Barga Jazz Orchestra play Serravalle Jazz – barganews.com v 3.0

Barga Jazz Orchestra play Serravalle Jazz

Il Festival, giunto alla sua ventunesima edizione, è organizzato dall’Associazione Teatrale Pistoiese con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e in collaborazione con il Comune di Serravalle Pistoiese – Assessorato alla Cultura.

La manifestazione, quest’anno, torna a vivere sotto le accoglienti Torri di Castruccio e recupera tutto il suo charme dovuto alla magica location. Per quattro giorni il Festival, gemellato, come sempre, con il BargaJazz, propone un solo concerto per serata, ma di grandissima qualità, con un’attenzione sia alla grande tradizione che alle sperimentazioni del jazz contemporaneo.

Ripropone anche i tradizionali seminari e gli incontri nell’Oratorio della Vergine Assunta e nella Chiesa di San Michele. Il Festival si offre come un piacevole appuntamento estivo transgenerazionale in cui incontrare e vivere la musica di tutto il mondo.

Domenica 28 agosto ORE 18.00 – ORATORIO DELLA VERGINE ASSUNTA
MINGUS 100 – seminario a cura di Francesco Martinelli

ORE 21.15 – ROCCA DI CASTRUCCIO BARGAJAZZ ORCHESTRA diretta da Mario Raja Ospite d’onore JOHN SURMAN al sassofono

La BargaJazz Orchestra formata da 18 professionisti di ottimo livello e diretta da Mario Raja.

L’orchestra può a buon diritto definirsi una fucina di nuovi talenti, nelle sue fila hanno militato musicisti oggi tra i più apprezzati sulla scena nazionale ed internazionale.

Vanta inoltre moltissime collaborazioni con personaggi di primo piano del mondo del Jazz: Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Lee Konitz, Giorgio Gaslini, Kenny Wheeler, David Liebman, Tom Harrell, Steve Swallow, Pietro Tonolo, Dave Douglas, Maurizio Giammarco.

La Barga Jazz Orchestra 2022 è composta da: Andrea Tofanelli, Manolo Nardi, Andrea Guzzoletti e Alessio Bianchi alle trombe, Roberto Rossi, Silvio Bernardi, Marcello Angeli e Davide Guidi ai tromboni, Dimitri Grechi Espinoza, Renzo Cristiano Telloli, Moraldo Marcheschi, Alessandro Rizzardi e Rossano Emili ai sax, Stefano Onorati al pianoforte, Angelo Lazzeri alla chitarra, Luca Gusella al vibrafono, Paolo Ghetti al contrabbasso e Stefano Paolini alla batteria.


 

 

John Surman è senza dubbio uno dei più importanti musicisti europei di jazz.

Sassofonista specialista del sax baritono, sax soprano e clarinetto basso, in oltre 50 anni di carriera ha suonato con innumerevoli formazioni, dal duo con batteria, al trio di sax alla big band ed è stato uno dei primi e registrare con sintetizzatori negli anni settanta.

La musica e la carriera di Surman dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come il jazz sia una musica universale, pronta a contaminarsi, a mutare nello spazio e nel tempo senza rimanere legata ad uno stile o un’etichetta. Surman è fin da subito un curioso sperimentatore attratto da una parte dal free jazz e dai musicisti d’avanguardia, dall’altra dalla musica popolare e dal folk, due mondi solo apparentemente lontani che si incontrano felicemente in molti suoi lavori.

Dagli anni sessanta ad oggi sono moltissime le sue collaborazioni a partire da Mike Westbrook, Russel Henderson, Ronnie Scott, Albert Mangelsdorffe. Con il pianista sudafricano Chris McGregor partecipa al progetto Brotherhood of Breath che raccoglie alcuni esuli sudafricani, costretti ad emigrare a causa dell’apartheid (Louis Moholo, Harry Miller, Mongezi Feza, Dudu Pukwanam) e molti dei più interessanti e innovativi musicisti jazz britannici (Evan Parker, Paul Rutherford, Harry Beckett, Marc Charig, Elton Dean, Nick Evans). Nel 1969 fonda il gruppo The Trio assieme ai il bassista Barre Phillips e il batterista Stu Martin.
Verso la metà degli anni settanta forma uno dei primi gruppi esclusivamente composti di sassofoni, gli S.O.S., assieme a Mike Osborne e Alan Skidmore.

Tra le sue collaborazioni più longeve quelle con il pianista John Taylor, il bassista Chris Laurence, i batteristi John Marshall e Jack DeJohnette. Dagli anni settanta inizia a sperimentare con i sintetizzatori e nel 1972 registra Westering Home, dove tutte le parti vengono suonate da lui; un lavoro che unisce la sperimentazione con la tradizione della musica folk inglese e celtica.

Dalla fine degli anni ’70 con l’album Upon Reflection inizia la sua lunga collaborazione con l’etichetta ECM Records che gli permette di sperimentare liberamente nuove atmosfere e linguaggi.
Oltre 100 i dischi in cui appare come co-leader o ospite, dal bassista Miroslav Vitous a Gil Evans, dal pianista Paul Bley ai chitarristi Terje Rypdal e John Abercrombie.

Tra i suoi recenti lavori Free and Equal, con Jack DeJohnette e i London Brass, un’opera ispirata alla Dichiarazione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite del 1948 con la consapevolezza che per raggiungere la libertà e l’uguaglianza sia ancora molta la strada da fare.