Sinceramente non si sa cosa pensare. Prima il direttore sanitario Polimeni spiega per bene che cosa accadrà alla Riabilitazione, sia a quella di Lucca e del suo territorio, sia al reparto di Barga (con la riduzione da 32 a 20 posti letto). Poi interviene l’azienda con un comunicato ufficiale e quindi, si desume, il direttore generale, il dott. Antonio D’Urso. Per dire, soprattutto per quanto affermato sulla riduzione dei posti letto della riabilitazione dell’ospedale di Barga, che si è trattato di una… “imprecisione”.
Ecco le parole testuali: “L’Azienda USL 2 precisa che la rimodulazione delle attività della Valle del Serchio potrà essere programmata ed avviata soltanto a seguito della presentazione della relazione effettuata sul Nuovo Presidio della Valle da parte del gruppo incaricato dalla Regione e dopo il necessario passaggio dalla Conferenza dei Sindaci. Per quanto riguarda la riabilitazione, fermo restando il potenziamento di questi servizi previsto nella zona della Piana di Lucca nella sede dell’attuale ospedale “Campo di Marte”, le attività presenti all’ospedale di Barga non saranno modificate e quindi rappresenta un’imprecisione l’ipotesi di riduzione dei posti letto nella Riabilitazione Estensiva di Barga”.
Insomma che cosa ci si deve aspettare, chi ha ragione e chi ha torto? [dw-post-more level=”1″]
Per il nostro modesto parere quanto affermato da Polimeni la scorsa settimana non sarebbe tanto campato in aria. Solo che non era ancora il momento… “politico” di tirarlo fuori e da qui la “retromarcia” dell’Azienda. Perché prima di sparare a zero, secondo noi questo è il ragionamento che è stato fatto, è bene avere alle spalle la tanto attesa relazione sanitaria sul nuovo presidio della Valle del Serchio, il cosiddetto ospedale unico; relazione che da tempo attendiamo che la nostra Regione Toscana ci regali e che sembra essere la panacea a tutti i mali e soprattutto il lasciapassare per sparare la “bordata” della riorganizzazione in grande stile.
La precisazione dell’Azienda appare anche, ma potremmo sbagliarci, una specie di “contentino” per non sbilanciare troppo le reazioni delle istituzioni; per non farle agitare, insomma.
Comunque sia viene quanto meno da grattarsi la testa e non sapere a chi e che cosa credere. E comunque sia non è bello che anche all’interno della stessa azienda USL ci siano pareri, prese di posizione e strategie così discordanti anche ai massimi vertici. E’ insomma, cosa alquanto preoccupante.
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