Questa domenica il colle di Caprona è tornato indietro di cento anni per rievocare, tra figuranti, piatti tipici e poesia, l’arrivo di Giovanni Pascoli e della sorella Mariù a Castelvecchio.
Un arrivo che fu come una nuova nascita per il tormentato poeta, e che nella mattinata è stato rievocato con tanto di calesse guidato dallo Zi’ Meo/Carlo Meoli che ha condotto Giovanni/Maurizio Lucchesi e Mariù/Claudia Bilia verso la “bicocca”, come il poeta amava chiamare la villa dove si stabilì nel 1895.
Il corteo con il calesse, ideato dalla Polisportiva Valdilago e dall’Arca della Valle, è stato seguito da alcuni cavalieri e figuranti e, dopo una sfilata in paese, ha ceduto il posto alla mostra canina intitolata al terzo componente della famiglia Pascoli, Gulì, che seppur poco ricordato, fu l’inseparabile compagno dei fratelli Pascoli assieme a “Merlino”, il merlo addomesticato che arrivò a Castelvecchio con il resto della famiglia in quel lontano 15 ottobre.
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Pochi ma buoni i cagnolini che hanno preso parte al trofeo canino, tutti rigorosamente meticci ed un paio molto somiglianti all’amico di Pascoli; dopo alcune prove di agilità e una sfilata il premio è andato a Rocky, nero con una macchia bianca come il vero Gulì e molto docile.
Gulì è stato ricordato non solo con il trofeo ma anche con la deposizione di una piccola corona di alloro sulla stele circondata di bosso che compone il suo sepolcro nel giardino della Chiusa.
Le nubi e i piccoli spruzzi di pioggia che si sono susseguiti per tutto il pomeriggio non hanno intaccato la convivialità del pranzo nel bel giardino, composto da buon minestrone di farro, insaccati e dolci tipici e da una cert’ora in poi da mondine, belle, dolci e salde.
Poi la poesia, portata alla platea da Graziella Cosimini, che per l’occasione ha scelto i componimenti di Pascoli che più degli altri raccontano della vita agreste e del rapporto con la natura, tra i quali non è mancata la narrazione di “Vendemia”.
Ad intervallare la poesia, la Garfagnana Brass Band, una formazione di soli ottoni che ha eseguito pezzi moderni arrangiati per soli fiati e percussioni.
Ultima ma non meno importante la presentazione del libro fotografico “Una magnifica presenza”, un volume curato dal professor Pietro Paolo Angelini e realizzato da Caterina Salvi con le immagini che compogono, assieme ai dipinti di Sandra Rigali, la mostra “Una magnifica presenza”, un omaggio al Poeta e alla sua terra.
“la poesia è la fotografia dei ciechi, la fotografia la poesia della luce”
Per tutta la giornata, inoltre, casa Pascoli è stata aperta al pubblico per visite guidate, mentre negli spazi del giardino l’associazione culturale Smaskerando e i volontari della Misericordia e dei Donatori di sangue (organizzatori dell’evento assieme a Fondazione Pascoli e Comune di Barga) hanno rievocato gli antichi mestieri in abiti d’epoca.
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