010 in una cartiera si è verificato inoltre un evento che non ha fortunatamente avuto conseguenze, ma che è potenzialmente molto pericoloso, cioè l’esplosione di un monolucido. Anche in questo caso è importante da parte delle aziende la massima attenzione alle effettive condizioni di manutenzione e di esercizio di questi grossi ma delicati recipienti a pressione che , in caso di esplosione, sono in grado di distruggere uno stabilimento.
In edilizia la modalità di accadimento più frequente degli infortuni gravi è la caduta dall’alto, frequentemente per sfondamento di coperture non portanti come eternit e lucernari, o durante l’uso di scale e trabattelli. Frequente anche l’investimento da parte di macchinari ed oggetti. Importante anche il caso di un lavoratore rimasto schiacciato sotto un piccolo escavatore che si è ribaltato. Si tratta di rischi per i quali esistono misure di sicurezza ormai conosciute, ma in molti casi poco applicate.
Va notato che la caduta dall’alto continua ad essere una causa di infortuni gravi anche in altri settori, come il metalmeccanico, specialmente durante le manutenzioni in altezza. Nel settore comunque gli infortuni più gravi si verificano generalmente durante gli interventi di manutenzione, che essendo estremamente vari, presentano rischi multiformi. In questi casi è fondamentale il coordinamento sulla sicurezza con i committenti, peraltro obbligatorio. Un duplice infortunio piuttosto grave è avvenuto con ustioni per due lavoratori che operavano con un cannello ossiacetilenico in una cisterna. Le manutenzioni in luoghi confinati sono operazioni che presentano numerosi rischi, come ad esempio le intossicazioni e le esplosioni. Si sono verificati vari infortuni anche legati a rischi tipici delle lavorazioni metalmeccaniche: investimenti da parte di macchine o loro parti, incastri in parti di macchinari in movimento, come pure l’investimento da parte di carichi in movimentazione.
Nel comparto alimentare si sono verificati nel 2010 alcuni infortuni con fratture o amputazioni di dita per contatto con utensili o parti di macchinari taglienti. Nel settore si registra infatti la presenza di macchine pericolose (per tagliare, tritare, ecc.), se non addirittura non a norma, spesso sottovalutate.
Dei servizi fanno parte anche aziende di trasporti e di movimentazione merci, per cui alcuni infortuni si sono verificati a camionisti nelle fasi di sistemazione del carico o durante la movimentazione meccanica con carrelli elevatori.
A questo proposito non appare ancora risolto il problema della movimentazione dei carichi ingombranti, che impediscono la visuale dal posto di guida del carrello. La carenza di visibilità dal posto di guida nel 2010 è stata causa di investimento di un lavoratore da parte di un carrello e del ribaltamento frontale di un altro.