Il Teatro Colombo di Valdottavo (Borgo a Mozzano) ha inaugurato ieri la stagione Opera Bazar Off, una rassegna rivolta a promuovere la ricerca e la sperimentazione teatrale. A dare il via alla manifestazione un’anteprima nazionale: “Meccanica di Cirano” testo e regia di Barbara Roganti con Andrea De Luca.
Il testo è una reinterpretazione di scrittura contemporanea della figura di Cyrano De Bergerac, intellettuale francese del ‘600 e celebre protagonista del dramma di Rostand.
“Cirano, addormentato dentro a un barile di bordeaux completamente asciutto, prosciugato, si sveglia per una sete terribile, fisica e vitale assieme”. Lo spettacolo inizia proprio così, con Cirano dentro un’ipotetica botte che nel corso del monologo si trasforma in una vera e propria “macchina idraulica” che accompagnerà il protagonista nel suo viaggio tra guasti da riparare, un tempo che scorre inesorabile e un amore impossibile che, anche se non in primo piano, fa capolino tra le sue memorie.
Non è sicuramente il Cirano che siamo abituati a leggere o a vedere in teatro nonostante la maschera da commedia dell’arte, ma un personaggio completamente nuovo che racconta un viaggio difficile da capire anche agli spettatori più attenti ed esperti. E’ una scrittura che cambia la sua forma di continuo anche grazie al bravo De Luca che interpreta improbabili personaggi e ad alcune voci fuori campo che sembrano a volte riportare il protagonista a fatti più concreti come il suo amore impossibile.
Lo spettacolo, nato da un laboratorio teatrale e da un’attenta lettura introspettiva del testo, non si “mastica” facilmente, probabilmente a causa della frammentarietà del testo (“voluta” come ci dice la stessa drammaturga), di una logistica di luci che predilige il buio e le ombre, ma che però spesso ci fa perdere l’espressività e la gestualità dell’attore e di una macchina bellissima, intrigante e ingegnosa che talvolta fa chiedere allo spettatore quale sia realmente il suo ruolo con il protagonista.
Come è stato detto durante l’incontro avvenuto a chiusura, tra gli “osservatori” della Federazione Italiana del Teatro Amatoriale presenti alla rappresentazione e la regista, il protagonista e Carluccio Rossi, ideatore della macchina, questo è uno spettacolo che non finisce lì, proprio perché facente parte di una produzione sperimentale e farà sicuramente riflettere lo spettatore per un tempo un po’ più lungo, alla ricerca ognuno della sua intima e libera interpretazione.
Testo e regia Barbara Roganti
Con Andrea De Luca
modulo idraulico Carluccio Rossi
naso maschera Stefano Perocco di Meduna
altre voci:
Barbara Roganti, Grazia Mangili, Piero d’Andrea, Carluccio Rossi
responsabile tecnico Luca Biasetti
collaborazione montaggio audio Lorenzo Guglielmo
finalizzazione e mastering audio Roberto Passuti
foto di scena Filippo Mantegna