Una spedizione alla ricerca dei falconieri kazaki, dei pastori nomadi e delle loro antiche usanze. È stato questo l’obbiettivo della nuova “avventura” di Danilo Musetti, l’esploratore garfagnino che gira il mondo alla ricerca del tempo perduto e di cui, da alcuni anni, seguiamo le “imprese” come nel 2011 con il viaggio in Bhutan o il 2012 quando abbiamo raccontato, passo dopo passo, il viaggio in Alto Dolpo. Méta di quest’anno la remota regione montuosa degli Altai, in Mongolia.
Ci ha raccontato Musetti: “Abbiamo raggiunto la Mongolia via terra percorrendo oltre 1000 km attraverso la tundra siberiana e scavalcando le montagne dal versante russo per arrivare a Bayan Olgii, piccola cittadina della Mongolia da dove abbiamo iniziato l’itinerario lungo il versante est della catena degli Altai”.
Insieme a una nutrita squadra (tra i 17 partecipanti anche 2 gallicanesi doc: Adolfo Da Prato (il Pulcino) e Giacomo Giannerini (il Folletto), durante i 25 giorni di cammino, Musetti, ha salito il monte Malchin una delle cime più alte, con i suoi 4050 metri, della Mongolia, salendo attraverso il ghiacciaio Potaniin, lungo oltre 20km.
In un paesaggio mozzafiato “fatto di laghi azzurri e foreste di conifere rese spettacolari dalla stagione autunnale”, dormendo, a volte, nelle “ger” (le tradizionali tende mongole che vengono di volta in volta spostate per seguire i pascoli migliori) sono riusciti a trovare gli ultimi cacciatori kazaki che utilizzano possenti aquile reali per cacciare conigli selvatici, volpi e lupi.
Tanti, ovviamente, i ricordi. Ma, ci ha confessato Musetti: “una delle cose che maggiormente resterà nei nostri ricordi è l’aver preso parte al “festival delle aquile”, l’annuale ritrovo dei cacciatori della regione, ancora un evento parte integrante della cultura millenaria di queste popolazioni e non un attrazione turistica. Soprattutto l’intera giornata trascorsa con Sailau, il più famoso cacciatore della Mongolia”.
httpv://www.youtube.com/watch?v=-Y3Dl0BGFfw
Anche grazie a questa escursione Musetti è riuscito a immortalare le splendide immagini che vi proponiamo in esclusiva: testimonianza di una civiltà che sta scomparendo con le sue antiche tradizioni e che il “giramondo” garfagnino sta cercando di documentare e immortalare con la passione che lo contraddistingue e in lui non accenna, per fortuna, a spegnersi. Infatti è già pronta la nuova spedizione: “la traversata delle Isole Svalbard con gli sci”, prevista per questo aprile.
Ma, Musetti avverte: “questa non sarà l’unica spedizione in programma per il prossimo anno. Sto infatti lavorando ad un ambizioso progetto per compiere un lunga traversata delle montagne del Karakoram, in Pakistan, al cospetto di montagne del calibro del K2”.
Article by Nazareno Giusti
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