Tempo permettendo sta per tornare la Festa della Rovella in Fornaci Vecchia, sotto il campanile di quella chiesa – il SS. Nome di Maria – da cui tutto ebbe inizio negli anni Sessanta.
Questo sarà il terzo anno consecutivo durante il quale la Chiesa Vecchia torna protagonista dei festeggiamenti dedicati al Santissimo Nome, con una ricca rosa di eventi religiosi e laici.
La festa vera e propria sarà concentrata tra il 10 e l’11 settembre prossimi, ma già da stasera cominceranno i primi movimenti con l’ormai tradizionale Torneo delle Porticine.
Sabato 10 sarà tutto dedicato agli eventi religiosi per festeggiare la Vergine, in onore della quale si terrà una processione dalla chiesa a lei dedicata fino all’Aia del Beniamino, dove poi si terrà una messa all’aperto.
La domenica sarà invece tutta dedicata ai bagordi, con la frittura di prelibati pesciolini e patatine fritte e la gara di torte preparate dalle donne dell’Unità Pastorale per accompagnare il tutto.
Ma domenica sarà anche il giorno del torneo di briscola e della staffetta dei rioni, quest’anno alla sua seconda edizione dopo anni di stop.
Sarà dunque una lunga giornata di divertimento, complice anche il mercatino “delle cose di una volta” che si terrà sul tratto di via provinciale nei pressi di Piazza della Chiesa e Piazza S. Antonio, più numerose iniziative organizzate dall’Unità Pastorale con musica e lotterie.
Doveva essere il 1964 o ’65 – secondo i ricordi di Nilo Riani – quando un gruppo di pescatori, dopo una ricca battuta di pesca apparecchiarono sul fiume e frissero un bel po’ di rovelle. Quella cena improvvisata dovette essere così gustosa e divertente che l’anno seguente fu deciso di ripeterla organizzandola però in Fornaci Vecchia, in modo da coinvolgere molte più persone. Nacque così la festa della Rovella, quella che, a distanza di più di vent’anni di silenzio, l’anno scorso è tornata ad animare le vie di Fornaci Vecchia, e che quest’anno si annuncia ancor più ricca.
A metà anni Sessanta le rovelle venivano pescate nelle settimane precedenti e tenute in cattività in un pozzo fino alla sera del “giudizio” e chili e chili di patate venivano pelati a mano dalle donne dell’aia del Beniamino e dintorni e poi fatte a bastoncini con quella specie di ghigliottina che ogni nonna possiede.
La rovella “moderna” è stata invece sostituita dagli sfiziosi pesciolini mangiatutto e servita con patatine surgelate, ma non per questo è meno gustosa di quella di quaranta anni fa, se non altro per il gusto di mangiarla all’ombra del campanile del SS. Nome di Maria, per troppo tempo rimasto periferico alle iniziative del paese.
Anche la frittura non avviene più in due enormi padelle sistemate su un carrello ferroviario (avute dal comitato della Rovella per intercessione della famiglia Orlando); adesso la cucina da campo della Protezione civile di Castelnuovo è molto più pratica ed igienica, ma la location resta quella di un tempo: piazza S. Antonio, proprio davanti alla piazza della chiesa Vecchia.
Insomma la Rovella torna anche quest’anno, con le differenze che inevitabilmente il passare degli anni comporta, ma pare che l’entusiasmo sia lo stesso di quello che, a metà anni Sessanta, portò alla nascita di una delle prime feste paesane della provincia.
Nilo Riani c’era a quei tempi e c’è anche oggi, impegnato, sotto l’egida della parrocchia e con altri volenterosi a riportare in auge quella festa che per almeno una quindicina di anni ha animato Fornaci Vecchia e che poi si è trasformata nella Festa nell’Aia che forse ricordiamo di più, fino ad esaurirsi fisiologicamente quando le “forze lavoro” e il rinnovo generazionale è venuto a mancare.
Poco male. La Festa della rovella non è più un ricordo e anche quest’anno la “tradizione rimodernata” tornerà protagonista il 10 e 11 settembre.