Il comune di Fosciandora è stato di nuovo protagonista questo pomeriggio, con una frequentatissima Festa della Castagna organizzata nella frazione di Lupinaia.
Il borgo di fondazione longobarda circondato da curatissimi castagneti ha accolto migliaia di visitatori, in parte giunti con il treno dell’iniziativa “Sapori in carrozza” partito da Viareggio.
Fin dalle 12.00 le cucine della festa hanno prodotto bontà come pasta di a base di farina di castagne e salumi tipici accompagnati da pane casalingo e vino del posto, in una sorta di percorso gastronomico le cui tappe erano costituite anche da stand con dolci tipici, pasta fritta, necci con ricotta o nutella, bomboloni preparati con farina di neccio ed altre golosità.
Immancabili le mondine, preparate in uno spiazzo soleggiato a ridosso dei primi castagni dove nelle padelle appoggiate sulla brace sono state fatte saltate centinaia di chili di castagne sane e polpose, dato che da queste parti il cinipide, il temutissimo parassita del castagno, pare non aver ancora portato grossi danni.
Per tutta la giornata un grandissimo via vai di persone ha riempito le vie del paesino fortificato, arricchito non solo dalla gastronomia ma anche dalla rievocazione dei mestieri di un tempo a cura dell’associazione culturale Smaskerando, dalla mostra di foto d’epoca “Com’erimo” – curata da Ivano Stefani e, soprattutto dalla battitura, a mano e a macchina, delle castagne secche.
L’associazione Gambo Rosso ha anche provveduto a visite guidate nei vicini paesi e soprattutto nei boschi di castagni per scoprirne le peculiarità e per capire il ciclo della castagna, e, dato il periodo, è stato possibile anche vedere un metato in funzione.
Il tutto grazie all’impegno del G.S. Fosciandora, gli Amici di Lupinaia, il Centro Commerciale Naturale e l’Associazione Culturale Gamborosso, sotto il patrocinio del Comune di Fosciandora e con l’impegno di tutti gli abitanti del comune, che non potevano trovare un modo migliore per la promozione del territorio.
Fosciandora è un comune di 670 abitanti della provincia di Lucca. Il territorio di Fosciandora venne annesso dalla Repubblica di Lucca nel XIII secolo. Dopo la penetrazione degli estensi in Garfagnana, avvenuta a partire dal 1430, esso fu diviso tra due stati. Le cosiddette “tre terre”, ovvero i centri di Treppignana, Riana e Lupinaia, rimasero alla Repubblica e furono comprese nella vicaria di Gallicano. Il resto del comune attuale finì invece nel Ducato di Modena. Nel 1847, con la fine del Ducato di Lucca, la vicaria di Gallicano fu anch’essa annessa dal Ducato modenese e solo con la fine di questo stato e l’unità d’Italia si poté formare il Comune di Fosciandora.
Il Comune di Fosciandora si trova sulla sinistra del fiume Serchio nell´Appennino tosco-emiliano ed è uno dei 16 Comuni della Garfagnana. Le sue frazioni sono Fosciandora (il capoluogo), Ceserana, La Villa, Lupinaia, Migliano (dove si trova il Municipio, il plesso scolastico, l´ufficio postale, l´ambulatorio medico, la farmacia, un minimarket), Riana e Treppignana.
In località Ponte di Ceserana, che è considerata nucleo abitato di Ceserana, c´è la stazione ferroviaria e l´unico ristorante del Comune.Nel suo territorio i reperti archeologici più antichi, rinvenuti in località Capanne delle Prade, risalgono al periodo etrusco. Le vestigia del passato sono presenti un po’ in tutti i paesi, ma particolarmente a Ceserana con la sua rocca e la chiesa di San Andrea, e a Lupinaia con parte delle mura castellane e due portali di accesso al castello (costruzioni del 1616) e la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo.
La chiesa di San Pietro a Lupinaia è nominata in un documento longobardo del 754, quella di Treppignana in uno del 757, quella di Migliano in uno dell’832, quella di Riana in uno dell´834 e quella di Ceserana nel Registro Lateranense del X secolo.
Di particolare importanza, nei pressi di Migliano, è il Santuario di Maria Santissima della Stella. Un primo riferimento a quest’Oratorio dedicato alla Madonna si trova in una Bolla di Alessandro III del´anno 1167. Ridotto a poco più di un rudere, in seguito al rinvenimento nel 1798 di un antico affresco della Madonna risalente ad alcuni secoli prima, l´avvocato Nicolao Raffaelli e la moglie Anna Venturelli, decisero di costruire in quel luogo una nuova chiesa che, inaugurata e benedetta nel 1827, chiamarono con l’antico nome di Madonna della Stella.
Nel corso dei secoli molti conflitti sconvolsero la valle della Garfagnana e perciò lo stesso territorio di Fosciandora. Fino al 1452 il territorio garfagnino fu teatro di scontri armati tra Lucchesi, Pisani, Fiorentini, Estensi. Da quell’anno e fino al 1844, la comunità fosciandorina restò divisa tra due Stati, quello Lucchese (Lupinaia, Riana e Treppignana) e quello Estense (tutte le altre frazioni). Da quel 1844 anche le “Tre Terre” lucchesi furono unite ai Domini Estensi.
L´attuale composizione del Comune di Fosciandora risale all´anno 1855, quando anche le tre frazioni lucchesi, che facevano parte della comunità di Gallicano, furono aggregate a quella fosciandorina, che dal 1859, con tutta la Garfagnana, fu unita alla provincia di Massa-Carrara. Solo nel 1923 la valle garfagnina fu unita alla provincia di Lucca.La comunità di Fosciandora ha dato un suo contributo di sangue in quasi tutte le guerre della prima metà del XX secolo. Particolarmente alto, soprattutto di civili, fu quello durante il secondo conflitto mondiale, quando la Linea Gotica si attestò sui crinali di Lama a ridosso del paese di Treppignana. Come tante altre realtà italiane, anche questo Comune ha vissuto le vicissitudini dell’emigrazione. Fin dal 1959, con l’istituzione di una festa ad hoc, ogni estate viene rinnovato l’incontro con i ”Conterranei all’estero”.
L’etimologia di Lupinaia deriva da lupino ed aia. Il paese è molto antico, infatti la chiesa parrocchiale, intitolata a San Pietro, risalirebbe almeno all’anno 754, quano regnava re Astolfo dei Longobardi.
L’arcipretura di Lupinaia, che si pensa fondata nell’XI secolo, era matrice delle chiese di Riana e Treppignana e le spettava il diritto di nomina dei curati di quei due paesi, i quali dovevano assistere alla funzione del sabato santo per fornsirsi gli oli santi.
Nella frazione di Lupinaia, oltre alla chiesa parrocchiale e a quella della Madonna, vi è anche un piccolo oratorio eretto nel 1610 e dedicato alla Madonna delle Grazie, ma all’interno delle mura castellane sarebbe esistita ache una cappella, forse privata.
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