Mi chiamo Sara e ho una grande passione per Royal Delight, il mio cavallo, che in realtà è una “lei”. Passiamo moltissimo tempo insieme e tra noi c’è un’intesa speciale. Nel nostro sport gli atleti sono 2 e si vince solo se si è in armonia. Dobbiamo essere tutti e due nelle condizioni ottimali per fare una grande performance. Abbiamo già sfiorato 2 volte la medaglia: nel 2010 e nel 2011. Ora siamo nel 2012 ed è giunto il momento di afferrarla. A Londra.
Quando hai avuto il primo contatto con il tuo sport?
Il primo contatto con l’equitazione l’ho avuto all’età di 13 anni. Inizialmente per potermi permettere di montare facevo da groom (aiutante a custodire e preparare i cavalli). In cambio del lavoro montavo e potevo andare a fare gare di salto ostacoli e cross country. A 19 anni mi sono ammalata di sclerosi multipla, ma ho continuato a montare. Non pensavo che avrei mai più potuto praticare il mio sport a livello agonistico visto la malattia che stava progredendo, ma nel 2005 ho scoperto che era possibile fare le gare di Equitazione Paralimpica e di lì è iniziato un nuovo percorso che sta portando ottimi frutti.
Quando hai capito che avresti potuto eccellere in quello sport?
Non ho mai pensato di poter eccellere.
Quando è arrivato il primo successo?
Già quando facevo gare di salto ostacoli ho sempre vinto, ma erano solo dei regionali. Quando ho fatto la prima gara di Equitazione Paralimpica ovvero i Campionati Italiani (preparati in un mese) ho conquistato il Titolo di Campionessa Italiana Assoluta che ho confermato nel 2006, 2009, 2010, 2011. (Nel 2007 e nel 2008 non ho potuto partecipare ad alcuna gara a causa di una recrudescenza della patologia).
Qual è stata la sconfitta peggiore?
Le sconfitte peggiori sono state due. Il quarto posto ai Campionati Mondiali del 2010, e il quarto posto agli Europei del 2011. Ho sfiorato la medaglia ben due volte e l’ho persa per un soffio.
Come hai reagito?
Sinceramente ho pianto a causa della terribile delusione e la rabbia per aver perso una medaglia che era onestamente meritata. Ma la nostra è una disciplina in cui i risultati derivano dalle percentuali assegnate dai giudici. Il loro giudizio è giustamente insindacabile, anche se a volte discutibile. D’altra chi pratica Dressage sa benissimo che questo fa parte del gioco.
Cosa hai imparato da quel brutto momento?
Ho imparato che se voglio fare questo sport devo abituarmi anche ad accettare dei risultati che non mi sembrano giusti. E che questo può accadere anche abbastanza spesso.
Se non avessi fatto questo sport quale altro avresti praticato?
Se non mi fossi ammalata avrei continuato a fare danza. Diventare una ballerina è sempre stato il mio sogno.
Pratichi altri sport?
Non pratico altri sport.
Se non fossi stata una sportiva che altro mestiere avresti fatto?
Io per poter praticare il mio sport devo lavorare. Faccio la segretaria, nonostante che sia laureata con lode in Lingue e Letterature straniere. Sono contenta del mio lavoro.
Quanto ti alleni normalmente?
Mi alleno tutti giorni almeno un’ora a cavallo e inoltre faccio esercizi preparatori.
Come passi il tempo libero?
Se devo essere onestissima tra il lavoro e lo sport non ho altro tempo libero e quando ne ho lo passo comunque presso le scuderie in mezzo ai cavalli.
Sposata o fidanzata?
Sono sposata da ben 13 anni.
Se sì, il tuo compagno come vive il tuo impegno sportivo?
Mio marito mi sostiene tantissimo e crede anche eccessivamente in me. Rappresenta un sostegno sia morale che pratico. Per fortuna l’equitazione è una passione che ci accomuna da sempre e anche se il mio è uno sport individuale in realtà i risultati derivano da un lavoro di squadra tra me mio marito, il cavallo, il preparatore del cavallo, l’istruttore e molte altre persone che mi aiutano.
Ultimo libro letto?
L’ultimo libro che ho letto è il nome della Rosa.
Il libro da rileggere?
Tutti i libri di Jane Austen.
Ultimo film visto?
Sinceramente non guardo molto la televisione e di solito quando inizio a guardare un film mi addormento.
Il film da rivedere?
Una corsa sul prato.
Miglior pregio e peggior difetto?
Mi piace vedere sempre i pregi degli altri, e focalizzare su quelli. L’unico problema è che a volte mi sfuggono i difetti, ma d’altra parte tutti ne abbiamo!
Il tuo sogno nel cassetto?
Abbastanza scontato forse … una medaglia olimpica, finire la specializzazione in traduzione dei testi letterari, ma sopra ogni cosa il mio sogno è da sempre quello di diventare mamma, ma vista la mia situazione di salute non so se dovrei.
Se dovessi descriverti in una sola frase, che diresti di te?
Quando decido di andare per una strada anche se so che mi può far male la seguo.
Qual è il tuo approccio alla tecnologia?
Uso molto il computer. Non riesco a scrivere a mano a lungo, mentre al computer sì. Sono praticamente sempre connessa a internet, per il mio lavoro, per i miei studi, e sempre alla ricerca di nuove informazioni.
Qual è la rinuncia o il sacrificio che maggiormente ti pesa?
Stare lontano da mio marito quando va missione all’estero (è un ufficiale dell’esercito).
Come ti alleni in vista delle olimpiadi?
Non manco un giorno di allenamento. Affinché la mia performance sia ottimale sono moltissime le cose che devono essere fatte. Nel mio sport gli atleti sono due. Il cavallo conta moltissimo per ottenere il successo. Deve essere, esattamente come me, nelle condizioni ottimali per fare una grande performance. Viene sottoposto a un duro lavoro e adesso più che mai è seguito da un team di persone che lavorano tutte per poterlo portare a una forma fisica perfetta. Come me il cavallo è seguito da un alimentarista, un veterinario, un fisioterapista, un preparatore atletico e soprattutto da me. Stiamo lavorando all’inverosimile. Lo scopo finale è quello di raggiungere un’intesa tale che quasi con il solo pensiero il cavallo agisce secondo quello che noi vorremmo che facesse.
Segui una dieta particolare?
Sono vegetariana. Evito zuccheri raffinati, grassi saturi e mangio tantissima frutta e verdura!
Che rapporto hai con il tuo allenatore? E’ anche tuo amico e confidente?
Il rapporto con il mio allenatore è un rapporto di scambio. Insieme dobbiamo preparare un cavallo che risponda alle mie esigenze e problematiche. Mentre io seguo le indicazioni tecniche del tecnico è altrettanto necessario che quando lui/lei monta il io cavallo possa ascoltarmi al fine di non incorrere in un tipo di lavoro che non è tagliato su di me.
Hai un gesto, un oggetto, un abbigliamento scaramantico per le gare importanti?
Una spilla d’oro con il corallo che mi ha regalato da piccola la mia migliore amica.
Sei emozionata all’idea di andare alle olimpiadi? Cosa provi? Cosa pensi? Cosa temi?
Sinceramente non mi rendo ancora conto di andare. Al contempo mi sto preparando con tutte le mie forze anche i giorni in cui non sto bene!!! Contro ogni dolore il piacere di montare a cavallo toglie ogni male.
Se dovessi dare un consiglio a chi vuole avvicinarsi al tuo sport, che consiglio daresti?
Non perdere mai di vista il cavallo. Per ottenere i risultati migliori ci vogliono tanta pazienza e amore per il cavallo.
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