Ci sono un po’ di cose da mettere nero su bianco. Una volta per tutte. Eddai! facciamola finita!
Barga non è uno “small Village”, casomai una “small city”. Insomma siamo una città a tutti gli effetti e non un piccolo villaggio! E’ vero che città Barga è diventata grazie a Mussolini, ma quell’atto è rimasto; una tra le poche cose buone che quell’uomo ha fatto…
C’è un’altra cosa: gli abitanti di Barga. Sono B A R G H I G I A N I, barghigiani e non BARGHESE o BARGHESI. Giornalisti di tutte le testate che scrivete di Barga da tutto il mondo, per favore: tenete presente queste due regole, fateci questa grazia. E già che ci siete, nei tanti articoli che dedicate alla sagra del “Fish and Chips”, “please”, non fate più arrabbiare gli amici dell’AS Barga. Sono loro che organizzano la sagra e non i Lake Angels.
Il nostro Keane ci sta perdendo anni di vecchiaia a spiegarvelo nei suoi articoli. Ve lo dice in tutte le maniere possibili: gentili e non. Aiutatelo a non usurare inutilmente i tasti della sua “keyboard” continuando a scrivere di questi dettagli 😉 .
Detto questo, per par condicio, visto che stamani siamo in vena di regole e di cose giuste da scrivere, lanciamo un appello anche a noi barghesi, oooops, barghigiani. Viene dallo stesso Keane ed è piaciuto anche alla nostra Amministrazione Comunale che ha promesso di farlo proprio; assessore al turismo Gabriele Giovannetti in primis.
A Barga ed in tutto il comune da ora in poi è abolita la parola turista e turismo. D’ora innanzi se vogliamo parlare della gente che arriva nella nostra terra si scriverà e si dirà solo di ospiti o al massimo visitatori (“guests or visitors”). La parola turista, turismo, turisti è troppo fredda. Va bene per accompagnarla ad un elenco di asettici dati sulle presenze, ma quando si parla della gente che arriva a Barga è bene chiamarla con il giusto nome perché qui sono ospiti o al massimo visitatori ed è bene farli cominciare a sentire così fin dal nome che diamo loro.
Del resto è proprio così. Basta vedere il trattamento che ricevono i nostri ospiti nei ristoranti e nei locali, nei “bed & breakfast” e negli agriturismi della zona; negli stessi alberghi dove adesso si è anche raggiunto il massimo dell’eccellenza con l’ingresso di Marriott nella gestione del Ciocco.
A proposito, apriamo e chiudiamo parentesi. Da quando il Ciocco è diventato Shaner Ciocco e figura anche nel sistema di prenotazione (“booking”) di Marriott, lo sapete a quanto si è assestata la percentuale di visitatori provenienti dal marchio Marriott? Al 20/25%. Tutti ospiti provenienti dal mondo anglosassone, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna. Un dato importante per capire quanto può svilupparsi nei prossimi anni il fenomeno degli arrivi d’oltre Oceano.
Ma torniamo alla nostra questione. Barga in questi ultimi dieci anni ha investito sul turismo ed ha fatto bene. Gli altri sistemi, le altre risorse economiche con la crisi finanziaria si sono impoverite, molte sono a rischio. Abbiamo stabilimenti in crisi come il Corsonna, altre piccole realtà artigianali ed industriali che forse, dopo le ferie d’agosto, non riapriranno i battenti. Anche il settore del commercio è in difficoltà. L’unico che tiene è il turismo e c’è un motivo per tutto questo. Barga, il suo territorio, hanno tanto da offrire e tanto ancora da dare. Le nostre potenzialità fino ad ora le abbiamo solo intaccate e dobbiamo quindi continuare ad investire su questo sviluppo.
Gli ingredienti per farlo sono pochi. La bellezza ed il fascino dei nostri posti, il vivere senza troppi affanni, la nostra tradizione di accoglienza e di calore umano verso i “foresti”, gli stranieri. Siano italiani o stranieri.
Ce lo hanno confermato anche i visitatori illustri che ultimamente in crescente numero arrivano nella nostra città. L’ultimo è stato Walter Veltroni, ospite al Ciocco per un week-end. Pochi giorni prima Barga aveva ospitato il giornalista, politico e scrittore Paolo Guzzanti. Si parla, nelle settimane scorse, di una visita in incognito della star Sting.
Tutti, in qualche modo, (almeno i primi due) ci hanno detto di apprezzare le peculiarità descritte prima del fascino di Barga.
Chi viene a Barga è affascinato dal suo vivere slow. Barga non può certo guardare al turismo di massa, tipo San Gimignano. Barga può e deve puntare sul turismo “slow”, che è turismo di alti livelli. Un turismo che guarda, osserva, raccoglie anche i minimi dettagli ed in cui chiamare i turisti visitatori od ospiti è un fatto di gran sostanza. nel mondo anglosassone, giusto per fare un inciso, oggi la parola “tourism”, turismo è lo stesso che dire “consumerism”, consumismo. Insommma, quel soggetto che viene spremuto ben, bene.
Dunque, cominciamo da questo. Investiamo su questo futuro turistico. E facciamo sentire chi viene a Barga un ospite a tutti gli effetti. Sin dal nome.
Addio turisti, benvenuti ospiti.
VITTORIO EMANUELE III
per grazia di Dio e per volontà della nazione
RE D’ITALIACi piacque con Nostro Decreto del 17 maggio millenovecentotrenta concedere al Comune di Barga il diritto di fare uso del titolo di Città.
Ed essendo stato il detto Nostro Decreto registrato come avevamo ordinato, alla Corte dei Conti e trascritto nei registri della Consulta Araldica e dell’Archivio di Stato in Roma, Vogliamo ora spedire solenne documento dell’accordata grazia all’Ente concessionario.
Perciò in virtù della Nostra Autorità Reale e Costituzionale dichiariamo spettare al Comune di BARGA in provincia di Lucca il titolo di Città.
Dichiariamo inoltre dovere il Comune stesso essere iscritto di conformità nel Libro Araldico degli Enti morali.
Comandiamo poi alla Nostre Corti di Giustizia, ai Nostri Tribunali ed a tutte la Potestà civili e militari di riconoscere e di mantenere al Comune di Barga i diritti specificati in queste Nostre Lettere Patenti, le quali saranno sigillate con Nostro Sigillo Reale, firmate da Noi e dal Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato, e vedute alla Consulta Araldica.
Dato a Roma, addì trenta del mese di gennaio dell’anno millenovecentotrentadue, trentesimo terzo del Nostro Regno.Firmato:
VITTORIO EMANUELE
MUSSOLINI
REGNO D’ITALIA
IL CAPO DEL GOVERNO
Primo Ministro Segretario di StatoVeduta la domanda del Podestà della Città di BARGA, diretta ad ottenere il riconoscimento dello stemma civico e del gonfalone municipale e la iscrizione del Comune stesso nel Libro Araldico degli Enti morali;
Veduti gli atti presentati a corredo di questa domanda;
Udito il Commissario del Re presso la Consulta Araldica nelle sue conclusioni;
Udita la Giunta Permanente Araldica;
Veduti gli articoli 6 e 11 dell’Ordinamento dello Stato Nobiliare Italiano, approvato con Regio Decreto 21 gennaio 1929, n°61;
Salvi sempre eventuali diritti terzi interessati;DECRETA
1°) Spettare alla Città di BARGA, in provincia di Lucca, il diritto di fare uso dello stemma civico e del gonfalone municipale miniati nei fogli qui annessi.
STEMMA : “ D’azzurro alla barca alberata di un pino con le sue fronde al naturale, velata di argento, navigante sul mare al naturale. ”
Ornamenti esteriori da Città.
GONFALONE : Della forma regolamentare, consistente in un drappo di colore bianco, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopradescritto, con l’iscrizione centrata in argento:
CITTA’ DI BARGA.
Le parti di metallo ed i nastri saranno argentati, l’asta verticale sarà ricoperta di velluto bianco, con bullette argentate poste a spirale.
Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome.
Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali, frangiali d’argento.
2°) Doversi prendere nota del presente provvedimento nel Libro Araldico degli Enti Morali.Roma, addì 26 febbraio 1932, X
IL CAPO DEL GOVERNO
MUSSOLINI
Come ho già espresso varie volte, anche durante la campagna elettorale, Barga ed il suo territorio è un gioiello unico, un territorio pieno di bellezze naturali, storiche e culturali che fino ad oggi secondo il mio modesto parere non è mai stato valorizzato completamente. La potenzialità turistica e culturale che offre il nostro territorio, secondo me è inimmaginabile e ritengo che sfruttandola al massimo porterebbe ad una ricchezza economica e lavorativa per tutti quindi condivido quanto viene dichiarato in questo articolo anche se, credo non sarebbe sbagliato puntare anche su un “turismo di massa” perché no ?
Non piace più il termine “turista” …… benissimo …. Si preferisce “visitatore” o meglio “ospite” …. d’accordo ….. ma vorrei solo sottolineare che “ospite” significa chi viene accolto o chi accoglie in casa sua …. e credo che per accogliere significa da parte dell’Amministrazione Comunale:
Avere cura costantemente delle nostre aree verdi e dei parchi e non solo per le “grandi occasioni” come di recente per il Parco Bruno Buozzi e Parco Kennedy.
Realizzare adeguate e comprensibili indicazioni segnaletiche. Due esempi banali: tuttora manca un cartello che indichi dove sono situati i “nuovi” bagni pubblici ! ; spesso quando arrivano i pullman “turistici” non sanno dove sostare.
Offrire ai nostri “ospiti” senza auto un servizio navetta funzionale per trasportarli da/a la stazione di Mologno o di Fornaci di Barga.
Prendere cura delle strutture sportive che gli appartengono con una manutenzione costante straordinaria per rendere gli ambienti più piacevoli, divertenti e sicuri e sostenere continuamente le associazioni sportive.
Organizzare gite turistiche con mini-bus o pullman per fare conoscere ai nostri “ospiti” altre meraviglie naturali o culturali che ci circondano.
Proporre nuovi eventi e manifestazioni per rendere la nostra città viva tutto l’anno e non solo durante il breve periodo estivo.
Sono modesti suggerimenti, molto probabilmente scontati, detti e ridetti, che per quanto mi riguarda sono però essenziali e utili per contribuire a rendere la nostra “Città di Barga” accogliente a 360° ai nostri “ospiti”. Soprattutto visto che si parla di un “turismo che guarda, osserva, raccoglie anche i minimi dettagli.
Sonia Ercolini