Haberowski = Haber + Bukowski – barganews.com v 3.0

Haberowski = Haber + Bukowski

A very successful first night in Milano last night at the Elfo Puccini theatre at the opening of the Haberowski show.

The original was staged more than ten years ago but last night saw a new revitalised version with the actor, film director and singer Alessandro Haber playing reading, singing but mostly living texts and original poems by Charles Bukowski – the prolific underground writer who used his poetry and prose to depict the depravity of urban life and the downtrodden in American society.

Bukowski è un autore considerato scomodo, scandaloso. – “Ma sa perché lo è? Non per le volgarità, che sono solo apparenti e in realtà nascondono dolore, leggerezza e ironia. Il vero scandalo suo è lo stesso di quello di Pasolini: non aver fatto compromessi, essere sempre stato dalla parte dei più deboli. E a nessuno di loro interessava il successo, dicevano quel che pensavano” – Alessandro Haber

Accompanied by the electronic music of Alfa Romero – the multi faceted duo of Prudo and Lorenzo Bartoletti, the trumpet and duduk* of Andrea Guzzoletti  and with visuals designed by Manuel Bozzi and Luca Gasperoni (aka Olivander)  the evening was an impressive sound and immersive visual experience where technology, acting, music and love came together with a high emotional impact.

 
  

Bukowski relied on experience, emotion, and imagination in his work, using direct language and violent and sexual imagery. While some critics found his style offensive, others claimed that Bukowski satirised the machismo attitude through his routine use of sex, alcohol abuse, and violence.

Without trying to make himself look good, much less heroic, Bukowski wrote with a nothing-to-lose truthfulness which set him apart from most other ‘autobiographical’ novelists and poets.

The powerful voice and compelling presence of Alessandro Haber was the prefect medium to get Bukowski’s  straight forward and at times hard hitting but always fiercely poetic message across.

 

 

*The duduk is an ancient double-reed woodwind flute made of apricot wood. It is indigenous to Armenia

 

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Successo assoluto nella prima serata a Milano ieri sera al Teatro Elfo Puccini all’apertura dello spettacolo di Haberowski. La versione originale è stata rappresentata più di dieci anni fa, ma ieri sera abbiamo assistito a una nuova versione rivitalizzata con l’attore, regista e cantante Alessandro Haber che ha interpretato, cantato e soprattutto vissuto testi e poesie originali di Charles Bukowski – l’autore prolifico e underground che ha usato la sua poesia e prosa per ritrarre la depravazione della vita urbana e dei più sfortunati nella società americana.

Bukowski è considerato un autore scomodo e scandaloso, ma come ha sottolineato Haber, non per le volgarità che sono solo superficiali e che in realtà nascondono dolore, leggerezza e ironia. Il vero scandalo di Bukowski, così come quello di Pasolini, è il fatto di non aver fatto compromessi e di essere sempre stato dalla parte dei più deboli. Loro non erano interessati al successo, dicevano semplicemente ciò che pensavano.

Accompagnato dalla musica elettronica di Alfa Romero – il duo versatile di Prudo e Lorenzo Bartoletti, il trombone e il duduk di Andrea Guzzoletti e con i visual disegnati da Manuel Bozzi e Luca Gasperoni (aka Olivander), la serata è stata un’impressionante esperienza sonora e visiva immersiva in cui tecnologia, recitazione, musica e amore si sono uniti con un alto impatto emotivo. Bukowski si basava su esperienza, emozione e immaginazione nel suo lavoro, utilizzando un linguaggio diretto e immagini violente e sessuali. Mentre alcuni critici hanno trovato offensivo il suo stile, altri hanno sostenuto che Bukowski abbia satirizzato l’atteggiamento machista attraverso l’uso routinario del sesso, dell’abuso di alcol e della violenza.

Senza cercare di farsi apparire buono o eroico, Bukowski scriveva con una sincerità che non aveva nulla da perdere, che lo distingueva da molti altri scrittori e poeti autobiografici.

La potente voce e la presenza accattivante di Alessandro Haber è stata il mezzo perfetto per far passare il messaggio diretto e a volte duro ma sempre fieramente poetico di Bukowski

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