Giovedì 29 marzo vi aspettiamo numerosi come al solito in biblioteca per la 3a parte del corso gratuito di FOTOGRAFIA ASTRONOMICA che riguarderà l’elaborazione digitale delle immagini riprese, con un esempio pratico di elaborazione grafica e con riferimenti ai programmi gratuiti più utilizzati!
L’astrofotografia, o fotografia astronomica è la fotografia usata per riprendere corpi celesti. Le tecniche astrofotografiche possono impiegare fotocamere digitali, sensori elettronici, o fotocamere con pellicola chimica.
A causa del movimento di rotazione terrestre da ovest verso est, la sfera celeste ruota apparentemente in senso opposto da est verso ovest e con essa i pianeti e tutte le stelle: tale situazione richiede al fotografo di compensare detto moto, tramite apposite montature dette equatoriali, in modo da contrastare il moto apparente ed il conseguente “effetto di mosso” presente nelle foto.
Nelle riprese del cielo profondo si usano bassi ingrandimenti ma elevati tempi di esposizione mentre per le foto ad alta risoluzione si usano altissimi ingrandimenti ed esposizioni di solito più brevi. Esposizioni prolungate con lunghe focali richiedono di conseguenza treppiedi molto solidi e meccaniche di precisione.
Roberto Bacci
Che dire della passione della mia vita , affascinato fin dall’eta di 8 anni dal cielo che osservavo con un piccolo monocolo da 60 mm con raddrizzatore su un treppiede ,passione trasmessa da mio nonno che con due piccoli volumetti di astronomia mi faceva conoscere le stelle principali mi sembra che si chiamassero “Il Cielo” e “Stelle e pianeti” be’ mi ricorderò per tutta la vita l’osservazione di Giove con quello strumentino dal balcone di casa dei nonni dove in una serata penso con un seeing estremamente buono osservai le bande del pianeta e l’ombra di un satellite Mediceo sulla superfice del pianeta con una nitidezza e un dettaglio che i miei giovani occhi avrebbero ricordato per sempre.
La passione per il cielo stellato coadiuvata da dei vicini di casa, a cui trasmisi la stessa passione perchè mi trovarono una sera inginocchiato a terra con il mio piccolo strumento su un muretto da cui osservavo la luna. Mi portò allo studio delle prime variabili con un binocolo ad iscrivermi all’Uai e a partecipare seppur giovanissimo (grazie ai vicini) a congressi UAI fiere dell’astronomia (Milano) dove di strafugo(vista la mia giovane eta) conobbi i grandi Astrofili dell’Epoca il prof. Cerchio, Paolo Andrenelli e altri che non ricordo.
In quegli anni l’astronomia era quasi all’70% visuale solo gli astrofili evoluti si cimentavano con la fotografia astronomica ma io ero fortunato avevo un nonno che aveva fatto della il fotografia la sua professione e grazie a lui imparai a preparare i bagni a “arrotolare” la pellicola nel tank e a fare sviluppo e stampa su carta , mi ricordo ancora i pomeriggi che prendendo il pulman andavo da mio nonno a sviluppare le pellicole rigorosamente in B/N . Lui chiaramente era preciso e meticoloso mentre io data la giovane età , sempre impaziente di vedere saltar fuori l’immagine dai fogli di carta fotografica immersi nel bagno di sviluppo.
Con una Condor non reflex da 35 mm iniziai a fare le mie prime foto ai campi stellari fissandola sul mio rifrattore equatoriale e cercando di guidare manualmente (con risultati tra lo scarso e il drammatico) .Nei primi anni 80 oltre a Coelum iniziarono ad uscire le prime riviste di astronomia che io compravo regolarmente osservavo prevalentemente a occhio nudo e con il binocolo Stelle Variabili.
Il gruppo di amanti del cielo inizio ad essere numeroso , fu fondato un gruppo astrofili che si riuniva ogni venerdi sera a casa dei miei vicini o di altre persone . Negli anni 90 il sogno di ogni astrofilo fu realizzato infatti il comune ,grazie ai miei vicini attivi politicamente, stanziò dei fondi per la costruzione di un osservatorio astronomico pubblico dotato di un newton-cassegrain da 40cm ,vedi la foto, furono periodi interessantissimi con quello strumento (che otticamente a posteriori non giudico molto buono) ho osservato le comete piu belle degli anni 90″ , l’impatto della Schomaker-levy su Giove,gli oggetti di Messier ,nel contempo facendo servizio salturiamente come accompagnatore di gruppi all’interno dell’osservatorio, si affacciarono sul mercato le prime CCD improponibili come prezzo per un astrofilo ma abbordabili ad un associazione a cui banche e enti donavano bei soldini,visto anche il successo che ebbe l’osservatorio da un punto di vista di visitatori.Erano gli anni 90 l’informatica faceva passi da gigante arrivarono i primi computer da me gestiti visto che l’informatica era la mia seconda passione , inoltre arrivò una camera CCD Sbig ST-4 usata come autoguida e poi una ST-6 dove grazie alla passione per quel settore da parte dei miei colleghi astrofili furono scoperti numerosissimi pianetini.
In quegli anni organizzammo anche dei campi estivi in montagna dove ci dedicammo all’osseravzione delle meteore in Agosto (lo sciame delle perseidi).Poi vicende e vicissitudini familiari mi allontanarono da quella realtà ma la mai sopita passione si riaccese intorno al 2003 quando assieme a mio fratello acquistai il mio primo”vero” telescopio , leggendo una rivista di astronomia che continuavo ad acquistare pur non facendo più osservazione attiva da anni, trovai un annuncio in cui si vendeva un Meade Lx 200 da 10″ con autostar ad un prezzo abbordabile .
Beh lo presii ma la sorpresa piu grande fu quella di averlo acquistato da una persona che anni prima era un mio utente della BBS (Bulletin Board System) e che avevo conosciuto all’osservatorio una sera dove portò lo strumento per testarlo .
La comodità di tirar fuori il seppur pesante strumento mi ha riavvicinato all’osservazione attiva concedendomi la possibilità di osservare liberamente oggetti che ritenevo in passato non interessanti e che invece tali non si sono dimostrati.
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