Venerdì 16 dicembre una gran tempesta di pioggia e vento ha accolto al Differenti di Barga la commedia Nove Mele per Eva. Una situazione meteorologica che ha finito per tenere lontano dal teatro molte persone, anzi troppe, comunque, secondo l’antico adagio che vuole lo spettacolo proceda sia pur di fronte a ben più gravi situazioni, anche questa volta, ovviamente con il solo e grande rammarico di avere offerto all’eccellente Compagnia Teatro Giovani di Lucca una platea di affezionati, la commedia ha avuto il suo svolgimento.
La rappresentazione teatrale, voluta dall’Associazione Polisportiva Valdilago per reperire fondi da devolvere alla Caritas e che ha visto la collaborazione del Comune di Barga e della Commissione Pari Opportunità, nonostante l’avversità atmosferica che, a causa del traffico molto rallentato sulla provinciale, ha messo in difficoltà la stessa Compagnia per raggiungere Barga, comunque è stata di un ottimo livello, dando a tutti la sensazione di aver partecipato ad un’esibizione, per tutti i versi ricordati, molto speciale.
La Compagnia Teatro Giovani di Lucca, nata più di trent’anni fa, veniva a Barga con la commedia Nove Mele per Eva dopo averla rappresentata quest’anno in tante realtà teatrali d’Italia, tra cui Pesaro, Imperia, Acquapendente, Allerona, Castelfranco di Sotto, Valcesano… e sicuramente, per la bravura dei suoi interpreti e della regia, meritava un pubblico più numeroso ma soprattutto più coraggioso, tenendo conto anche del fine sociale della serata che ha finito per contagiare la stessa Compagnia.
La regia era curata da Anna Fanucchi, mentre gli interpreti sono stati: Lucia Bianchi, Silvia Cosentino, Donatella Dominici, Miriam Jacopi, Martina Parensi, Valeria Santangelo, Nicola Cosentino, Nicola Fanucchi, Ugo Manzini, Emilio Micheletti e Lorenzo Ricciarelli.
Così recita un brano della regia: Il nostro “Nove mele per Eva” è declinato al femminile. Ed è intorno a questo universo che ruotano le nostre storie. Donne. Melanconiche, pragmatiche, determinate, innamorate. Le nostre Eva sono donne fragili e forti che incontrano uomini, ahimè, quasi sempre stupidi. Comunque donne, donne vere che sanno donare tutta la loro femminilità in ogni attimo della loro vita.
Nel 1921, quando Gabriel Aroutcheff ha 12 anni, la sua famiglia fugge da una Russia devastata e arriva in Francia. A Parigi Gabriel ha la possibilità di studiare alla Sorbonne e successivamente di farsi conoscere nel fervente mondo teatrale della ville lumière. Sceglie di farsi chiamare Gabriel Arout. Scrittore, sceneggiatore, traduttore, Arout ama soprattutto il teatro e, come tutti gli appassionati del palcoscenico, adora il suo connazionale Anton Cechov. Dello straordinario scrittore russo, morto nei primi anni del secolo, legge tutto e nel 1964 decide di adattare per il teatro alcuni dei suoi racconti umoristici. Ne nascono i testi teatrali di Arout più celebri e rappresentati: “Cet animal étrange” (“Questo strano animale”) e “Des pommes pour Ève” (“Mele per Eva).
I racconti umoristici che ispirano Arout, scritti da Cechov prima dei suoi grandi capolavori teatrali, esprimono già nella loro pienezza i caratteri dei personaggi cecoviani. Da queste novelle si trae un prontuario di situazioni del comico: l’equivoco, il calembour, la caricatura, la maschera verbale. Incontriamo così la nostra vita e le quotidiane situazioni teatrali che ci accadono. E quindi ridiamo. Ridiamo di noi stessi. E’ un riso allegro ma anche amaro. Farsa, satira, grottesco, maschera, ruolo. Anche questo, o soprattutto questo, è la vita. Scrivendo i suoi racconti umoristici Cechov disegna i caratteri e le situazioni che ritroveremo, più sviluppati, nelle sue opere successive. E prende consapevolezza del suo immenso genio. Di se stesso scrive: “Finalmente sono spuntati gli occhi sopra la fronte”. II nostro “Nove mele per Eva” è declinato al femminile. Ed è intorno a questo universo che ruotano le nostre storie. Donne. Melanconiche, pragmatiche, determinate, innamorate. Le nostre Eva sono donne fragili e forti che incontrano uomini, ahimè, quasi sempre stupidi. Comunque donne, donne vere che sanno donare tutta la loro femminilità in ogni attimo della loro vita.
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