1st November – the Bells – commemoration of the dead – barganews.com v 3.0

1st November – the Bells – commemoration of the dead

At 6 pm, on November 1st, the bells of the Cathedral of Barga will ring according to a rite, commissioned by the Benedictine abbot Saint Odilone of Cluny in 998, dedicated to the Commemoration of the Dead.

The Cluniac reform, which would later be extended to the whole Catholic Church, established that the bells of the abbey were made to ring with funeral tolls, after Vespers on 1 November to celebrate the dead, and the following day, the Eucharist, “pro requie omnium defunctorum” would be offered.

First a bell tolled and at the end the sound of the Or di Notte with the classic 3-5-7 strokes also described in Giovanni Pascoli’s poem l’Or di notte.

 

Oggi alle 18, a Barga, come ogni anno, ci sarà il suono di una campana ad annunciare la vigilia della commemorazione di tutti i defunti. – Il giorno dei morti

Ora, in ginocchio, pregano Maria
al suon delle campane, alte, lontane,
per chi qui giunse e per chi resta in via,
là; per chi vaga in mezzo alla tempesta,
per chi cammina, cammina, cammina;
e non ha pietra ove posar la testa.
Pietà pei figli che tu benedivi!
In questa notte che non mai declina,
orate requie, o figli morti, ai vivi! —
O madre! Il cielo si riversa in pianto
oscuramente sopra il camposanto.
– Myricae (1891) Giovanni Pascoli

 

Alle ore 18, del 1° Novembre, le campane del Duomo di Barga, risuoneranno secondo un rito, voluto dall’abate benedettino sant’Odilone di Cluny nel 998, dedicato alla Commemorazione dei Defunti.

La riforma cluniacense, che in seguito sarà estesa a tutta la Chiesa Cattolica, stabilì che le campane dell’abbazia, fossero fatte suonare con rintocchi funebri, dopo i vespri del 1º novembre per celebrare i defunti, e il giorno dopo, l’Eucaristia, sarebbe stata offerta “pro requie omnium defunctorum”.

Prima una campana suonata a bicchiere e in chiusura il suono dell’Or di Notte con i classici 3-5-7 rintocchi descritti anche nella poesia di Giovanni Pascoli l’Or di notte.

pel camino nero il vento,
tra lo scoppiettar dei ciocchi,
porta un suono lungo e lento,
tre, poi cinque, sette tocchi,
da un paese assai lontano:
tre, poi cinque e sette voci,
lente e languide, di gente:
voci dal borgo alle croci,
gente che non ha più niente
– Fate piano! piano! piano!