Dopo tanto penare ed anche dopo tanto protestare per quella che era apparsa subito come una vera e proprio ingiustizia, anche la Media valle del Serchio ha ottenuto quello che le spettava. Almeno in parte. E’ arrivata infatti una “Pubblica Benemerenza al valoro civile”.
Non è la medaglia d’oro al Valor Civile che ci si aspettava, ma sicuramente è un primo riconoscimento al quale speriamo segua presto anche altro. Un primo, diciamo, “rimborso” a quanto a questo territorio era stato di fatto negato, assegnando la Medaglia d’Oro al valoro civile, ai soli comuni della Garfagnana per il loro tributo alla Resistenza; ignorando una terra che invece ha pagato un grande prezzo di vittime, distruzione ed angherie durante il conflitto mondiale ed è stata parte attiva della Resistenza.
La notizia è stata resa nota nei giorni della ricorrenza del 25 aprile dal presidente dell’Unione dei Comuni, Nicola Boggi che ha informato che il prefetto di Lucca Giovanna Cagliostro assegnerà l’onorificenza, su decisione del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, a tutta la popolazione della Mediavalle del Serchio come riconoscimento al coraggio e allo sforzo affrontato dalla cittadinanza durante il terribile biennio 1943–’45.
L’annuncio a Boggi sarebbe arrivato proprio alla vigilia del 25 aprile, festa della Liberazione Nazionale e sarebbe il frutto di un lavoro congiunto portato avanti dall’Unione dei Comuni insieme ad altre istituzioni.
Come ha dichiarato alla stampa Boggi, c’è la massima soddisfazione dell’Unione dei Comuni, che si era fatto carico di far rimediare alla mancanza negli anni passati: “Finalmente vediamo riconosciuto il pesante tributo che i cittadini del nostro territorio pagarono per affrancare l’Italia dall’occupazione nazifascista. E’ impossibile infatti dimenticare cosa accadde nei nostri paesi, a cominciare da Barga che riportò gravissimi danni a decine e decine di edifici danneggiati e distrutti; la stesso piccolo paese di Sommocolonia che fu teatro di una delle più cruente battaglie della Toscana. Ma anche Coreglia e Bagni di Lucca dove ci furono fucilazioni sommarie e deportazioni e Borgo a Mozzano che venne piegato da continui rastrellamenti”.
Tutto nasce nel 2010 con la medaglia d’Oro assegnata ai 16 comuni garfagnini, sempre in relazione ai meriti della popolazione negli anni dell’occupazione. La cosa fece abbastanza scalpore tra le istituzioni e la gente della Media Valle, giustamente risentiti del fatto che una fetta importante del territorio fosse stata esclusa dall’onorificenza. Qualche colpa, giusto per non andare troppo nei dettagli, la ebbe l’allora direzione dell’istituto Storico della Resistenza o almeno così si è sempre affermato da queste parti. L’esclusione della Media Valle, apparve subito coma una… dimenticanza non sappiamo se e quanto voluta
[dw-post-more level=”1″] «Il premio che all’epoca venne conferito dal presidente della Repubblica Napolitano ai sedici municipi della Garfagnana fu senza dubbio giusto ma necessitava di un ampliamento – ha spiegato Boggi – Abbiamo così iniziato una vasta ricerca, trasmettendo poi tutti i documenti a Roma. Sono uscite fuori storie dure, tristi, commoventi ma anche racconti di solidarietà e fratellanza. Dobbiamo senza dubbio ringraziare le istituzioni che ci hanno aiutato in questo lavoro: l’Anpi che è stato per noi un punto di riferimento e poi l’Istituto Storico della Resistenza di Lucca”.
Già, proprio quell’Istituto Storico della Resistenza dove per fortuna le cose sono un po’ cambiate da un po’ di tempo a questa parte.
Boggi nell’occasione, pensando alla sua terra, fa poi una dedica particolare in occasione del riconoscimento che verrà assegnato ai cinque comuni della Media valle in data da destinarsi: “Da innamorato quale sono della mia terra natale tengo a dedicare questo prestigioso riconoscimento ad una figura amata ed apprezzata da tutta la comunità barghigiana: mi riferisco al caro Bruno Sereni, fondatore de Il Giornale di Barga e personaggio importantissimo proprio per il contributo dato alla pacificazione del paese nell’immediato dopoguerra. Proprio intorno alla sua grande figura si consumarono in passato dolorose ed ingiustificate polemiche fra le amministrazioni civiche del nostro territorio e l’allora direzione dell’Istituto Storico della Resistenza di Lucca. Oggi con soddisfazione invece celebriamo con questo importante sodalizio una rinnovata e bella collaborazione e lo facciamo proprio nel ricordo commosso e riconoscente di Bruno Sereni abbracciando idealmente i suoi figli e la sua famiglia”.
Ma quella Medaglia d’oro arriverà mai i tutto si esaurirà con questo primo, anche se importante, contentino?
“Il nostro impegno sia chiaro – ci dice Boggi – non si esaurisce con questo pur prestigioso riconoscimento: da domani raddoppieremo i nostri sforzi ed il nostro lavoro di ricerca per continuare ad alimentare ed espandere, attraverso il ricordo dei nostri concittadini che si sono spinti fino al sacrificio della vita per riconsegnarci un Paese libero e democratico, i valori della Resistenza di questi veri e propri eroi contemporanei della nostra Valle”.
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a mio giudizio questa è l’ennesima conferma che Barga e la Mediavalle del Serchio sono i soliti figli di un dio minore. perchè la medaglia d’oro ai comuni della Garfagnana e a Barga e alla Mediavalle un attestato di benemerenza? quali differenze intercorrono? non meritiamo forse noi una medaglia come gli altri comuni? fino a prova contraria la linea del fronte è passata proprio da Barga per ben nove lunghi mesi e a Sommocolonia si è tenuta l’unica grande battaglia sul settore occidentale della linea gotica senza contare le corvèè delle popolazioni di Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano per la costruzione della linea gotica. in compenso la Garfagnana rimaneva dietro la linea del fronte mentre Barga e la Mediavalle pagavano un ingente tributo in vite umane, deportazioni e distruzioni. siamo sicuri che il conferimento dell’attestato non sia niente di più che un contentino? che non ci facciano vedere la bistecca e alla fine ci diano l’osso? personalmente inviterei il presidente dell’unione dei comuni a rifiutare l’attestato proprio per garantire l’onore della nostra valle e sancirne orgogliosamente la nostra dignità. noi non siamo i figlioli prodighi e non è giusto tenerci buoni con dei contentini. l’ingiustizia che abbiamo patito, per colpa di personaggi che per ripicca personale hanno voluto danneggiare intere comunità travisando la Storia, non ha eguali e l’unico rimedio può essere dato solo dalla medaglia d’oro al valore civile, non da un attestato che lascia il tempo che trova. chi ci garantisce che un giorno ci verrà data la medaglia d’oro? non sarà forse che datoci l’attestato qualcuno ci dirà che non serve altro? a quel punto a cosa sarà valso avere fatto valere i nostri diritti? l’attestato rischia di essere solo fumo negli occhi, che confonde ancora di più le acque e non rende giustizia a chi, sulle nostre montagne, nelle nostre case, nei nostri boschi ha passato quei tristi, lunghi ed eroici 9 mesi.
da condividere, senza altro aggiungere il commento precedente.
Analisi precisa, sincera e purtroppo umiliante.
Verrebbe da chiedersi che cosa hanno sofferto le popolazioni di Comuni quali Villa Collemandina, Minucciano, Vagli, in confronto a quelle di Barga, a Bagni diLucca. La Storia a senso unico. piegata e plagiata dalla miseria e dalla ignoranza.
E , giusto per esser chiari : l’ Attestato , non la Medaglia, ripeto l’Attestato di Benemerenza, è una specie di elemosina, di umiliante tributino dato NON dal capo dello Stato, come per la Medaglia data ai Comuni, ma direttamente dal Ministro dell’Interno.
Un deciso declassamento.
E’ la quarta riconoscenza della legge in merito al Valor Civile, dopo la Medaglia di Bronzo. Neanche quella son stati capaci di far assegnare.
Ai comuni della Garfagnana la Medaglia d’Oro alla Media Valle , l’Attestato. e tra i due chi ha sofferto maggiormente il peso della guerra , credo sia indiscusso chi sia.
INCREDIBILE !
Provvedimento umiliante, ingiusto, vergognoso, non meritato.
Sbagliato.
è per questo che mi sento, come Barghigiano in primis e come nipote di un partigiano in secundis, di invitare il presidente dell’Unione dei Comuni a rifiutare l’assegnazione dell’attestato. meglio nessuna medaglia che il contentino.
A quasi 70 anni di distanza arriva una medaglia d’oro ai comuni della garfagnana ed un attestato ai comuni della media valle e si aprono le polemiche di uno spiccato sapore campanilista che non ha senso, svilisce il significato della lotta partigiana, offende la memoria di chi è morto e di chi ha combattuto e sofferto, di chi credeva di aiutare l’Italia e gli italiani a riconquistare una libertà che, prima di tutto significava libertà di pensiero.
Ricordo quando mio padre ed i suoi amici combattenti decisero di non partecipare più alle varie commemorazioni che erano diventate più occasioni ” per una mangiata” che commemorazioni di chi era morto per dei valori che erano stati perduti. Credete che quella gente abbia combattuto e sia morta per l’Italia delle mazzette, dei privilegi, degli scandali, dell’ignoranza, della disonestà, della disuguaglianza basata sul potere dei soldi? Credete che abbiano immolato le loro vite per questa Italia? L’Italia delle Iene, Di Striscia la Notizia e di Report? Ridurre il ricordo di questa gente ad un campanilismo che non ha motivo di essere significa non vedere il vero problema che consiste nel vivere ogni giorno in una società che ha tradito i sogni di quei ragazzi che combatterono sui monti e non fare nulla per recuperare quel senso di onestà, onore, orgoglio che dovrebbe essere alla base dei sentimenti, della educazione e della azione di ogni cittadino che intende vivere in una democrazia compiuta. Per questa Italia non so se sarebbe valsa la pena combattere ma so che, lassù, qualcuno se lo chiede.
Condivido molto le considerazioni del sig. Costantino e comprendo appieno la sua amarezza che, poi, è la mia e quella di molti.
Le medaglie e gli attestati lasciano il tempo che trovano. Sono i “Pensieri” che muovono il mondo. Tutto il resto mi sa di “niente” o di sterile polemica.
Purtroppo il problema dell'(apparente) scadimento dei valori che attraversano la società attuale è universale.
Scrivo “apparente” perché, riflettendoci, non sono poi così sicuro che nel passato, da questo punto di vista, tutto fosse stato “rose e fiori”.
In ogni caso “respiro molta tristezza nell’aria”… e non vedo soluzioni…
Posso essere d’accordo con tutti, però credo che riconoscere la verità sia un dovere.
Crediamo nella Repubblica Italiana? Bene, questa ha detto che la Garfagnana è stata meritevole della medaglia d’oro, da Perpure Infra no!
Meno chiacchiere utopiche e più fatti. Se le idee muovono il mondo occorre anche che siano riconosciute, altrimenti rimangono nel cassetto.
Ogni persona ragionevole può capire e sa che simili gesti hanno un loro valore, racchiudono significati,se attuati, moralmente premiano ogni memoria che abbiamo e in cui crediamo.
Come possiamo dire che un popolo che ha sofferto per una guerra in prima linea non sia meritevole di un riconoscimento nel momento in cui questo gesto si sta attuando per altri di là dall’orto?
Vogliamo giocare con le parole? Buon divertimento a chi lo fa.