Questa mattina è veramente difficile scrivere, e non lo dico per fare una frase fatta ma per un appassionato meteo, che resta affascinato dalla potenza della natura ma sa che va sempre rispettata e mai sfidata, è inconcepibile che dopo un allarme dato giorni, non ore, ma giorni prima, possano ripersi delle tragedie dopo solo 10 giorni dalla morte di diverse persone dell’alluvione delle cinque terre e della Lunigiana.
Il disastro di Genova della giornata di ieri mi ha lasciato senza parole ma non veniamoci a dire che il clima è impazzito e che la natura è crudele. Partiamo dai fatti.
In circa 15 ore sono caduti quasi 550 mm, una quantità incredibile (550 litri di pioggia per metro quadrato) che sicuramente rappresenta un valore eccezionale ma gli allarmi erano stati lanciati. Si sapeva che il Mediterraneo, con la sua temperatura superficiale al di sopra della norma a causa dell’estate prolungata avrebbe creato, con i primi sbuffi freddi, mostri temporaleschi del genere.
E invece poco è stato fatto, dalle Autorità ed anche dalla gente comune.
Non si può andare in giro in motorino quando ci sono certe allerte, mentre arriva la piena del fiume non si può tentare di salvare l’auto (anche se capisco che l’istinto sia quello) o andarsi a rifugiare negli scantinati. Il problema è che la gente non ha una coscienza meteorologica. Le rubriche meteo sono dopo l’oroscopo nei giornali e ridotte a tre righe scarne o a due immagini. Se si facesse una vera prevenzione, sensibilizzando la popolazione alle principali regole in caso di allerta, se si facesse conoscere alla gente, anche in maniera superficiale, quali sono i fenomeni meteo pericolosi, se si desse più spazio alla meteorologia in TV, agli approfondimenti scientifici invece di grandi fratelli, isole dei famosi ecc ecc forse, e dico forse, qualche vita potrebbe essere salvata.
Altro problema che il geologo Tozzi espone sempre molto bene, purtroppo in concomitanza di queste tragedie: si costruisce dove non si deve.
Prendiamo l’esondazione del Fereggiano di ieri a Genova del quale potete vedere queste immagini che lasciano senza parole (article here), la cronista del TG, collegata davanti allo stabile dove sono morte le bambine, dice “il torrente Fereggiano scorre qua, sotto la strada”. No ma dico: “Siamo impazziti?” Ma chi può concepire di fare una strada sopra un fiume, chi può far costruire a 3 metri dall’alveo dei fiumi. A nessuno viene in mente che prima o poi l’acqua riprenda i suoi spazi?
Chiudo con una nuova allerta. Le carte meteo, questa mattina, vedono la formazione di un ciclone, un vero e proprio uragano, a partire da mercoledì ad ovest della Sardegna. E’ un evento raro ma già accaduto, vedremo se si confermerà o meno questa ipotesi ma forse, dico forse, qualcuno farebbe bene a tenere le orecchie ben dritte. Da parte nostra monitoreremo tutto come sempre con la speranza che le prossime emissioni lo cancellino…
Veniamo alla previsione per le nostre zone.
Un intenso sistema temporalesco, anche questo auto-rigenerante, si è sviluppato dalla Corsica e sta colpendo nuovamente tutta la Liguria e, in modo più marginale, le nostre zone.
La giornata odierna sarà quindi la peggiore con piogge continue tra il moderato ed il forte con accumuli che, tra le prime ore di oggi e la mattinata di domenica, potranno raggiungere 70-80 mm. Niente di particolarmente preoccupante, è una normale fase di maltempo che sulle nostre zone non fa certo paura dal punto di vista di eventuali allagamenti, maggiore apprensione in merito alle frane, purtroppo, sotto questo aspetto, siamo vulnerabili.
Seguiranno nuovi aggiornamenti in serata, in caso di comunicazioni urgenti, o nella mattinata di domani.
David Sesto
We were all aware of David Sesto’s extraordinary skills as a meteorologist, and we’ve learned that he has a wonderful sense of humour. But his recent dispatches also demonstrate an ability to write with real passion — and to pose difficult questions about our collective response to nature. Bravo indeed.