Diciassette anni di vita, gli ultimi, trascorsi a Castelvecchio, a Barga, in valle del Serchio. Diciassette anni fondamentali per scrivere i più bei pezzi della sua opera poetica. Diciassette anni che ci mostrano l’uomo Giovanni Pascoli e che mai come stasera erano stati riconosciuti e spiegati in tutta la loro importanza se non a chi ha aperto e letto tanti libri e saggi. A rendere giustizia a questa storia barghigiana, al contributo che la Valle del Serchio ha saputo dare e legare a Giovanni Pascoli ci ha pensato per tutti noi comuni mortali “Pascoli a Barga”, la docufiction di cui stasera, in un gremitissimo Cinema Roma a Barga, si è svolta la “premiere”.
Dalla scoperta del ‘nido’ di Castelvecchio, alla vita di tutti i giorni, tra il lavoro nel giardino e la febbrile attività poetica, dall’affetto per Molly, la bambina che ispirò il poemetto Italy, alla preparazione dello storico intervento ‘La Grande proletaria si è mossa”.
Diciassette anni nella vita di Giovanni Pascoli a Barga, ‘la patria di quasi tutta l’opera mia‘: è l’arco di tempo raccontato dal film documentario “Pascoli a Barga”, interpretato tra gli altri da Alex Pascoli, pronipote del poeta e con la partecipazione straordinaria di Giuseppe Battiston (impegnato in questi mesi a portare in giro per il paese ‘Italy‘, tratto proprio dal poemetto di Pascoli), che regala nel finale una straordinaria interpretazione della poesia ‘Nebbia’.
La pellicola, prodotta dalla Flying Dutchman di Lorenzo Minoli, presentata in anteprima nazionale stasera, sarà replicata in autunno a Roma e Firenze. Nel cast, tra gli altri, l’attore fiorentino Marco Guerrini che interpreta Pascoli, l’attrice teatrale Giuditta Natali Elmi nelle vesti della sorella Maria presenti entrambi stasera:
Nel film, il racconto della vita di Pascoli è intervallato dai contributi dei più noti studiosi del poeta come l’italianista Giuseppe Nava, gli storici Nicola Labanca ed Umberto Sereni, il conservatore di casa pascoli Gian Luigi Ruggio. Tra le interviste anche quelle con il senatore Andrea Marcucci, con il sindaco di Barga Marco Bonini e con il direttore della Fondazione Cresci Pietro Luigi Biagioni.
Prima della proiezione i saluti di rito, ma sicuramente partecipi ed emozionati, del sindaco di Barga, Marco Bonini e del presidente della Fondazione Pascoli, Alessandro Adami che ha letto una significativa lettera inviata dal sottosegretario ai Beni Culturali, Elena Ugolini. Più sotto potete leggere il suo intervento integrale, di cui adesso anticipiamo solo l’impegno del Ministero per il centenario della morte del grande poeta del 900: il dvd di “Giovanni Pascoli a Barga” sarà infatti disponibile a partire dal prossimo anno scolastico sul portale dell’istruzione divenendo così un eccezionale documento per far scoprire un pascoli diverso e più attuale ai giovani delle nostre scuole. Sul palco per un breve saluto anche Antonella Nava per la produzione, Giorgio Angelo Lazzerini, autore delle musiche, gli attori Guerrini e Natali Elmi ed il regista Stefano Lodovichi che ci ha spiegato, e ci spiega sotto, il suo “Pascoli a Barga”:
La pellicola di 53 minuti di durata, un omaggio non solo alla storia barghigiana di Pascoli, ma alla bellezza ed al fascino della nostra terra, sarà presto visibile anche su alcuni canali televisivi nazionali, come annunciato dal Sindaco Bonini.
“E’ stata una grande emozione rivedere Pascoli tra le sue cose – commentano il sindaco di Barga Marco Bonini ed il presidente della Fondazione intitolata al poeta Alessandro Adami – nella sua vera abitazione, tra le sue carte i suoi tavoli, i suoi vestiti. Il film descrive un Pascoli quotidiano, mai visto, per questo crediamo che sia particolarmente utile per le scuole italiane”.
httpv://www.youtube.com/watch?v=Fv7KQmgEjVc
Gent.ssimo Sindaco, Dott. Marco Bonini.
mi trovo nell’impossibilità di partecipare alla vostra manifestazione, in cui proietterete in anteprima il film documentario “Giovanni Pascoli a Barga”: purtroppo gli impegni istituzionali mi impediscono di essere presente.
Le celebrazioni del centenario della morte del grande poeta sono diventate una grande occasione per tornare a riflettere e ad interrogarsi sull’autore, indubbiamente uno dei più significativi del Novecento, per la sua dirompente novità nella forma e nei contenuti poetici.
Grandezza del poeta troppo spesso ridotto a scrittore di testi per bambini, perché effettivamente evocativo e duttilmente insegnabile dalla scuola primaria a quella secondaria: ma in realtà, poeta e – soprattutto – uomo dalla stupefacente sensibilità e dall’inquieta intelligenza indagatrice del senso della realtà, il quale ha vissuto il suo lavoro intellettuale come una sorta di compito, quello di assumersi l’onore e l’onere di esprimere – come ebbe a scrivere lui stesso – “la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta”.
Onore, perché la sua espressività poetica lo portò alla fama; ma onere perché in lui, la scrittura è momento di riflessione sulla vita, è estrinsecazione del suo personale tormento interiore.
Ora, in pochi poeti come nel Pascoli, la vicenda biografica è così potentemente testimonianza della sua vicenda poetica.
Eppure la sua esistenza è apparentemente priva di avvenimenti eclatanti: così – impropriamente – ce la disegnano i manuali di scuola, che sottolineano con enfasi solo gli anni giovanili, il periodo della morte del padre, della eclissi del ‘nido’.
Da quando poi diventa docente a Bologna, sembra che nulla o quasi accada nella sua esistenza che si svolge nel suo ritiro di Castelvecchio di Barga.
Proprio per scoprire il Pascoli più vero, è allora necessario ‘scovarlo’ proprio nel suo nido, nella sua quotidianità, nel suo rapporto con le sorelle, con l’amato cane, con questa terra di Lucchesia, che è stata la sorgente della sua poesia, come così suggestivamente il vostro film mette in evidenza.
Ecco perché la vostra iniziativa è di assoluta novità ed interesse nel panorama degli studi pascoliani. Innanzitutto perché lo stesso autore ebbe a dire di Barga che è stata “la patria di quasi tutta l’opera mia”: e quindi, per conoscerlo, occorre comprendere questa terra.
Il documentario che avete realizzato ha anche il merito di presentarci l’uomo Pascoli, la sua quotidianità, il suo dialogare, le sue letture, le sue semplici attività, i suoi gesti, le sue abitudini: è emozionante vederlo tra le mura della sua casa, con l’amata sorella Maria, a immaginarlo mentre scrive ad una delle sue tre scrivanie, oppure mentre ricorda il matrimonio della sorella Ida che lo ha abbandonato.
Perché è così toccante? Perché la scelta del film rende vivo e presente il personaggio, ce lo restituisce nella sua attualità: nessun’altra forma espressiva sarebbe stata così adeguata allo scopo, di fare sentire gli spettatori – compresi gli alunni – ospiti reali di quella casa. Ed è questa un’interessantissima prova di quanto i nuovi media debbano sempre più diventare uno strumento per la scuola.
E’ appassionante anche perché finalmente restituisce ai nostri ragazzi l’uomo, nella sua integralità di persona, e non solo di poeta: quante volte – invece – gli autori assumono, agli occhi degli studenti, i contorni di personaggi lontani, quasi sovrumani, e perciò distanti. Soprattutto, vengono fatti coincidere con i loro versi, quasi annullandoli come persone.
Il vostro film riesce ad avvicinare il poeta attraverso l’uomo: e lo rende veramente contemporaneo ai ragazzi che lo stanno studiando. Non uno come loro, non uno di loro; ma un uomo che ha le stesse loro domande: d’altra parte l’incontro con la poesia è un colloquio con chi, prima di noi, nell’originalità della sua arte, ha saputo far venire a galla e porgere quelle domande.
Conoscerlo così, aiuta a coglierne gli aspetti più veri per penetrarlo di più, per comprendere maggiormente il testo: esattamente come per conoscere una persona bisogna frequentarla, andare casa sua.
E’ come se Pascoli ci avesse aperto la porta della sua casa di Barga, ci avesse invitato a sederci al suo desco: e tra quelle mura, immerse nel silenzio di quella amata terra, anche noi vedessimo con i suoi occhi e sentissimo con il suo cuore.
Insomma, con questa interessante e accurata ricostruzione biografica, avete offerto uno strumento di grande efficacia per gli insegnanti.
Per questo sarà cura di questo Ministero diffondere la vostra esperienza, comunicandola attraverso tutti canali disponibili, valorizzandola come percorso di eccellenza cosicché possa entrare nelle scuole e fornire uno mezzo di facile fruibilità, ma particolarmente accurato nelle ricostruzioni critiche e storiche – così ben curate nelle digressioni degli studiosi – e di pregevole fattura filmica, nella suggestione delle inquadrature delle splendide terre di Barga.
Non possiamo perciò che ringraziare per questo prezioso lavoro che dovrebbe venire emulato da altri simili. Con viva cordialità,
Il Sottosegretario
Elena Ugolini