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Exhibition – 9 impressioni su tela

Now on in the Palazzo Pancrazi in Barga Vecchia – an exhibition called “9 impressioni su tela” by Giuseppe Cristofani.

The exhibition will remain open until the 11th September.

An exhibition to be seen in real life as it is almost impossible to photograph adequately as the predominant black in many of the paintings turns the glass into perfect mirrors.


 

 

Nato a Borgo a Mozzano nel 1949, Giuseppe Cristofani, dopo la giovinezza passata tra il paese di Anchiano e Barga, si trasferisce in Scozia dove insieme alla moglie, lavora in alcuni ristoranti.
La nostalgia dell’Italia però non tarda a farsi sentire e, nel 1978, prende in gestione insieme a Laura il Caffè Capretz, che diventerà la sua attività principale fino al 2021. Tutt’oggi presente nel cuore della “Barga Vecchia”, con la sua attività di tabaccaio, Giuseppe è noto a tutti per il suo estro artistico.

L’ amore per l’arte in tutte le sue forme e la passione per la pittura, di cui sviluppa la tecnica diplomandosi nel 1983 all’Istituto d’Arte “A.Passaglia” di Lucca, accompagnano Giuseppe fin da bambino e non hanno mai smesso di essere il leitmotiv della sua vita.

L’esposizione di quest’anno è una piccola raccolta di opere che racconta la pittura dell’artista dagli anni Ottanta fino ad oggi, una sorta di biografia artistica dell’autore.
Gran parte della produzione del pittore è rappresentata dalle tele di grandi dimensioni, in cui campeggiano nature morte che si stagliano pulitissime su grandi fondi in bianco e nero, quasi come sei soggetti uscissero dal buio, inondati da una forte luce che risalta tutte le forme:
frutta, verdura, pane, uova in primo piano quasi a celebrare la sacralità del cibo nella sua forma più semplice, come elemento essenziale del vivere quotidiano. Tra queste, spicca la tela che gli ha valso la Targa d’Argento al premio ATE 1988 indetto dalla casa editrice Mondadori di Milano c/o Finarte.

La necessità dell’artista di suddividere lo sfondo in due campi di colore fortemente contrastanti è sicuramente la caratteristica immancabile anche nelle tele che rappresentano soggetti diversi tra loro come vasi di fiori, ombrelloni, barchette di carta: ciò che li differenzia però dai dipinti degli anni Ottanta e Novanta è l’intervento di decontestualizzazione degli oggetti, spesso in primo piano rispetto ad alcuni elementi che
simboleggiano eventi della realtà quotidiana di cui l’artista vole lasciare memoria: così la bellezza di un fiore, di una farfalla, e dei piccoli oggetti che circondano il nostro vivere quotidiano, stride, a contrasto con i racconti di cronaca straordinaria dei giornali di sottofondo, che l’artista ha collezionato per molti anni.

L’unica opera che raffigura una persona esposta in questa occasione, è l’omaggio che Giuseppe ha riservato ad una signora di Barga, in suo ricordo:” la Maria”. Conosciuta e amata da tutti gli abitanti del centro storico, la donna è ritratta intenta a lavorare con “i ferri” come
soleva fare nei pomeriggi assolati, all’interno della casa che oggi appartiene all’artista. Ella, sorridente, sembra guardare verso lo spettatore per invitarlo ad entrare.

A cura di Enrica Fontanini