Al via a Fornaci i lavori (l’importo di spesa è di 100 mila euro), per la nuova area mercatale che sorgerà nel parcheggio intitolato al Generale Dalla Chiesa, dietro l’ex ristorante il biscotto.
L’area individuata si trova quindi inserita all’interno del centro abitato di Fornaci, facilmente raggiungibile dai collegamenti viari del fondovalle, dalla zona centrale di via della Repubblica e dalla stazione ferroviaria che si trova nelle immediate vicinanze.
I lavori erano già iniziati nelle stetimane scorse in verità, con iltaglio dei pini necessario per la realizzazione dell’area (foto graziano Salotti).
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Barga, Marco Bonini, dall’assessore ai Lavori Pubblici, Giampiero Passini, e dall’assessore al Turismo, Gabriele Giovannetti: “questo nuovo spazio dedicato al mercato arriva in un momento particolarmente difficile per l’economia locale e nazionale. Poter avere un luogo ottimale per un nuovo mercato, inserito fra l’altro nel Centro Commerciale Naturale di Fornaci, rappresenta un aiuto concreto e nuove prospettive per il commercio. Si tratta di un luogo pensato proprio con le caratteristiche necessarie ad ospitare il Mercato Contadino che nel nostro comune mancava”.
[dw-post-more level=”1″] Il progetto prevede una riqualificazione di tutta la piazza con la costruzione di una struttura centrale in acciaio zincato lunga quindici metri che potrà poi essere ampliata a seconda delle necessità. Questa ospiterà i banchi per l’esposizione e la vendita di prodotti agricoli di tutta la Valle e non solo.
Nell’area troveranno collocazione 36 banchi di cui almeno 8 coperti e due posti per furgone ambulanti/market. Il tutto verrà completato e abbellito da tre nuove aiuole poste centralmente lungo tutta la piazza da destinare a verde pubblico usufruibile dai cittadini con vialetti, fontanelle, piante e attrezzate con panchine e cestini. Nella parte scoperta, ma anche in quella coperta, troveranno spazio 6 colonnine per l’allaccio idrico ed elettrico.
“La realizzazione di questo progetto – spiegano i tre amministratori – porterà un nuovo impulso all’economia del nostro comune, richiamando molte persone dall’intera Valle del Serchio, questo perché si potranno trovare prodotti agricoli genuini e di stagione. Stiamo anche studiando di inserire dei momenti di incontro e scambio di informazioni per una corretta alimentazione e conoscenza dei prodotti. La filiera corta intende infatti favorire l’incontro diretto fra produttori e consumatori, contribuendo a mantenere contenuti i costi, visto che si eliminano le intermediazioni commerciali, con un occhio alla salute dal momento che con il trasporto breve si riducono anche le emissioni nocive di anidride carbonica”.
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Scusate, ma per fare un mercato “contadino” occorreva abbattere quei pini? Rifare un parcheggio? Trovare 100.000 euro di finanziamenti? Non bastava forse contattare i produttori biologici locali, organizzarli, sostenerli, pubblicizzarli, in pratica, a costo zero e senza sradicare niente? Il fine dei mercati contadini è abbattere i costi intermedi, quindi sostenere il produttore, difendere la filiera corta ed offrire anche un prodotto di qualità, ma etico. E per farlo ci vuole poco, senza sradicare ed asfaltare niente.
D’accordo su tutta la linea.
Purtroppo, mi pare si continui a ragionare con una logica ormai superata: l’amministratore è bravo se riesce ad attrarre contributi, non importa per quale scopo, anche a costo di distruggere il territorio che invece dovrebbe tutelare.
Nel frattempo, ci si dimentica di occuparsi anche della più ordinaria amministrazione, senza arrivare agli esempi che fai tu: richiederebbero una coscienza del contesto in cui si opera ed una umiltà che mi sembra merce rarissima fra chi attualmente si occupa della cosa pubblica dalle nostre parti. Spero di sbagliarmi, ovviamente…
le ultime tre amministrazioni comunale hanno tagliato più alberi che le multinazionale del legno in tutto il mondo. Si taglia molto spesso anche ciò sarebbe bene preservare. Basterebbe potare le piante adeguatamente nei tempi e nei modi giusti. Non occore abbatterle per forza. L’articolista dice che il mercato contadino con il trasposrto breve abbatte l’emissione di anidride carbonica.
Ma l’unica maniera eclogicamente corretta per eliminare l’anidride carbonica è NON TAGLIARE LE PIANTE.
Sono loro, con la famosa funzione clorofilliana che tutti dovrebbero conoscere spercialmente i nostri politico-amministratori, cioè sonogli alberi che purificano l’aria e la rendono più respirabile.
Non abbattendoli per poi cementificare e asfaltare.
Così si peggiorano solo le cose. E addio al recupero del beneficio dei prodotti “a km. zero”. Ma purtroppo non ci si arriva a ragionare diversamente e soprattutto a ragionanre solo per il bene dei cittadini.
E sarà sempre peggio.
Giuseppe Luti
Indignato, inc….to, per l’abbattimento di alberi, che sono la nostra aria, o quanto meno la rendono meno irrespirabile di quello che dobbiamo subire, per politiche irresponsabili dal dopo guerra in poi, almeno sul piano ambientale. Hanno, tutti, maggioranze e opposizioni, permesso di fare tutto ciò che di “sporco” (ma “in nome del progresso e dei posti di lavoro” di cui tutti avevano assolutamente bisogno. Nel dopo guerra, è stato permesso dalle nostre Amministrazioni Comunali tutto e di più a ridosso dei centri abitati). O forse si è permesso di espandere i centri abitati a ridosso di tutte le fabbriche (che creavano opportunità di lavoro, certo).
Ma che ora ne stiamo pagano le conseguenze. In qualsiasi direzione si guardi la faccenda.
Qui il discorso si farebbe molto più complesso. Forse sarebbe opportuno dibatterne. Con la reale visione e attuale della questione. Ma con la politica che è ormai dal 1970 IMPREPARATA ad affontare certi temi,
nell’interesse di tutti i cittadini, le questioni ambientali e del vivere compatibilmente con il meno inquinamento possibile che ci fa morire di cancro, è difficile avere un dialogo costruttivo.
Ma sopattutto un dialogo che tenga conto della SALUTE,del BENESSERE, e della soddisfazione della maggior
parte dei cittadini. (Qualche pecora nera che non é d’accordo ci sarà sempre, è da metterla in conto.
Basterebbe non dargli retta).
Che questo tipo di politica e/o di approccio politico sia completamente sbagliato lo dimostra anche la bega
dei nostri ospedali. Prepariamoci ad andare tutti a Lucca o ancora meglio (per salvaguardare la nostra
salute) andare a Pisa, Firenze o Siena. Naturalemente ai politici che c…o importa, sono i cittadini malati
e i loro parenti a farsi un c..o così per pagare le spese del ricovero.
Ma che politico-ammistratori….
Se non intervengono i “Supereroi” della Marvel, siamo tutti nella cacca.
Datti da fare Salvoni.
Giuseppe Luti.