Opera Barga volge al termine e, come da tradizione, è entrata nella fase finale proponendo a Barga una “prima in tempi moderni” per valorizzare il grande repertorio italiano meno conosciuto, quest’anno con l’opera “Gli equivoci nel sembiante” di Alessandro Scarlatti, andata in scena sabato 14 luglio (replica domenica 15 luglio).
Si tratta di una coproduzione con l’Associazione Musicale Auser Musici di Carlo Ipata, un ensemble di strumenti storici diretti dallo stesso Ipata, per la regia di Dagny Müller, già a Barga per il Tigrane. I cantanti, selezionati attraverso audizioni tenutesi presso il Teatro Verdi di Pisa a marzo, sono i giovani e talentuosi Giuseppina Bridelli (Clori), Manuela Ranno (Lisetta), Matteo Mezzaro (Eurillo) e Alberto Allegrezza (Armindo). Le scene sono di Nicolas Bovey e i costumi di Kerry Bell.
“Gli equivoci nel sembiante”, opera pastorale con soli 4 personaggi, è il primo lavoro di Alessandro Scarlatti e debuttò a Roma nel 1679 presso la residenza del librettista e abate Domenico Filippo Contini, a causa del divieto posto da Papa Innocenzo XI alle manifestazioni teatrali nei primi giorni di carnevale. Il successo dell’opera e il poco pubblico che riuscì a vederla, fece sì che la regina Cristina di Svezia promosse il suo trasferimento in un teatro dove le varie repliche registrarono il tutto esaurito.
In seguito l’opera venne data in molte città italiane (Firenze, Bologna, Napoli) e persino a Vienna, sancendo l’inizio della lunga carriera di operista di Alessandro Scarlatti.
«Si tratta della prima, forse seconda, rappresentazione italiana in epoca moderna – spiega il direttore Carlo Ipata – La trama è semplice, ma avvincente, e questo ne fa un’opera di facile approccio. La regia della Müller ne sta poi facendo qualcosa di fruibile al pubblico moderno».
La vicenda ruota intorno all’amore tra i giovani pastori Clori ed Eurillo, relazione che vive un momento di leggera crisi, amplificato dai sotterfugi di Lisetta, sorella minore di Clori e innamorata di Eurillo. Due storie d’amore di due coppie di giovani in una trama senza tempo che si sviluppa in modo armonico. L’apice si ha con l’arrivo sulla scena di Armindo, colui che si scopre essere, alla fine, il gemello scomparso di Eurillo. Ne nascono molte situazioni equivoche, talvolta spassose, che confluiscono poi in un lieto fine dove molte questioni (e affetti) rimangono però irrisolti.
“Gli equivoci nel sembiante”, come accennato, sarà replicata domenica 15 luglio sempre al teatro dei Differenti, chiudendo così la parte barghigiana della quarantacinquesima edizione di Opera Barga, che proseguirà poi a Bagnone (MS) fino al 22 luglio.