Emma Morton & the Graces è l’ultimo progetto musicale della cantautrice scozzese Emma Morton, insieme ai musicisti Piero Perelli (drums) e Luca Giovacchini (guitar) e Gabriele Evangelista (Double Bass). La collaborazione, che ha riportato Emma alle sue radici musicali, sta attirando grande interesse per la miscela creativa che la band evoca, dal country, al folk, al Jazz.
“Emma Morton & the Graces“, is the new project led by the Scottish Singer-writer alongside guitarist Luca Giovacchini and Drummer Piero Perelli. They are preparing to release their new album “Bitten by the Devil” which explores the notion of ‘“beautiful contaminations‘ — “Our sound offsets the sweet tones typical to my Scottish musical heritage with our shared passion for Afro-American music, blues, jazz and soul. These distinct influences provide a backdrop for monomythical stories; the shady prosody of daily life is brought alive through the use of folkloric tropes that give voice to the mystical and the sublime.”
Il sound unico di Emma Morton & the Graces controbilancia i toni dolci tipici dell’ereditario folk scozzese di Emma alla passione condivisa dalla band per la musica afroamericana, in particolare blues, soul e jazz. Lo storytelling in stile “Monomyth” di Emma Morton trasforma il buio che si nasconde nella vita di ogni giorno in qualcosa di mistico e sublime.
L’evoluzione di Emma Morton & the Graces è iniziata dopo la loro prima performance in trio per un concerto in sostegno ad Amatrice avvenuto lo scorso anno dopo il terremoto.
httpv://www.youtube.com/watch?v=AHSKBED1Bqc
“Eravamo solo noi tre, ho sentito un forte istinto a fare uno spettacolo diverso dal solito e come gruppo volevamo rispondere al travolgente senso di solidarietà presente in Italia in quel momento. Abbiamo scelto un repertorio di canzoni che, ad un certo punto della nostra vita, ci ha permesso di accedere alla bellezza persino delle nostre paure più terrificanti, a piangere di fronte all’articolato spettro della nostra umanità.
Bob Dylan, Tom Waits, T-Bone Burnett e Nick Cave erano alcuni degli artisti su quella lista. Ho abbandonato ogni nozione relativa alla mia voce come strumento, quella sera; il suono era diventato secondario alle parole, che istintivamente ho cantato nel mio dialetto parlato. Era scattato qualcosa, e ho iniziato il mio viaggio verso casa – Luca e Piero il treno che mi accompagna.