This morning curated by A.S.B.U.C. Barga, was held in the auditorium of the ISI Barga, a day of study on the Law 168/2017 on collective domains, its innovations and its problems.
Riconoscimento dei domini collettivi
1. In attuazione degli articoli 2, 9, 42, secondo comma, e 43 della Costituzione, la Repubblica riconosce i domini collettivi, comunque
denominati, come ordinamento giuridico primario delle comunita’ originarie:
a) soggetto alla Costituzione;
b) dotato di capacita’ di autonormazione, sia per l’amministrazione soggettiva e oggettiva, sia per l’amministrazione
vincolata e discrezionale;
c) dotato di capacita’ di gestione del patrimonio naturale, economico e culturale, che fa capo alla base territoriale della
proprieta’ collettiva, considerato come comproprieta’ inter-generazionale;
d) caratterizzato dall’esistenza di una collettivita’ i cui membri hanno in proprieta’ terreni ed insieme esercitano piu’ o meno
estesi diritti di godimento, individualmente o collettivamente, su terreni che il comune amministra o la comunita’ da esso distinta ha
in proprieta’ pubblica o collettiva.
2. Gli enti esponenziali delle collettivita’ titolari dei diritti di uso civico e della proprieta’ collettiva hanno personalita’
giuridica di diritto privato ed autonomia statutaria.
Presidente ASBUC Barga – Francesco Feniello
L’aula del Senato ha approvato, all’unanimità, il Disegno di legge, di cui sono primo firmatario, riguardante i domini collettivi, meglio noti, nel nostro territorio, come “comunalie”.
Le proprietà collettive sono molto (e più) diffuse in altre Regioni dal Trentino – Alto Adige all’Abruzzo, alla Sardegna, al Piemonte e alla Campania. È, peraltro, universalmente riconosciuta la loro importanza nell’ambito delle attività agrosilvopastorali, ma anche in quella ambientale come riconosce il codice del paesaggio e dei beni culturali.
Queste realtà millenarie trovano con queste proposte una disciplina unitaria, che l’esperienza ha evidenziato come assolutamente necessaria.
Diventa comune per tutte le proprietà collettive il riconoscimento della personalità giuridica a garanzia della loro autonomia e della loro possibilità di agire e di tutelarsi.
La parola ora passa alla Camera dei Deputati: i tempi paiono strettissimi, ma la condivisione di tutte le forze politiche può consentire l’approvazione definitiva di questo disegno di legge atteso da tempo e riguardante 1668 milioni di ettari di terreno coltivato, il 9,77% dei 17 milioni di ettari coltivati (censimento 2010).
Sono naturalmente soddisfatto non tanto per l’approvazione, sempre non semplice, di un mio Disegno di legge, per di più all’unanimità, quanto perché si tratta di una legge attesa da molte persone e associazioni di quasi tutte le regioni italiane – Prof. Giorgio Pagliari
Giorgio Pagliari – Parmigiano, classe 1950, eletto Senatore della Repubblica nelle liste del Partito Democratico il 24 febbraio 2013, è professore ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università degli Studi di Parma e Avvocato Cassazionista. In qualità di Relatore della Riforma della Pubblica Amministrazione ha partecipato ad uno dei passaggi più significativi di questo Governo sul fronte della semplificazione e della sburocratizzazione del Paese.
Secondo il rapporto ufficiale Open Polis sulla produttività dei parlamentari, è primo assoluto per produttività tra Camera e Senato con 1858,44 punti, equivalente a circa 7x volte la media complessiva.