Il nome Lago Santo è di origine molto antica e la sua ubicazione in una delle zone un tempo più impervie e selvagge dell’Appennino, anticamente popolata anche di grossi animali come orsi e lupi, ha sempre alimentato intorno ad esso un’aurea di sacralità e di mistero: il nome “santo” pare sia legato a fatti religiosi e devozioni.
Le notizie storiche su questo bacino sono quelle attinenti alle lotte cruenti che si svolgevano tra le Comunità di Rocca e Pievepelago da una parte e quella di Barga, in Garfagnana, dall’altra, a causa del possesso e dello sfruttamento dei boschi, dei pascoli e delle acque della zona del Lago santo e della Valle delle Fontanacce.
Infatti, per antiche concessioni feudali risalenti al Medioevo, il Comune di Barga, territorio di sovranità granducale fiorentina, aveva il dominio su una parte di territorio che si trovava al di là dello spartiacque in territorio emiliano prima facente parte del territorio estense del Duca di Ferrara e poi della Comunità di Modena.