Cento anni. Oggi, 6 aprile 2012, ricorrono i cento anni dalla morte di Giovanni Pascoli, scomparso a Bologna nel 1912 ma vissuto per quasi venti anni a Castelvecchio, dove finalmente trovò pace e ispirazione per la sua produzione poetica. Per questo Barga ha festeggiato uno dei più grandi poeti italiani: perché qui Giovanni Pascoli non solo visse alcuni dei suoi momenti di serenità, ma anche perché qui scelse di essere sepolto, nella quiete della sua “bicocca”.
E proprio a Castelvecchio si sono aperti i festeggiamenti, in un tripudio di tricolori e alla presenza di decine e decine di persone: le associazioni del territorio, tutti i sindaci della Valle con i loro gonfaloni, i presidenti delle Unioni dei Comuni e i rappresentanti di Provincia e Regione, le autorità militari e numerosi esponenti della cultura, nonché i pronipoti del poeta.
Anche il Governo è stato presente a questo importante momento, con l’ intervento dei parlamentari della Valle, della senatrice Maria Pia Garavaglia, membro della commissione permanente per l’Istruzione pubblica e i beni culturali, e con il sottosegretario ai beni culturali Roberto Cecchi. Impossibilitato ad essere con noi il ministro Lorenzo Ornaghi, impegnato a Roma in consiglio dei ministri.
A Castelvecchio è stata scoperta la targa che intitola la terrazza antistante la casa museo a Mariù Pascoli, un segno di riconoscenza per aver tanto scrupolosamente conservato il luogo dove visse con il fratello; dimora che poi donò, assieme al ricchissimo archivio e alla biblioteca, al Comune di Barga e che oggi, divenuta museo, permette di “respirare” la stessa atmosfera di cento anni fa.
Dopo l’intervento del sindaco Marco Bonini è stata la senatrice Maria Pia Garavaglia a ricordare l’importanza di celebrare Giovanni Pascoli; mantenerne vivo il ricordo, i suoi temi e la sua poesia, così come ogni manifestazione della cultura in generale è fondamentale poiché fonte e strumento di senso critico e quindi di libertà. Ed ha citato anche un curioso fatto biografico: Maria Zamboni, nonna di suo marito, fu allieva e poi assistente del poeta.
Il momento trascorso a casa Pascoli non poteva però concludersi senza una visita nelle stanze del poeta. Sotto la guida di Diana Toccafondi, soprintendente per i beni archivistici della Toscana – attualmente impegnata nella catalogazione e digitalizzazione delle carte di Giovanni e Mariù Pascoli – e di Gianluigi Ruggio, curatore del patrimonio pascoliano, gli intervenuti hanno effettuato una visita davvero speciale, durante la quale hanno potuto vedere gli scritti autografi, disegni e appunti e tre delle sette medaglie d’oro, mai esposte prima, vinte da Giovanni Pascoli per i suoi componimenti latini.
Ma questa mattina è stata presentata anche un’altra piccola chicca: una foto inedita che ritrae Giacomo Puccini e Guelfo Civinini in un momento di relax sull’altana di casa Pascoli. A scattarla fu lo stesso Poeta, di cui si scorge solo un’ombra; Mariù, nella sua infinita precisione sgombra il campo da ogni dubbio appuntando dietro la stampa: “Istantanea ripresa da Giovannino nel 1910”.
Questa prima parte di mattinata ha poi trovato prosieguo presso il teatro dei Differenti a Barga, dove alle 12.00 si è tenuta la commemorazione istituzionale.