Graphic novel, alla lettera romanzo grafico, ma anche romanzo a fumetti oppure fumetto d’autore, insomma chiamatelo come vi pare ma questo può essere un mezzo molto potente se usato bene. Nazareno Giusti di Coreglia Antelminelli, con le sue pubblicazioni ci è riuscito per più di una volta, e da giovedì primo novembre le sue tavole di Non muoio neanche se mi ammazzano. Vita di Giovannino Guareschi, sono esposte al museo del fumetto di Lucca.
L’autore ha già numerose pubblicazioni alle spalle, nonostante la sua giovane età (è nato nel 1989): L’uomo che non li uccise (Ducato, 2007) disegnato all’età di 17 anni e per il quale ha ricevuto il Premio “Territorio e Libertà”. L’ultimo questore. La vera storia di Giovanni Palatucci, il poliziotto che salvò migliaia di ebrei (Belforte Editore, 2009). La Firma. Guido Rossa, un operaio contro le BR (Tagete Edizioni – Fumetti Crudi – Dream Machine Project, 2010). E l’ultimo lavoro Non muoio neanche se mi ammazzano. Vita di Giovannino Guareschi (Hazard Edizioni 2012).
Giovanni Palatucci, il poliziotto fascista che salvò gli ebrei e morì in un campo di concentramento nazista. Guido Rossa, l’operaio-sindacalista ucciso dalle BR. Giovannino Guareschi, scrittore e giornalista fra più pubblicati al mondo, troppo a destra per essere di sinistra, troppo indipendente per essere di destra, tanto da finire in galera. Tre personalità ‘scomode’ a cui era difficile porre un etichetta o un marchio in periodi in cui le etichette e i marchi erano netti, a riprova che la realtà era ben più complessa.
Perché hai scelto proprio loro e non altri?
“Ho scelto la storia di queste personalità perché sono stati ingiustamente dimenticati, nonostante le loro storie personali siano a loro modo bellissime. Li ho scelti anche per il fascino che le loro figure hanno esercitato su di me, ogni mio lavoro è nato da una sorta di innamoramento, non è mai stato un lavoro su commissione. Penso che loro siano rimasti Uomini sino in fondo, ovvero coerenti con le loro convinzioni, in alcuni casi sino al sacrificio massimo, la vita. Insomma molto banalmente posso dire che hanno avuto qualcosa da insegnarci”
Personalmente ho letto Non mi uccidono neanche se mi ammazzano, la graphic novel ispirata alla vita di Giovannino Guareschi, tutta d’un fiato. Nelle tavole di Nazareno disegnate a tinte forti con l’acquarello sono rappresentati i passaggi fondamentali della sua vita: dall’infanzia ‘socialista’ nella bassa parmense, le prime esperienze lavorative col Corriere Emiliano, i tempi al periodico satirico Bertoldo a Milano, sino alla prigionia nel campo di concentramento nazista.
L’ironia dei dialoghi è un tratto distintivo del suo lavoro, associato ad un linguaggio asciutto, essenziale in grado di far recepire immediatamente le idee, i pensieri, il clima e gli ambienti dell’epoca. Si scoprono sfaccettature della vita di Guareschi difficilmente sintetizzabili con parole, ma che le tavole di Nazareno hanno reso chiare e lampanti.
Una scelta contro quella di Nazareno, che nell’andare a cercare le storie di certi personaggi denota un buon grado d’indipendenza di giudizio. “Tutte le altre personalità o scrittori politicamente ideologizzati e molto alla moda, non mi attirano” afferma Nazareno, che prosegue “sarebbe stato troppo facile e scontato raccontarle. Di Guareschi, per esempio, rimangono le sue opere ancor oggi fra le più vendute e tradotte nel mondo. Penso che il tempo, alla fine, sia stato galantuomo e ha dato ragione a quell’uomo che girava per la Bassa a bordo di una sgangherata bicicletta sempre con due grossi baffi, quasi da confonderlo con Peppone!” Ironia della sorte.
“Non muoio neanche se mi ammazzano”, storia in due volumi a colori edita da Hazard, dei quali il secondo è stato presentato durante il Lucca Comics 2013.
Le tavole originali sono raccolte in una mostra inaugurata il 1° novembre presso il Museo Italiano del Fumetto e dell’Immagine, in piazza San Romano.