Marco Poma has been recording a series of monologues on his thoughts and musings around the subject of art and publishing them directly onto the net.
Over the next few weeks we will be linking to his videos and following his line of thought (wherever it takes him)
Slow art è la consapevolezza di una nuova dimensione e dell’arte diffusa e popolare.
Slow Art è la vera nuova energia dell’arte sociale, che non si preoccupa di limitare lo strapotere dell’arte della finanza.
Il maestro: Marco Poma
Marco Poma nel 1970 inizia la sua ricerca fondando il “vid N” casa di produzione indipendente dedicata alla trasformazione della produzione cinematografica al video. Nel 1988 Fonda Metamorphosi Editrice dedicata specificatamente alla produzione di video.
Il corso: Rissa in galleria
Corso artistico di performance video nel gioco dell’arte.
Fluxus ci ha insegnato e soprattutto ci ha avviato verso l’accettazione di un’arte molteplice, multiforme, multifunzione, multiuso. Un’arte senza confini e senza dogmi, o a dogmi volatili. Ci ha permesso anche di ragionare e immaginare le cose al contrario. Arrivando anche a escludere la presenza dell’opera, fluxus ha attivato la sua creazione proprio attraverso sua assenza, il suo silenzio, il suo vuoto. Personalmente m’ispiro spesso alla temperatura di Fluxus, che ritengo l’ideale di un magma creativo e artistico cui tutto deve l’arte del presente millennio.
L’idea di un’arte estrema e della sua rappresentazione transita proprio attraverso questa volatilità dei dogmi artistici e dei silenzi delle rappresentazioni dell’arte. Il problema di fondo semmai resta: se tutto può essere arte, diventa anche innegabile, che quel tutto può anche non esserlo. E’ mai possibile che l’arte diventi niente? Il rischio semmai c’è: quante volte insieme alla morte di Dio, si è stata celebrata la morte dell’Arte?
Tutto è dunque realmente arte? Perché no? Basta saper guardare in un altro modo. La pulsione creativa della massa umana è realmente il fenomeno nuovo nell’arte del terzo millennio, inventato dagli individui per distinguersi nel contesto massificante.
Sul nuovo squarcio dell’arte diffusa che s’innesta la scuola di TAM TAM ed è per essa che ho pensato di fare un corso di comunicazione dell’arte attraverso l’arte stessa e la sua messinscena. Non si tratta di una scuola di recitazione (che è proprio un’altra cosa) ma di creazione di performance artistiche basate sulla parola sul rumore sul silenzio sulla musica attraverso la rappresentazione e la significazione del contrario artistico. Gli artisti sebbene fossero amici, spesso erano in accesa conflittualità di forme e di pensiero tra loro, nei casi migliori si potevano stimare, essere complici politici, ma non risulta che fossero teneri condivisori di opinioni artistiche.
Per insegnare l’arte della nuova critica dell’arte occorre essenzialmente esser conoscitori dell’arte, quale modo migliore per studiare oggi la storia dell’arte attraverso la rissa filosofica e esistenziale dei sui grandi protagonisti per trasferirla nelle performance dell’arte contemporanea. Finalmente avremo presentazioni e inaugurazioni meno noiose e più legate al contemporaneo. – source – TAM TAM
Iscrizione al corso:
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