Nocino di San Giovanni Walnut liqueur
Ingredients: 40 green walnuts,10 cloves, 1 cinnamon stick, 1 lemon, 1 kg sugar,1.5 litres alcohol 95*, 4 dl water.
Quarter the walnuts wiithout removing the shell and place in a jar with the spices, the lemon peel and the alcohol.
Infuse for ten days, shaking the jar daily.
After this period, prepare a syrup boiling the sugar and water for five minutes, allow to cool then add to the jar.
Strain then bottle.
You can also reserve the macerated ingredients, add dry white wine and allow to infuse for a further ten days.
The end result will be a sweet fortified wine, similar to vinsanto.
Article by Theresa
Il nocino, o nocillo (in Campania) è un liquore presente in diversi paesi d’Europa ottenuto dal mallo della noce, a mezzo di infusione in alcool.
Le origini del liquore sono incerte. Si sa che esistono versioni di liquore di noci in molti paesi europei, dall’Italia, agli Urali, all’Inghilterra.
Documenti romani antichi riportano che i Picti, cioè i Britanni, si radunassero nella notte di mezza estate e bevessero da uno stesso calice uno scuro liquore di noce. Successive fonti riportano che tra i francesi era in uso un liqueur de brou de noix o ratafià di mallo. Probabilmente dalla Francia fece il suo ingresso in Italia, diffondendosi prima nella zona del Sassello e poi nel Modenese.
Il noce mantenne sempre un alone di leggenda, legato alla presenza di streghe e incantesimi, che si comunicò alla preparazione del liquore.
Tradizionalmente, infatti, le noci venivano raccolte nella notte di San Giovanni dalla donna più esperta nella preparazione che, salita sull’albero a piedi scalzi, staccava solo le noci migliori a mano e senza intaccarne la buccia.
Lasciate alla rugiada notturna per l’intera nottata, si mettevano in infusione il giorno dopo.
La loro preparazione terminava la vigilia di Ognissanti, cioè la notte del 31 ottobre. Nella raccolta la tradizione chiede di non usare attrezzi di ferro. Il metallo, infatti, intaccherebbe le proprietà delle piante officinali.
È un fatto che i vegetali tagliati con lama di metallo ossidano prima e appassiscono più in fretta di quelli tagliati, ad esempio, con una lama di ceramica. L’usanza è comunque molto antica e già i druidi la seguivano cogliendo il vischio con un falcetto d’oro.