Tutti i sistemi di informazione, dai giornali alle tv, stanno parlando dell’uragano Sandy e della distruzione che ha portato dai Caraibi fino a New York e nel New Yersey. Attualmente Sandy è stato declassato a tempesta tropicale ma circa 24 ore fa, al momento dell’impatto sulla terra ferma (landfall) era classificato come uragano di categoria 1 della scala Simpson che vede un massimo nel livello 5 (tale fu l’uragano che devastò New Orleans). L’uragano non è altro che un vasto centro di bassa pressione che si invortica su se stesso prendendo energia dalla superficie calda del mare ed alimentando, attorno al suo occhio, una serie di imponenti sistemi temporaleschi con piogge molto intense e venti che possono raggiungere anche 160 km/h. Quando il ciclone tropicale raggiunge la terra ferma smette di essere alimentato e perde rapidamente forza pur essendo in grado di provocare danni e piogge torrenziali su porzioni di territorio vaste centinaia di kilometri.
Come successo a New Orleans, e per fortuna in modo molto, molto minore ieri a New York, le cose si complicano quando la tempesta si abbatte su città in prossimità del mare. I forti venti provocano onde superiori agli 8-10 metri, la bassa pressione tende a far innalzare la superficie delle acque determinando una grande onda di marea che, sommata alle forti piogge ed all’impossibilità di deflusso dei fiumi, causano importanti e vasti allagamenti. Proprio alcune aree di New York sono state sommerse da oltre 3 metri di acqua.
In fondo all’articolo trovate due brevi filmati registrati da amici che abitano nel Queen’s. Il primo è stato girato prima dell’arrivo dell’uragano e si vedono i forti venti che iniziano a soffiare, nel secondo, dopo il passaggio di Sandy, si notano alberi sradicati. E’ una piccola testimonianza di quanto stia avvenendo a New York.
httpv://youtu.be/IcxAxZcHtZA